Ritmi bassi al Tre Fontane: solo pari con il Sassuolo
La Roma Primavera non va oltre lo 0-0, ma manca un rigore. 1º posto saldo
Pomeriggio dal retrogusto amaro al Tre Fontane. Gli sforzi della Roma Primavera contro il Sassuolo, purtroppo, non portano i tre punti: finisce 0-0 contro i campioni in carica, sotto il sole settembrino del campo dell’Eur. Meno convinzione, stavolta, tra i giallorossi, schierati da Falsini nel solito 4-3-2-1 (che, a volte, si trasforma in 4-3-1-2 in corsa). A fare da schermo a Marin, portiere, ci sono Nardin e Reale - quest’ultimo proposto ancora una volta al centro della difesa; Mannini e Litti prendono posto sulle fasce mentre, a centrocampo, Di Nunzio e Coletta supportano il regista Romano. Davanti, dietro a Misitano, si rivede Graziani (assente nel derby) in coppia con Marazzotti.
La prassi, anche contro i neroverdi, è quella di sempre: gioco in verticale. Ci provano subito Mannini e Coletta, impiegati lungo il lato destro del campo. Ma subito si nota la densità dei calciatori di Bigica al centro del campo, che impedisce (e impedirà) ai romanisti di impensierire seriamente il portiere avversario passando per vie centrali. Al 5’ Misitano spara a lato da posizione defilata; poi Romano, al 14’, prova a imbucare in profondità per Marazzotti, che però non aggancia. Si nota subito lo zampino di Graziani, tornato per ridare fantasia al reparto avanzato. E lui lo fa svariando e condividendo il pallone anche con i centrocampisti. Al 20’ si affaccia il Sassuolo: Knezovic prova il tiro da lontano, Marin devia in angolo. Da qui gli avversari acquistano fiducia. Fiducia che, però, non porta a risultati. Marazzotti si propone al 35’, imboccato da Di Nunzio (autore di un buon recupero in fase offensiva): questa volta è Sacchetti a rendersi protagonista. Ma la prima vera occasione arriva al 41’. Porta la firma di Litti dopo che Mannini, spesso riversato all’interno del campo, cerca un compagno in area. La palla arriva al 25 e il suo potente (ma centrale) tiro trova la pronta risposta di Sacchetti. Non è la chance più ghiotta, che invece capita al 5’ di recupero sui piedi di Di Nunzio. Servito sulla linea, trova ancora una volta l’estremo difensore del Sassuolo; sul tap-in il centrocampista giallorosso viene steso. L’arbitro lascia proseguire e ammonisce Graziani per proteste. Poi manda tutti a rinfrescarsi. Ma manca un rigore.
La seconda frazione si apre con l’ingresso di Viganò in porta per gli ospiti. L’intensità sembra diminuire, da una parte e dall’altra. Al 55’ è Misitano a poter sfruttare il cross dalla sinistra di Litti; sfortunatamente il suo tiro finisce a lato. Poi Coletta è costretto al cambio (a causa di una frattura al setto nasale). Fuori lui, fuori Graziani, uscito precedentemente. E la Roma fa più fatica. Il Sassuolo si riaffaccia al 62’ con Knezovic, fermato da Mannini prima e Marin poi. Dopodiché qualche chance qua e là. Ci prova Levak da fuori area, Marazzotti replica: i tiri sono centrali. È ancora Misitano a tirare fuori dallo specchio all’82’ e all’86’. I ritmi sono più leggeri e al 5’ di recupero arriva il triplice fischio che mette il punto. E che dà un punto forse stretto alla Roma contro la squadra che, a giugno, le ha impedito di conquistare il titolo. I giallorossi restano in testa alla classifica del campionato, a quota 13. Ora sotto con la Fiorentina per tornare subito alla vittoria.
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