Roma Primavera, tra sogno scudetto e nuovi inizi: un saluto al 2024
Dalla vittoria in semifinale scudetto contro la Lazio alla finale persa con il Sassuolo, arrivando all'inizio dell'era Falsini. Riviviamo l'anno solare dei baby giallorossi
Il 2024 della Roma Primavera è stato un anno intenso sotto tutti i punti di vista. Da gennaio a maggio i ragazzi allora allenati da Federico Guidi hanno giocato una seconda parte di stagione importante che li ha visti chiudere la prima fase di campionato al secondo posto, ottenendo così l’accesso al playoff scudetto direttamente dalla semifinale. Il penultimo atto della competizione, in gara secca, aveva visto la Roma affrontare la Lazio in un derby spettacolare vinto dai giallorossi per 3-2. Arrivati in finale, a giocarsi lo scudetto di categoria non ci fu l’Inter - come da pronostico essendo stata la rivale numero 1 della Roma per tutta la regular season nonché capolista dello stesso campionato di Primavera 1 - ma bensì il Sassuolo, che stava attraversando un momento di forma strepitoso. A trionfare purtroppo furono proprio i neroverdi in quella che poi fu l’ultima partita in categoria dei vari Pagano, Pisilli, Joao Costa e Cherubini. In prima squadra De Rossi non ebbe dubbi: Pisilli su tutti era da promuovere tra i grandi, Pagano e Cherubini da mandare in prestito mentre con Joao Costa si fece un discorso di monetizzazione, essendo arrivata un’offerta dall’ Al-Ettifaq di 9 milioni di euro per il trasferimento a titolo definitivo. Da quella Primavera, oggi, la Roma ha conquistato un Pisilli che dalle prime partite di Serie A è stato capace di ritagliarsi uno spazio importantissimo nelle rotazioni.
Intanto, in Primavera, essendosi chiuso un ciclo, in estate c’è stata una piccola rivoluzione. Fuori Guidi - divenuto tecnico del Milan Primavera - dentro Falsini che con sé si è portato dietro tantissimi ragazzi del 2007 da lanciare in categoria. Il lavoro svolto da tecnico e ragazzi fino a questo momento è stato eccezionale: la Roma ha chiuso il 2024 in testa alla classifica giocando un calcio straordinariamente bello e avendo vinto le ultime 7 partite disputate.
Qualche difficoltà tuttavia c’è stata. Nei 53 giorni in cui Ivan Juric ha allenato la prima squadra, in Primavera c’è stato l’obbligo dall’alto di passare al 3-4-2-1 per uniformarsi al modulo dei grandi. I ragazzi di Falsini, che fino a quel momento stavano dominando il campionato, sono stati per 6 partite consecutive senza vincere, tornando al successo il giorno dell’esonero di Juric - e il conseguente ritorno al 4-3-2-1 - e vincendole tutte da quel momento in poi. Per il futuro, il livello e le prestazioni di Misitano, Mannini, Graziani e Coletta fanno ben sperare club e tifosi in ottica prima squadra. Prima del salto però c’è tempo e un obiettivo ancora da perseguire. Perché la finale scudetto persa con il Sassuolo è una ferita ancora aperta e soprattutto vicina nel tempo, che tutti quanti dentro Trigoria sperano di lenire il prima possibile.
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