Le pagelle di Roma-Sampdoria: Mkhitaryan il migliore, Villar delizia e lotta
L’armeno contempla solo accelerazioni, alla fine anche rincorrendo gli avversari. Mancini giganteggia e lascia le briciole ai doriani. Moto perpetuo Pellegrini
Di lotta e di governo. C'è la Sampdoria col diluvio e come da tradizione consolidata, la Roma è costretta agli straordinari per aggiudicarsi i tre punti. Attacca, s'infrange sul muro blucerchiato, ricama, pazienta, quando è il momento spinge sull'acceleratore e trova il vantaggio. Per poi difenderlo con le unghie e con i denti nell'ansiogeno finale, quando si conferma terza forza del torneo.
IL MIGLIORE - 7,5 MKHITARYAN Taglia e sbuca alle spalle dell'ultima linea avversaria che è un piacere. Il dovere in avvio di match sarebbe di arbitro e Var, ma ancora una volta fischi e chiamate sono tenuti a freno. Componente che l'armeno non contempla: accelerazioni perenni e al primo pallone sbagliato (al 90') 40 metri di rincorsa per recuperarlo. Immenso.
6,5 LOPEZ Il primo (e ultimo) tiro verso la sua porta arriva poco prima dell'intervallo ed è indirizzato sotto la traversa: la tocca quel tanto che basta con la mano di richiamo per mantenere la rete inviolata. Che per chi deve ritrovare le certezze smarrite, non è poco.
7 MANCINI Giganteggia in ogni duello, aereo e terrestre. L'acquitrino sembra perfino esaltare la sua determinazione famelica, tanto che alle punte blucerchiate lascia soltanto le briciole.
6,5 SMALLING L'anticipo è il suo ambito prediletto, ma il confine col fallo è molto labile e Chiffi non perdona già dopo 8 minuti. Il giallo non lo condiziona: resta sicuro dietro e sfiora il gol del vantaggio con un colpo di testa frenato soltanto dalla traversa con Audero battuto.
6,5 IBANEZ Efficace in marcatura, imperioso nelle chiusure, limita al minimo indispensabile i ghirigori di stampo brasiliano che qualche volta ne hanno limitato l'efficienza. Se l'attacco sampdoriano non punge è anche merito suo.
7 KARSDORP Senza Spinazzola l'asse offensivo si sposta su quel versante destro che ormai padroneggia. Quando accelera non esiste avversario che tenga il suo passo, in entrambe le fasi. Dietro sta diventando preziosissimo, davanti se possibile anche di più: suo l'assist vincente, quinto stagionale, terzo consecutivo. Adesso sì, l'olandese sta davvero volando.
7 VILLAR Prende possesso del centrocampo col consueto stile: testa alta, indicazioni ai suoi, tocchi deliziosi. E tante chiusure, come fosse un mediano qualsiasi anziché il fine dicitore ormai riconosciuto. Anche dagli avversari, che lo toccano duro. Gonzalo che di tenero ha solo l'aspetto ricambia, prende il giallo e Fonseca decide di non rischiarlo.
6,5 VERETOUT Se c'è uno che dalla lotta non si astiene mai è lui. Figurarsi quando gara e clima lo impongono.
6 PERES Nel primo tempo si limita al compitino a sinistra, cercando soltanto passaggi indietro ed evocando il fantasma di José Angel. Osa (eufemismo) un po' di più nella ripresa.
7 PELLEGRINI Il campo pesante non ne limita i movimenti: moto perpetuo negli inserimenti, ispirato nei tocchi, fino al vantaggio è il romanista più pericoloso in zona-gol.
7 DZEKO Di fronte alla diga ranieriana fatica a trovare spazi e tende ad allargarsi. Nella ripresa non concretizza due occasioni di testa, ma l'istinto da bomber emerge nel momento decisivo. Settimo sigillo in campionato, settimo alla Samp. E firma numero 300 coi club.
6,5 CRISTANTE Deve irrobustire la mediana, finisce anche per mettere lo zampino nell'azione del gol. Quando abbatte Chiffi poi, fa suo il desiderio di tanti romanisti.
S.V. PEREZ Dieci minuti pigri.
S.V. MAYORAL Scampoli di partita.
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