Primavera, Guidi: "Finale di Coppa Italia meritata. La strada è quella giusta"
Parla il tecnico della Roma dopo il trionfo in semifinale contro l'Inter: "Oggi abbiamo saputo reagire. L'emozione è forte, ma lo era già il primo giorno"
Al termine della semifinale di Coppa Italia Primavera tra Roma e Inter, Federico Guidi è intervenuto ai microfoni del club. Il tecnico ha commentato la vittoria per 1-0 ottenuta dai giallorossi contro i nerazzurri, con l'unica rete del match messa a segno da Keramitsis. Di seguito le dichiarazioni dell'allenatore romanista.
Partita intensa, viva, equilibrata, con tante occasioni. Forse la Roma meritava nel primo tempo di passare in vantaggio. Buona Inter nel secondo, la vittoria però è giusta e meritata.
"Sì, assolutamente. Abbiamo fatto un primo tempo veramente ottimo per qualità, per intensità, eravamo corti, abbiamo creato tante occasioni per fare gol. Te l'ho detto a microfoni spenti: peccato per quella occasione di Pagano, perché la squadra aveva costruito un'azione straordinaria, bellissima, e meritava maggiore fortuna. Però siamo contenti, perché sul campo abbiamo meritato contro una grande squadra, contro i campioni d'Italia abbiamo meritato di accedere alla finale. Ora dobbiamo essere bravi a godercela per qualche ora e poi resettare immediatamente per concentrarci sul campionato, perché poi lunedì ci aspetta un'altra partita altrettanto difficile contro il Milan".
Sicuramente non c'era bisogno di alzare l'asticella della pressione sui ragazzi, perché una gara del genere ti dà motivazioni extra, ma dopo la partita di Verona la Roma ha offerto una pronta risposta, anche per l'abnegazione nei minuti finali, quando l'Inter ci ha provato.
"Sì, assolutamente. Come dico spesso ai ragazzi, le sconfitte possono anche capitare - ci mancherebbe altro - ma è sempre il come che fa la differenza. E a Verona eravamo mancati nell'approccio, nell'atteggiamento. Perché è vero che non avevamo fatto alcun tipo di allenamento insieme, perché c'erano tanti nazionali, però nelle difficoltà devi dare qualcosa in più, non abbandonarti alla situazione negativa, che è quello che è successo a Verona. E quindi, da quelle sconfitte, devi fare un bagno di umiltà e devi essere bravo a imparare. E oggi hanno dimostrato di saper reagire, soprattutto nei minuti finali, quando hanno capito l'importanza di ogni singolo pallone. Cosa che invece a Verona era completamente mancata".
Prima stagione alla Roma e prima finale: cosa sta provando?
"Una forte emozione. Ma era stata forte già il primo giorno, quando sono stato chiamato da questa società importantissima a varcare il cancello di Trigoria. Veramente: mi viene anche ora la voce tremante per l'emozione che ho provato. Poi, quando arrivi a giocarti una finale, che per i ragazzi è un'opportunità importantissima per crescere, ma quando lo fai perché sul campo hai meritato, battendo l'Inter, battendo il Napoli, battendo il Lecce che è primo in campionato - e soprattutto con le prestazioni che hanno fatto - tutto questo è per me e per il mio staff motivo di grande soddisfazione, di grande orgoglio, perché è sinonimo che la strada intrapresa è quella giusta. Poi, sì, è bellissimo cercare di portare a casa un trofeo, ma la vittoria più grande sono i Tahirovic, è l'esordio di Faticanti come quello degli altri, è Satriano che da capocannoniere a gennaio ha avuto l'opportunità di andarsi a confrontare in un campionato difficile come quello olandese. Significa che ogni singolo ragazzo nella quotidianità degli allenamenti lavora bene, perché sennò da soli non non arriverebbe nessuno. Nella coesione del gruppo emergono le qualità dei singoli. Ed è questa la la cosa che mi piace di più".
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