Settore Giovanile

Primavera, il sogno si infrange in finale

La Roma perde contro il Sassuolo: decisivi i gol di Falasca, Cinquegrano e Russo

La delusione sul volto di Guidi e dei ragazzi della Primavera

La delusione sul volto di Guidi e dei ragazzi della Primavera (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Davide Fidanza
01 Giugno 2024 - 07:00

Si infrange il sogno scudetto della Roma Primavera. Al termine di una cavalcata entusiasmante i giallorossi si sono dovuti arrendere in finale ad un Sassuolo straripante in questa fase finale capace di eliminare nell’ordine Atalanta, Inter e infine Roma all’ultimo atto.  Una sconfitta - per 3-0 - che fa male ma che può sicuramente aiutare i giovani romanisti nel loro percorso di crescita che li proietterà nel prossimo futuro nel calcio dei grandi. Il non essere riusciti ad alzare il trofeo alla fine della stagione rimarrà una cicatrice importante ma nulla toglierà a quanto fatto vedere nell’arco di questa stagione. I ragazzi di Guidi possono considerarsi orgogliosi del loro cammino e della loro crescita con i vari Pagano, Pisilli, Cherubini, Keramitsis e tutta quanta la classe 2004 che verosimilmente il prossimo anno effettuerà il salto di categoria - a Roma o da altre parti - con la consapevolezza di aver dimostrato di essere pronti ad iniziare la carriera da professionisti. Anche i più giovani come Romano, Plaia, Mannini Marin e gli altri hanno disputato una grande stagione e rappresenteranno con tutta probabilità l’ossatura della Primavera del prossimo anno. Va ricordato inoltre che l’obiettivo finale dei settori giovanili è proprio quello di abituare i giovanissimi calciatori a giocare partite come quelle di ieri sera ancor più del trofeo finale. Chiaro è che si giochi sempre per vincere e che quando non ci si riesce la sconfitta possa far male specialmente se arrivata in finale, ma la cosa più importante è costruire dei calciatori pronti per il calcio dei grandi e la Roma su questo può dirsi sicuramente soddisfatta del lavoro svolto.

Usciti mentalmente

La sconfitta della Roma purtroppo si è materializzata interamente nel secondo tempo in seguito ad un crollo che è sembrato prettamente mentale. Nel primo tempo infatti la partita ha viaggiato - come pronosticabile - sui binari dell’equilbrio. I primi 45 minuti infatti si sono giocati senza particolari squilli ma con un notevole carico agonistico da entrambe le parti. Nella pochezza di occasioni da rete le due squadre hanno avuto comunque un occasione per parte: per la Roma un destro di Pagano da dentro l’area di rigore è stato parato bene dal portiere neroverde, per il Sassuolo un errore di Keramitsis ha lanciato Russo verso l’area di rigore giallorossa il quale ha calciato da buona posizione mettendo però sul fondo. Tolti questi due lampi i primi 45 minuti di gioco si sono giustamente esauriti sullo 0-0 mandando le squadre a riposo a reti bianche. Nella ripresa poi, come dicevamo prima, il crollo. Al secondo minuto sugli sviluppi di un calcio d’angolo l’ex Falasca ha portato in vantaggio i suoi con un bel gol al volo e una decina di minuti dopo, su palla inattiva, Cinquegrano ha svettato più in alto di tutti insaccando di testa la rete del 2-0. Un uno-due arrivato nel primo quarto d’ora di gioco che ha letteralmente tagliato le gambe alla Roma che è uscita totalmente dalla partita. Il Sassuolo avendo percepito il momento non è certamente rimasto a guardare e su una riconquista di palla al limite dell’area di rigore - su errore di Oliveras - ha calato anche il tris con Russo per la rete del definitivo 3-0 che ha deciso la finale scudetto. 

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