Primavera, addio crisi: Falsini ritorna a 4 e riecco la Roma
Lavoro estivo, idee, proposta di gioco ed identità non possono essere sacrificate in nome di ‘modelli’ da dover inseguire ad ogni costo
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(GETTY IMAGES)
La stagione della Roma Primavera sta ribadendo un concetto oramai chiaro ad ogni livello: lavoro estivo, idee, proposta di gioco ed identità non possono essere scarificate in nome di ‘modelli’ da dover inseguire ad ogni costo. I ragazzi dell’U20 romanista in estate avevano svolto un lavoro eccellente con Falsini che, valutando il materiale umano a disposizione, era stato bravissimo nel costruire un’identità alla propria squadra attorno al 4-3-2-1 per valorizzare il grande talento dei giallorossi sulla trequarti e a centrocampo.
Le prime 5 partite sono un successo, la Roma domina e le vince tutte dando spettacolo posizionandosi in vetta alla classifica. Poi lo shock. De Rossi esonerato, Juric nuovo allenatore dei grandi e passaggio obbligato al 3-4-2-1 anche in Primavera per adeguarsi alla prima squadra che a sua volta doveva adeguarsi “al modello Atalanta”. Risultato, un disastro. Sopra e sotto.
La Primavera diventa irriconoscibile, gioca 6 partite consecutive senza vincere perdendo addirittura 5-1 col Monza e 3-1 con la Fiorentina. Poi, il 10 novembre si gioca Atalanta-Roma. Si tratta dell’ultimo giorno di Juric, la Primavera torna a 4 e la gara finisce 3-1 per i giallorossi. Da quella partita la Roma - senza più l’obbligo di dover giocare a tre visto l’esonero del tecnico croato - torna definitivamente a 4 e riprende a dominare come ad inizio stagione: 2-0 al Genoa e 3-0 in casa del Milan, che con il successo con la Dea fanno tre vittorie di fila in tre gare con il ritorno al modulo di base. Lavoro, costruzione e continuità non hanno prezzo.
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