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Le pagelle di Roma-Verona 2-1: Veretout il migliore, Ibanez nuovo perno

Di tigna. Il brasiliano cresce: è centrale di nome e di fatto. Kolarov dietro è sicuro e “cattivo”. Dzeko fa tutto nel primo tempo e vola a 105. Micki c’è sempre

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
16 Luglio 2020 - 07:00

Chi più spende (energie), più guadagna (punti). La Roma mette il match in discesa, poi lotta quando è il momento e tiene botta. E vittoria. Il tris arriva nella partita più sofferta, contro un avversario complicato. Accrescendo i sorrisi accennati dell'ultima settimana. 

IL MIGLIORE - 7,5 VERETOUT Ancora in gol all'Olimpico, questa volta su rigore. Trasformazione impeccabile, unico momento di freddezza in una gara tutta fuoco, con coast to coast fino al 97'.

6 LOPEZ Torna fra i pali dopo il turno di riposo. In avvio un'indecisione in uscita rischia di costare cara. Per il resto del match è chiamato più ad assistere che a intervenire. 

6,5 MANCINI La prima allettante occasione per sbloccare il match capita sul suo destro, senza successo. Fatica a stare dietro a Zaccagni, che lo brucia sul 2-1 e poi lo fa ammonire. Ma è uno degli ultimi a mollare. 

7 IBANEZ Ormai perno della linea a tre, come presenze quanto per posizione. In evidente crescita, salva più volte da situazioni complicate, poi si arrende ai crampi nel recupero. 

6,5 KOLAROV  Arretra sull'ultima linea, sempre da sinistra, ma con compiti da leader. Agli ordini di Guardiola ha già ricoperto il ruolo con profitto e anche da romanista è a proprio agio. 

6 PERES Terza gara consecutiva da titolare meno brillante delle precedenti, eppure poco prima di uscire serve a Dzeko una palla d'oro. 

6 DIAWARA Gli tocca fronteggiare il talentuoso centrocampo veronese da diffidato. Non si fa condizionare, tira fuori quel tanto di personalità che basta e lascia dentro il taschino di Maresca lo spauracchio giallo. 

6,5 SPINAZZOLA Libero (o quasi) da compiti di copertura, s'invola con continuità sulla fascia, cercando la soluzione personale e calibrando sulla testa di Dzeko il cross del raddoppio. 

6 PELLEGRINI Si procura il rigore del vantaggio. Svaria in tutta la metà campo avversaria, conquistando spesso il possesso e buttandosi negli spazi con frequenza. Gli manca la scelta giusta proprio nel pezzo forte del repertorio: l'ultimo passaggio. Fino a far innervosire il suo Capitano, salvo poi trovarne uno superbo nella ripresa per Micki. 

6,5 MKHITARYAN Di ritorno dalla squalifica, riprende da dove lasciato: grande movimento (anche in fase difensiva), visione di gioco e intelligenza tattica. Appena ha la palla buona non si lascia pregare e tenta il tiro, cogliendo un palo, poi sprecando un appetitoso invito di Pellegrini.  

6,5 DZEKO Nella prima mezzora fa tutto: difende nella propria area, insegue il suo marcatore diretto, imposta, fa da sponda con ogni parte del corpo per le avanzate dei compagni. Ma non tira. Quando sarebbe in posizione ottimale per farlo i compagni non lo servono e comincia a scalpitare, fino alla frustata di testa che frutta il raddoppio: ancora inquieto non festeggia, intanto il sorpasso a Manfredini è in cascina e la freccia su Volk innestata. Nella ripresa si divora due opportunità macroscopiche, ma a parziale discolpa la stanchezza si fa sentire. 

6 CRISTANTE Si piazza davanti alla difesa a rintuzzare le velleità avversarie, poi con l'uscita di Ibanez arretra in mezzo alla difesa senza soffrire. 

6 ZANIOLO Confortato dal ritorno al gol, entra con fiducia e ci riprova. 

6 ZAPPACOSTA Nel momento di maggiore pressione veronese, resta guardingo. 

S.V. PEROTTI Entra nel finale per tenere palla. 

S.V. VILLAR Nel recupero, in tempo per rimediare un giallo (fin troppo severo).

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