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Le pagelle di Lazio-Roma 1-1: Soulé, cuore e amor

Con Dybala solo tifoso in panchina, a caricarsi la Roma sulle spalle è Matias. Una perla dell’argentino pareggia il derby, rendendo preziosi e non vani gli sforzi di un super Svilar. Koné c’è

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
14 Aprile 2025 - 06:30

Colpo su colpo, come direbbe Ranieri. Una settimana dopo aver pareggiato con la Juve, nel derby la Roma ripete un copione simile. La Lazio va in vantaggio con Romagnoli a inizio ripresa, ma una magia di Soulé riporta la gara in equilibrio, che poi resiste fino alla fine. La striscia di risultati utili si allunga a 16, anche se dopo questi due pareggi la Champions somiglia più a un’utopia.

IL MIGLIORE - 8 SOULÉ. La sua stella si accende nel secondo tempo, quando si carica sulle spalle la Roma priva di Dybala. Accelerazioni a non finire, è l’incubo di Pellegrini (quello sbagliato) e lo fa ammonire. Poi si inventa il gol dell’uno a uno, con un colpo di rara bellezza. Il migliore.

IL TECNICO - 6 RANIERI. Dopo aver vinto 5 derby su 5 da allenatore della Roma, non gli riesce il jackpot. Sorprende il 4-2-3-1 iniziale. Come con la Juve sembra accontentarsi del punto.

7,5 SVILAR. Fino a poco tempo fa pensavamo di avere un solo fuoriclasse in rosa, Dybala. Dobbiamo aggiornare il conto. Mile dice subito “no” a Romagnoli, con un riflesso da grande portiere. Poi altre 4 parate, di cui una su Ndicka. Non può nulla sul gol loro.

6,5 CELIK. Gioca da terzino, lo fa in modo attento, coprendo bene su Zaccagni. Soffre solo nella seconda metà di ripresa, quando la stanchezza si fa sentire. Ordinato.

6,5 MANCINI. Il solito leader difensivo ed emotivo della Roma. Non lascia respirare Castellanos. Mandas nel secondo tempo gli nega il bis di aprile scorso quando, deviando coi polpastrelli il suo colpo di testa diretto in porta, sotto la Sud.

6 NDICKA. Sempre attento agli inserimenti senza palla di Dele-Bashiru, amministra la difesa con ordine. Per salvare su Dia rischia di fare un autogol incredibile, ma c’è super Svilar a parare.

6 ANGELIÑO. Nonostante sia sempre presente il fisico regge: difende e accompagna l’azione a sinistra. A venire meno, però, è la sua qualità nella trequarti avversaria.

7 KONÉ. Senza dubbio il più dinamico in mediana. Recupera palloni in serie, grazie soprattutto a buone letture difensive. Riesce con discreta continuità a strappare, permettendo alla Roma di ribaltare il fronte di gioco.

5 PAREDES. Il suo agonismo è noto, ma farsi ammonire dopo neanche 5 minuti per un buffetto, ingenuo, a Zaccagni, è dannoso. Ranieri, proprio in virtù del giallo, lo toglie all’intervallo.

5 PELLEGRINI. Doveva essere il derby del riscatto. Doveva, appunto, perché Lorenzo non incide e cade, senza fallo, sulla punizione che porta la Lazio in vantaggio. Viene sostituito all’ora di gioco, lasciando spazio a Shomurodov.

6,5 SAELEMAEKERS. All’andata aveva deciso il derby. Ranieri stavolta lo sposta a sinistra, dove prova comunque a far male, senza riuscirci. Buoni comunque i suoi spunti in fascia e suo l’assist per il gol da urlo di Soulé.

5,5 DOVBYK. Fa la lotta con Gigot, uscendone il più delle volte sconfitto. Paga la solitudine nel primo tempo, faticando a far salire la Roma. Migliora con Shomurodov vicino, ma chiude la gara senza occasioni da gol all’attivo.

5,5 CRISTANTE. Non ha le geometrie di Paredes, ma non è una novità. A fare notizia questa volta sono alcuni suoi errori sulle letture tattiche. In ombra.

6 SHOMURODOV. Entra per affiancare Dovbyk, finisce per liberare un po’ Soulé. Il suo ingresso, come sempre ormai, porta a qualcosa di positivo e l’atteggiamento è quello giusto, anche stavolta.

6 BALDANZI. Nei pochi minuti che Ranieri gli concede, prova a cercare gloria, ma non è preciso.

SV RENSCH. Arriva due volte sul fondo e tenta il cross, senza fortuna.

SV EL SHAARAWY. La pressione dei difensori avversari non gli lascia spazio per colpire.

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