As Roma Camp, quando il sogno dei più piccoli diventa realtà
Sul campo di Trigoria, bambine e bambini imparano a cooperare e ad integrarsi. Con la scusa del pallone. Quest’anno hanno partecipato circa 800 giovani
Durante queste settimane estive a Trigoria si sono svolti gli As Roma Camp. Un progetto educativo di intrattenimento in cui i bambini fanno un’esperienza molto particolare: una settimana da calciatori, nel corso della quale bambine e bambini si allenano, mangiano, si divertono e vivono proprio come i loro idoli calciatori. I camp cercano di dare ai ragazzi iscritti l’opportunità di vivere un’esperienza non solo tecnico-sportiva, ma più in generale un’esperienza formativa. Questo è il primo obbiettivo che la Roma si pone negli intendimenti del responsabile del settore giovanile Vincenzo Vergine. Il fine di questo camp è che dopo questa esperienza i bambini possano portare questa fantastica crescita nel loro bagaglio culturale e sportivo.
La giornata viene strutturata in maniera schematica: allenamento mattutino, pranzo, giochi di squadra, allenamenti pomeridiani e partitelle. E alla fine della settimana si organizzano varie attività ludiche sotto forma di tornei in presenza dei genitori con tanto di premiazioni e diploma. Si ride, si gioca, si scherza, si impara, ovviamente sotto il controllo degli istruttori e secondo un protocollo disciplinare che sarà utile ai ragazzi anche nella prospettiva di una crescita personale. Se poi qualche ragazzo dovesse mettersi in evidenza anche per le qualità calcistiche tanto di guadagnato, ma non è certo questo il primo obiettivo della società.
Il risultato finale di questo progetto è quello di far tornare a casa i bambini con un bagaglio di conoscenze in più e possibilmente con una migliore stima di sé, in modo tale che sappiano combattere con i propri limiti e le proprie inefficienze. Quest’anno hanno partecipato circa 800 bambine e bambini, felici di correre sui vari campi di Trigoria. Proprio accanto a dove si allenano i loro idoli. E se qualcuno deve sacrificarsi un po’ rispetto alle giornate pigre che magari d’estate si potrebbero trascorrere, pazienza: del resto questi sono i ritmi di un vero calciatore.
Il gioco e la formazione
La giornata comincia alle 9 e finisce alle 17. Si inizia con un allenamento mattutino, che a volte può essere misto e multidisciplinare. Questo perché non fanno solo attività con la palla, si fa motoria in generale e si migliorano le diverse qualità. Poi c'è il pranzo, chiaramente articolato secondo i consigli dei nutrizionisti della As Roma. Si alternano anche diversi momenti ludici, in cui si fanno i giochi con la palla e senza, e ovviamente tante partitelle.
Nella prima parte della giornata si impara e in un secondo momento si dimostra. Nello staff sono presenti anche le figure delle psicologhe.
E tra i giochi che si organizzano oltre ai classici mutuati dallo sport non mancano anche i vecchi cari giochi di strada, da palla prigioniera alla campana, per far riscoprire ai bambini anche giochi di movimento che possano per qualche ora far dimenticare le partite da giocare sugli smartphone. E se qualcuno mostrasse doti da campioncino? La Roma farà un ragionamento con il suo club di appartenenza per continuare ad osservare il giocatore, anche se non è certo quello lo scopo principale.
Lo staff è numeroso: sono presenti circa 15 allenatori, ognuno dei quali segue al massimo 22-25 ragazzi. Le femmine sono in aumento perché si sta pian piano sdoganando quella mentalità in cui il calcio è solo maschile. È chiaro che in passato questo ostacolo era rappresentato dalle società che aprivano solo per i maschi, un po' perché non essendoci i posti dove farlo praticare, quei pochi non erano strutturati, quindi se una bambina doveva andare a fare danza o calcio, si sceglieva sempre la prima. Oggi per fortuna le cose sono cambiate tanto che alle calciatrici è stato concesso lo status di professioniste. Un passo per volta verso la modernità.
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