Primavera, Roma-Juventus 5-2: ci ferma soltanto la sosta
Lo scontro diretto parte male. Giallorossi sotto dopo 3’, la ribaltano Satriano e Cassano. Pagano sbaglia un rigore, poi s’inventa un super gol
Non l’ha capito nessuno, perché la Primavera abbia deciso di fermarsi durante il Mondiale: partite come quella di ieri al Tre Fontane, tra le due più che probabili finaliste del campionato 2022-23, in periodi di astinenza da serie A avrebbero soddisfatto pienamente anche appassionati che non hanno mai buttato lo sguardo sul più importante dei campionati giovanili, il più vicino al calcio dei grandi. Buon per la Roma, comunque, che la Lega abbia deciso di dare appuntamento a gennaio: passeranno una sosta molto più che serena Federico Guidi e i suoi ragazzi, dopo il magnifico 5-2 di ieri alla Juventus, una vittoria con davvero pochi precedenti negli ultimi anni, mettendo in rapporto lo scarto (che poteva essere più largo: i giallorossi hanno sbagliato un rigore, l’arbitro si è dimenticato di buttar fuori il portiere dei bianconeri a inizio ripresa) con il valore degli avversari, che da anni setacciano i campionati d’Europa (non solo giovanili: Tommaso Mancini giocava in B, col Vicenza) per allestire una Primavera che nel giro di un anno deve poter ben figurare in C con la seconda squadra, da quest’anno ribattezzata Juve Next Gen. Per ora sono secondi, ma cominciano a essere un po’ staccati: a pari punti fino a Frosinone-Roma 1-3 della scorsa settimana, da ieri sono a -5. In 12 giornate, non è poco: Mourinho, in tribuna nel primo tempo, avrà apprezzato.
Avvio sprint dei bianconeri
Per Guidi formazione ormai collaudata, con la conferma di Pagano mezzala sinistra al posto di Tahirovic, in tribuna, pronto per Roma-Torino, e il consueto tridente Cassano-Satriano-Cherubini. Si adatta al 4-3-3 anche la Juventus, abbandonando il consueto 4-4-2 con doppio centravanti: stavolta Nicolò Turco va a fare l’ala desta, con il turco ex Bayern Yldiz a sinistra, l’attesissimo Mancini al centro, e un quarto attaccante, il brevilineo ciociaro-albanese Hasa, reinventato mezzala. Ripani in regia, l’enorme e talentuoso belga Noge Boende mezzala destra. Scaglia è aggregato all’U23, tra i pali c’è Daffara, secondo portiere che comunque è già alla quarta presenza: farà la sua ottima figura, nonostante la zuppa. Juve a un passo dal vantaggio già al 2’: cross di Nicolò Turco da destra, Keramitsis si perde Mancini che sbuca sul secondo palo, colpisce in scivolata, la palla è lenta, e con Baldi preso in controtempo sembra destinata a finire in rete sul secondo palo, invece lo sfiora ed esce. Un minuto dopo il vantaggio arriva: punizione da trequarti di Hasa, la palla sbatte sulla schiena di Faticanti e resta una frazione di troppo a un metro dalla linea, arriva il difensore centrale Dellavalle e spinge in rete. La Roma risponde con un cross di Missori, Satriano ci prova di tacco, respinge proprio Dellavalle. Al 20’ altro cross del terzino giallorosso, una palombella da quarti che trova la bella coordinazione al volo di Pisilli, palla alta. Sul rinvio dal fondo il portiere Daffara perde un po’ di tempo, poggia la palla per calciarla, Satriano gliela toglie, lo aggira e mette in rete, ma lo juventino aveva una mano sopra, quindi è considerato in possesso, e fallo in attacco. Un minuto dopo Rouhi mette giù Cassano, che era appena entrato in area, l’arbitro indica il dischetto, si presenta Pagano, conclusione rasoterra, Daffara indovina l’angolo e si distende bene, neutralizzando la conclusione del numero 10. Al 28’ bel pallone messo dentro da Pisilli per Cherubini, Daffara è bravo e coraggioso a uscirgli contro, rischiando un calcione, ma la palla rimane lì, e Satriano è in agguato, anticipa Dellavalle e mette in rete col sinistro. È il momento migliore della Roma: Cassano va via a Ripani, costringendolo al fallo da ammonizione, che arriva dopo il vantaggio, intanto Pisilli va al tiro, sul fondo. Come il diagonale di Cherubini, servito da un tocco laterale di Faticanti: potente e vicinissimo al palo. Al 34’ esce dal guscio la Juventus: buono spunto a sinistra di Rouhi, che salta l’uomo e rientra sul destro, il suo rasoterra esce di poco. Un tiro di Cassano, dopo due dribbling, viene respinto da un difensore, un cross di Olivares allontanato coi pugni da Daffara, poi di nuovo Rouhi pericoloso con un cross dal fondo, che Nicolo Turco calcia di controbalzo, di sinistro, impegnando Baldi. Ma al 41’ il numero 3 bianconero rovina tutto calciando l’aria invece del cross basso di Oliveras, la palla arriva a Cassano che ci mette il piatto destro, piazzandola all’incrocio. Satriano ci prova da fuori, palla alta, al secondo di recupero destro dal limite di Pisilli, blocca in due tempi Daffara, con qualche difficoltà.
Altro avvio bruciante
A inizio ripresa non rientrano i Turco: al posto del terzino va l’ex Spal Valdesi, per l’attaccante c’è Mbangula, arrivato due anni fa dall’Anderlecht. E proprio il nuovo entrato, dopo 3’, approfitta di un eccesso di confidenza di Oliveras, che controlla un pallone appena fuori area, glielo toglie, si presenta davanti a Baldi e lo batte senza difficoltà, con un destro rasoterra. Ma tre minuti dopo Cassano scavalca Daffara, che lo mette giù: l’arbitro indica il dischetto, dimenticandosi di tirare fuori il cartellino (ci poteva stare benissimo il rosso, il giallo era sacrosanto), anzi finendo per ammonire Koffi, dalla panchina, per proteste. Pagano prende nuovamente la palla, poi la lascia all’amico Cherubini: la conclusione è centrale, Daffara che si era buttato sulla sua destra, la intuisce, ci mette le mani, ma era anche potente, per cui finisce in rete lo stesso. Al 13’ Cherubini rende il favore all’amico, lanciando Pagano verso la porta, il numero 10 aggira due volte Dellavalle, che si appende alla spalla e lo tira giù. Se il romanista si lasciasse andare sarebbe rigore ed espulsione: forse pensa che il terzo rigore nella stessa gara contro la Juventus, per quanto solare, sarebbe un po’ troppo, forse pensa che dopo l’errore non lo tirerebbe lui, forse non pensa e basta, e d’istinto, cadendo, allunga il piatto, predendo in contropiede il portiere. Ne viene fuori un gol strepitoso, con palla all’angolino basso. La Juve prova a cambiare, togliendo prima l’ammonito Ripani per Strijdonck, poi Mancini per Galante, la Roma sfiora il quinto gol con un potente destro di Cassano, ben servito da Olivares, bravo Daffara a metterci le mani per toglierlo dall’angolino. Ma il 5-2 arriva lo stesso: gran palla filtrante da fuori di Pisilli, Satriano calcia col destro, di prima intenzione, trovando la doppietta. E poi via coi cambi mancanti (il primo era stato Foubert-Jacquemin per l’infortunato Keramitsis): 11’ per D’Alessio e per il polacco Majchrzak, per Pagano e Satriano, meno della metà per Falasca e Ciuferri, subentrati a Oliveras e Cassano a 5’ dalla fine. Ma faranno entrambi in tempo a mettersi in luce: il terzino con una perfetta diagonale difensiva, al primo pallone toccato, l’altro per un bello slalom sulla trequarti, doppio dribbling e sinistro da fuori, cercando con personalità il gol all’esordio nella categoria. Finisce 5-2: la Roma è in fuga, e passerà una gran sosta, in attesa di ripartire da Firenze, il 7 gennaio, contro Aquilani e i suoi. Mai Montero si sarebbe aspettato una simile lezione, neppure sapendo di andare a sfidare la capolista.
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