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Le pagelle di Lecce-Roma 0-1: Mancini spirito guida

Al Via del Mare è decisivo, un’altra volta, il gol di Dovbyk, che sale a 16 reti in stagione. Mancio è ovunque, copre anche le carenze dei compagni e coccola Artem. Cristante da leader

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
30 Marzo 2025 - 08:26

Divieto di sosta rispettato. Al rientro dall’ultima pausa nazionali della stagione, la Roma passa a Lecce, grazie al gol decisivo (ancora una volta) di Artem Dovbyk. In Salento arriva la settima vittoria consecutiva e il quattordicesimo risultato utile di fila in campionato. Una rincorsa lunghissima, partita dopo Como, e non ancora finita. Ora Roma-Juventus è uno scontro diretto vero e già questo somiglia a un miracolo, viste le premesse.

L'ALLENATORE 7 RANIERI. Sette. Come le vittorie consecutive della sua Roma in campionato. Se quello contro la Juve è diventato uno scontro diretto, il merito è soprattutto suo.

IL MIGLIORE 7,5 MANCINI. È ovunque, copre anche qualche sbavatura dei compagni e lotta fino all’ultimo secondo. Nella ripresa, il Var gli nega anche il gol del vantaggio. Tra le giocate più belle c’è anche la coccola a Dovbyk dopo il gol. Il migliore.

6,5 SVILAR. Trascorre la prima mezz’ora di gioco da spettatore, ma come spesso gli capita, quando viene chiamato in causa risponde presente. Lo fa sul sinistro potente di Gallo verso il finale del primo tempo. Terzo clean sheet di fila in campionato. Saracinesca.

6,5 HUMMELS. Torna titolare dopo l’errore fatale di Bilbao. Non sfigura contro un avversario tosto come Krstovic. Bentornato.

6,5 NDICKA. Inizia con qualche difficoltà, soprattutto in fase d’impostazione. Cresce col passare dei minuti e contiene la velocità di N’Dri. Sempreverde.

5,5 SAELEMAEKERS. Tra i più attivi nel primo tempo, non riesce a incidere come fa di solito. Si prende un giallo, inutile, per proteste. Ammonizione che gli farà saltare Roma-Juventus. Distratto.

5 KONÉ. Sbaglia in modo clamoroso a tu per tu con Falcone. Pochi minuti dopo perde un pallone sanguinoso, che fa partire il contropiede al Lecce, ma l’errore più grande lo fa non inseguendo gli avversari in quella circostanza, anzi, trotterella in mezzo al campo. A penalizzarlo è soprattutto l’atteggiamento. Spento.

7 CRISTANTE. Da qualche settimana, ormai, è in crescita. Fondamentale il suo ruolo per garantire equilibrio alla squadra. È tornato ad essere leader, richiamando all’ordine, quando serve, i compagni. Bryan Costante.

5,5 ANGELIÑO. Clamoroso l’errore a porta vuota ad inizio gara. Rispetto a Koné però prova a riscattarsi, con due assist nella ripresa che non diventano tali per il mancato cinismo di Dovbyk prima e Shomurodov poi. Caduto in volo.

6 SOULÉ. Si accende a fasi alterne sulla trequarti. A differenza di Parma e Empoli non riesce a decidere in questa trasferta, ma la crescita è evidente. Esce forse nel suo momento migliore. Futuro.

5,5 PELLEGRINI. Gioca una gara ordinata, dando una mano anche in difesa, ma davanti non incide ancora. Nella ripresa, imbeccato da Soulé, perde l’attimo per battere a rete in area da rigore. In ombra.

7 DOVBYK. La prova in generale di Artem non sarebbe positiva, spesso somiglia ad un calciatore avulso dal gioco di squadra. Poi però decide la partita, con un gol pesantissimo e da centravanti vero, al termine di un’azione individuale. È il sedicesimo gol stagionale, un’altra volta quello decisivo. Killer Instinct.

5,5 SHOMURODOV. L’atteggiamento è sempre quello giusto. Poi però, nel finale, sbaglia per due volte il gol del possibile due a zero. Polveri bagnate.

6 BALDANZI. Fa prima la mezzala, poi la seconda punta. Regala spunti di buona qualità ed è prezioso nei minuti finali quando aiuta la Roma a tenere il possesso. Dodicesimo.

SV EL SHAARAWY. Sostituisce Saelemaekers sulla destra, lo fa con abnegazione.

SV PISILLI. Entra soltanto nei minuti finali, garantendo la sua solita generosità lì in mezzo.

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