Le pagelle di Roma-Genoa: Smalling il migliore, Cristante si adatta col giusto spirito
Il centrocampista gioca bene anche da intermedio di difesa. Pellegrini pennella, ma sa quando combattere. Serenità Diawara. Pedro torna effervescente
Sporca, cattiva il giusto, non bellissima. Ma vincente. La Roma porta a casa tre punti in una partita molto più complicata di quanto non lasciasse intendere la classifica. Lo fa con la testa giusta, quella di Mancini, uno dei simboli della voglia di lottare.
L'ALLENATORE - FONSECA 6,5 Individua le difficoltà fin dalla vigilia e dimostra di aver trovato gli accorgimenti necessari. Ora sa che la sua squadra sa vincere anche soffrendo.
IL MIGLIORE - 7,5 SMALLING Di nuovo dall'inizio, di nuovo in mezzo alla linea, come ai bei tempi. E come ai bei tempi nessuno gli sfugge, in allungo e sul breve, palla a terra o nel gioco aereo. Chris c'è.
6 LOPEZ Attento su Destro in avvio, sfodera un super-intervento a inizio ripresa vanificato dal fuorigioco genoano. Ma le sicurezze crescono, anche coi piedi, finora punto dolente: sintomo che a comandare è sempre la testa.
7 MANCINI Se avesse il 7 e la maglia a strisce, il suo terzo tempo con stacco in cielo accompagnerebbe le sigle d'apertura di ogni trasmissione. E questa volta non c'è Guida che tenga. Prova perfino l'inserimento per la doppietta, ringhiando sempre lì dietro, nella fase cui è deputato.
7 CRISTANTE Lo spirito di sacrificio è il suo marchio e dopo essersi adattato da centrale, lo fa anche da "braccino" di sinistra. Dove lo metti sta. Bene
6,5 KARSDORP Gli studi da terzino proseguono a vele spiegate. Puntualissimo in anticipo e nelle chiusure, la sua velocità è diventata un'arma in più anche in fase difensiva.
6,5 DIAWARA Ricomincia in versione fiorentina: recuperi, anticipi, rincorse. Un po' scolastico in costruzione, ma con invidiabile tranquillità.
7 PELLEGRINI Prende il posto di Veretout in mezzo e lo adatta alle sue doti, disegnando linee in verticale che è un piacere. Pennella sulla testa di Mancini il corner da cui scaturisce il vantaggio. Ma sa anche mettere da parte l'abito da sera e quando è il caso si comporta da vero mediano, indossando la tuta da lavoro.
6 PERES Un recupero da difensore puro strapperebbe applausi a scena aperta se ci fosse il pubblico. Almeno un tempo di gioco da depennare quando è chiamato all'attacco.
6,5 PEDRO Comincia con altro piglio rispetto alle ultime apparizioni in chiaroscuro. Splendido il corridoio che trova il taglio di Borja alla mezzora, regala qualche numero di altissima scuola come a inizio stagione (compreso il palo di tacco). E come in quella fase, parte da lontano restando sempre nel vivo del gioco.
6 EL SHAARAWY Titolare dopo una vita proprio contro la squadra in cui è cresciuto, che è anche l'ultima a cui ha segnato. Si muove molto, smania dalla voglia di ritrovare la gioia personale, ma i tentativi sono fuori misura e un po' alla volta evapora. Ancora lontano dalla versione faraonica per più di uno scampolo di gara.
5,5 MAYORAL Perde l'attimo giusto in due occasioni nel primo tempo, nel secondo si vede anche meno: nell'azione del gol annullato e poco altro.
6,5 MKHITARYAN Un turno di riposo dopo tanto trottare era necessario. Ma in mezzora rimette in mostra la straordinaria capacità di rubare il tempo agli avversari dove non sembra umanamente possibile, sempre con colpi da artista. Lupin del pallone.
6,5 VILLAR Si presenta nell'ultimo terzo di gara con un gioco di prestigio dei suoi e mai come stavolta va vicino al gol, ma una deviazione manda il suo tiro sul palo.
6 PEREZ Entra bene: voglioso, concentrato. Può bastare in una gara simile.
S.V. SPINAZZOLA Pochi minuti, in tempo per un'accelerata, ma senza decollo.
S.V. FAZIO In campo per dare ulteriore consistenza alla difesa.
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