Roma-Genoa, le pagelle: Kolarov punizione divina, è il migliore
Tre perle per le tre reti romaniste, tutte vanificate da errori difensivi: male Juan Jesus, Dzeko nel 2-1 diventa Ediño. Kluivert evanescente
Una notte da loop. Tre volte in vantaggio, altrettante rimontata. La Roma entra in campo convinta, attacca, cerca di imporre il proprio gioco e mostra anche trame interessanti. Ma alla fine deve accontentarsi di un punto. È ancora l'alba del nuovo corso, ma proprio per questo occorre correggere gli errori.
IL MIGLIORE: 6,5 KOLAROV - La punizione divina. Per gli avversari, costretti a rivolgersi al cielo quando calcia Aleksandar. E per i romanisti, che si godono i fischi dal limite quasi come fossero rigori. I suoi tiri da fermo sono sentenze: nel primo tempo scalda le mani a Radu, provocando una mezza papera del portiere genoano; nel secondo prende la mira dalla sua mattonella preferita e bacia la traversa, ma l'occhio di falco gli dà ragione. Con quel sinistro felpato può concedersi anche qualche pausa, ma nella difesa ballerina riesce perfino a mettere toppe. L'immancabile grugno è il marchio di fabbrica.
6 LOPEZ - Su azione subisce due tiri in tutto il match. L'unica vera parata la sfodera su un'azione genoana viziata da fuorigioco (segnalato in ritardo). Incolpevole sul primo e il terzo gol, illude tutti sfiorando il rigore del secondo pareggio.
6,5 FLORENZI - La Sud acclama il nuovo Capitano e lui risponde suonando la carica, col primo squillo del campionato: botta dal limite alta di poco. Poi ci riprova con un destro volante da fuori su corner di Kolarov. Fra i più attivi.
5 FAZIO - Nell'allegra difesa romanista è chiamato a quelle rincorse che non sono esattamente il suo punto di forza. Col distratto Jesus gli tocca sdoppiarsi. Invano.
4,5 JESUS - Le crocifissioni si possono evitare (soprattutto dopo soli 90'), ma anche le entrate scomposte in area. Rivedibile.
6 CRISTANTE - Non si risparmia un secondo, come da abitudini consolidate. Ma in cambio perde qualcosa in lucidità. Cala alla distanza.
6,5 PELLEGRINI - Il lancio con cui innesca Cengiz per il possibile bis turco è degno dell'investitura tottiana.
6,5 ÜNDER - Che sia la sua stagione è nell'aria dall'estate. Gli bastano sei minuti per dare credito al piacevole sospetto: doppio dribbling in area e sinistro imprendibile. Un giro di lancette appena e sfiora il bis dopo uno scatto da centometrista, ma il diagonale si apre troppo. Poi manda in porta Dzeko, che però non scarta il regalo. La ripresa è in sordina, ma le Ünder del destino cavalcano impetuose.
6 ZANIOLO - Volitivo, svaria su tutto il fronte offensivo, soprattutto nel primo tempo. Ma non è ancora la sua versione migliore.
5,5 KLUIVERT - Avrebbe tutto per accendere la gara, eppure del poker offensivo è il meno brillante. Crescerà.
6,5 DZEKO - Il pubblico gli dedica un boato, lui si carica e va in campo da leader, sfoderando pezzi sontuosi dell'immenso repertorio. Prima spreca un gol facile, ma si rifà con gli interessi dopo pochissimo con un capolavoro che gli vale la rete numero 88 in giallorosso. Se non Zico, con quel numero da brasiliano diventa Ediño.
5,5 MANCINI - Entra per dare respiro alla difesa in affanno, ma non è impeccabile sul terzo pareggio.
5,5 PASTORE - Ancora lontano da fama e rendimento del tempo che fu, illumina solo con un'imbucata.
5,5 ZAPPACOSTA - Sul debutto pesa come un macigno il gol fallito nel finale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA