Settore Giovanile

Pagano e Cherubini: i gemelli diversi

Domani semifinale con la Spal. Scurto riavrà i due giovani promettenti dalla Primavera. Fantasista e punta esterna, amici da sempre, erano le stelle del gruppo dei 2004

PUBBLICATO DA Francesco Oddi
15 Giugno 2022 - 09:31

Qualche anno fa, chiedendo informazioni sul gruppo dei 2004, che era ancora una squadra di bambini non ancora arrivati alle categorie nazionali, rispondevano che c'erano due talenti da seguire, Riccardo Pagano e Luigi Cherubini. Che erano pure ottimi amici, e lo sono anche ora: continuano a giocare insieme, avevano iniziato con la stagione con l'Under 18, a ottobre sono entrambi saliti in Primavera, e ora che la squadra di De Rossi è in vacanza sono tornati a disposizione - a differenza di Keramitsis - di Giuseppe Scurto, che alle 20 di domani avrà la semifinale scudetto, contro la Spal.

Una squadra che per buona parte della stagione aveva occupato il secondo posto in classifica, alle spalle della Roma capolista, con scontri diretti particolari: il 3 febbraio la squadra di Scurto andò a vincere a Ferrara 5-0, e il giorno dopo il tecnico che aveva appena perso in quel modo (Paolo Mandelli, ex ala del Foggia di Zeman, e tecnico delle giovanili del Sassuolo) lasciò la panchina, ma per una promozione, in Primavera, al posto dell'esonerato Piccareta (ex romanista, che l'anno prima aveva vinto lo scudetto proprio con i 2004 della Roma). Era l'ultima del girone di andata: all'ultima di ritorno avevano ottenuto l'aritmetica del primo posto sia la Primavera giallorossa che l'Under 18, De Rossi non aveva 8 titolari, tra squalificati, indisponibili e diffidati a riposo, li sostituì saccheggiando la squadra di Scurto, che schierò una mista tra riserve e elementi dell'Under 17, e la Spal (che con quei tre punti arrivò al secondo posto, ma condiviso con Bologna e Fiorentina, che avevano la classifica avulsa a favore) si vendicò dell'andata, vincendo a Trigoria, con lo stesso scarto. La gara di domani sera sarà un'altra cosa, anche perché Scurto ritroverà Pagano e Cherubini, la mente e il braccio della manovra offensiva, i gemelli diversi della rosa, visto che di gemelli veri ce ne sono già due, Francesco e Leonardo D'Alessio. Entrambi nati a Tivoli, sono arrivati a 12 mesi di distanza, Cherubini da Guidonia e Pagano da Villanova, ma hanno giocato lo stesso numero di stagioni a Trigoria: Cherubini, sbarcato nel 2013, a 9 anni, se ne andò quando ne aveva 13, passando al settore giovanile della Lazio.

Lieto fine

Un caso clamoroso, un «uomo morde cane», che fece parecchio rumore, nell'ambiente, come il passo indietro dell'estate successiva: a quell'età i vincoli sono ancora annuali, e a Cherubini bastò una stagione per rendersi conto della differenza abissale tra i due vivai, cospargersi il capo di cenere, e chiedere alla Roma se erano disposti a riprenderlo, cosa mai scontata in questi casi. Ma il ragazzo col pallone ci sapeva fare, e a Trigoria furono ben contenti di perdonargli la fuga di un anno prima, e inserirlo nella rosa dell'Under 15. Da cui uscì per qualche settimana verso la fine della stagione, per problemi scolastici: aveva 15 anni, le punizioni a quell'età non possono essere definitive, rientrò in tempo per le gare decisive, con il lieto fine del gol nella finale scudetto, 2-0 al Milan.

Allenatore il turco Tanrivermis, capocannoniere Gabriele Pagano, che qualche volte faceva il centravanti di manovra, ma molto più spesso la mezzala sinistra nel 4-3-3, eppure colpì 19 volte in 28 partite, unico in doppia cifra della rosa. Lo scorso anno Pagano ha giocato tutta la stagione con l'Under 18, che ha perso la finale scudetto con il Genoa, debuttando anche in Primavera, Cherubini in U18 ci è salito dopo le prime due partite con l'Under 17, categoria in cui è tornato però per quarti, semifinale e finale, vincendo il suo secondo scudetto. Il terzo lo ha perso ai supplementari contro l'Inter, in Primavera, unica categoria in cui è riuscito a segnare più dell'amico Pagano, 7 gol contro 2 (che diventano 4 aggiungendo la Coppa Italia).

Cherubini ha tolto spesso il posto a Satriano (e altre volte ci ha giocato insieme, per l'infortunio di Voelkerling), Pagano non è riuscito a fare lo stesso col Volpato, ma ne raccoglierà l'eredità nella prossima stagione, quella in cui - per entrambi - dovrebbe arrivare anche la prima convocazione in prima squadra, magari dopo qualche mese a trascinare la Primavera. Intanto però, domani sera, al Cino e Lillo Del Duca di Ascoli, contro la squadra che schiera quello che avrebbe dovuto togliergli il posto e non ci è mai riuscito, l'italo-belga Tomaselli, Pagano dovrà di nuovo reinventarsi centravanti: Padula ha un problema muscolare, Gante e Alemanji sono di ruolo ma offrono meno garanzie di un numero 10 che tra settembre e novembre aveva 7 partite e 5 gol. Al suo fianco, oltre all'ivoriano Koffi, ci sarà di nuovo l'amico Gigi.

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