Le pagelle di Roma-Juventus: il migliore è Diawara, Pellegrini in confusione
Il guineano è onnipresente: catalizza palloni e innesca la manovra. Il numero sette sbaglia tanto, Dzeko non pervenuto. Buoni gli impatti di Ünder e Cristante
Dieci minuti d'inferno, scanditi da errori individuali che incanalano la gara nel verso peggiore. Poi la botta del ko a Zaniolo. Eppure la Roma partita molto più che ad handicap va vicina alla rimonta-miracolo. Immancabile lo zampino dell'arbitro di turno, fra avversari graziati e recuperi ridicoli.
6,5 DIAWARA (IL MIGLIORE) Catalizzatore di palloni. Ne conquista una quantità infinita in fase di interdizione, ne chiama altrettanti ai compagni. Da quando si abbassa fra i due centrali per cominciare l'azione a quando si fa trovare sempre e ovunque in ogni altra zona del campo. I suoi piedi fanno da refrigeratori naturali a ogni palla che scotta. Quando la Roma preme alla ricerca del pareggio, continua a esserelui il portatore sano della manovra offensiva. Nel finale ha sul destro anche l'occasione buona per centrare la porta, ma il tiro non è il suo forte e telefona a Szczesny.
6 LOPEZ
Il passaggio verso Veretout che dà il via allo 0-2 è quantomeno avventato. Si riscatta nel finale dei due tempi con altrettanti interventi decisivi.
6,5 FLORENZI
Volenteroso, generosissimo, continuo: macina chilometri fin dai primi minuti e alla fine ha ancora la forza per bloccare una ripartenza avversaria in acrobazia. Encomiabile.
6 MANCINI
L'avvio è complicato per tutti, difesa in testa, ma lui mantiene la barra dritta e sia pure toccato duro e con un giallo sul groppone, è fra gli ultimi ad arrendersi.
5,5 SMALLING
Grave la disattenzione che causa lo svantaggio. Si riprende, ma a frittata già fatta.
4 KOLAROV
In concorso di colpa con Smalling sul gol iniziale, prende un evitabilissimo giallo per eccesso di confidenza: diffidato, salterà la gara di Genova. Da quel momento sbaglia tutto quello che è (im)possibile sbagliare.
5 VERETOUT
Imperdonabile la palla persa al limite che dà il via all'azione del rigore. Non si dà per vinto, ma la serata non è delle migliori e che tradisca proprio lui è un segnale.
6,5 ZANIOLO
Nella squadra tramortita del primo tempo, è lui a prendere le migliori iniziative. Nella più travolgente - un coast to coast di sessanta metri palla al piede - viene falciato da due avversari ed è costretto alla barella. Esce fra le lacrime e gli applausi dello stadio.
5 PELLEGRINI
Il più vivace nei primi terribili istanti. Ha sul destro la palla per riaprire il match dopo 18', ma la spara addosso a un avversario. Nella ripresa sul sinistro e spedisce alto. In mezzo a tanto fumo però, pochissima ciccia.
5,5 PEROTTI
Da lui ci si aspetta lo strappo che crei superiorità numerica, ma la serata è priva di ispirazione per un'ora almeno. Pare risvegliarsi col rigore, ma è un fuoco di paglia.
5 DZEKO
Cento minuti di solitudine davanti, ma lui fa poco per avere compagnia. Il palo e il cross per Cengiz da cui nasce l'1-2 (nella stessa azione) i soli spunti degni di nota di una serata anonima.
6 ÜNDER
Ha voglia di spaccare il mondo e spesso esagera, ma conquista il rigore che riapre la contesa.
6 CRISTANTE
Torna in campo dopo tre mesi e la Roma trova il gol. La volontà è tanta, ma l'effetto talismano svanisce con il trascorrere dei minuti. Comunque bentrovato.
S.V. KALINIC
Ancora una volta è la mossa della disperazione a match compromesso, ma non basta.
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