Pagelle

Le pagelle di Roma-Athletic Club 2-1: the Shomu must go on

In un Olimpico commovente, la Roma la ribalta e vince all’ultimo respiro. La decide Eldor, che prima fa buttare fuori Yeray. Pisilli argento vivo, Angeliño non si ferma più

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
07 Marzo 2025 - 06:30

Tutto molto bello. L’avrebbe riassunta così Roma-Athletic Club 2-1, in tre semplici parole, Bruno Pizzul. E avrebbe avuto ragione. In un Olimpico commuovente (prima che i giocatori sul campo, la partita l’hanno vinta i romanisti sugli spalti), la squadra di Ranieri ribalta il vantaggio di Iñaki Williams, coi gol di Angeliño e Shomurodov all’ultimo secondo del recupero. Ma è solo il primo tempo, giovedì prossimo, a Bilbao, il ritorno.

6 SVILAR. È attento a più riprese in uscita alta. Non può nulla sul colpo di testa ravvicinato di Iñaki Williams, che porta gli ospiti momentaneamente in vantaggio. Garanzia.

6,5 CELIK. Non inizia nel migliore dei modi, bucando l’intervento e venendo salvato dal miracolo difensivo di Rensch su Nico Williams. Poi però cresce, tanto, e fa sparire dal campo il talento basco. Da braccetto, spinge con costanza, fino a trovare l’assist per il pari di Angeliño. Turbodiesel.

6 MANCINI. Ingaggia un duello fisico, fatto di botte e rincorse con Sannadi, ma se lo perde sul finale del primo tempo, quando il centravanti, al volo, sfiora il gol. Roccioso.

6 NDICKA. Ha il cliente più scomodo della serata di fronte. Riesce comunque a contenerlo, fatta eccezione per l'azione del gol quando sugli sviluppi di un corner si perde Iñaki Williams che batte Svilar.

7 RENSCH. Devyne salva su Nico Williams nel primo tempo. Si propone con costanza e buona qualità in avanti, facendo rimediare due gialli ai difensori baschi. Se non divino, provvidenziale.

7 PISILLI. Il suo spirito di sacrificio garantisce equilibrio in mezzo al campo. Sfiora il gol, nella ripresa, con un destro potente su sponda di Dovbyk. Polmoni e cuore.

7 CRISTANTE. Prova maiuscola per il numero 4, chiamato nel non semplice compito di sostituire Paredes. Lo fa con buone geometrie e, soprattutto, senso della posizione. Bryan costante.

6,5 BALDANZI. Ranieri gli chiede di interpretare il doppio ruolo: mezzala e trequartista. Lui li ricopre con abnegazione e vivacità. Su assist di Dybala, nella ripresa, spreca da dentro l’area di rigore sparando alto. Baldanzoso.

7 ANGELIÑO. Non la sua miglior partita, anzi, ma ormai lì davanti è una costante. Trova il quarto gol stagionale (tutti nel 2025), stavolta col piede destro, che in teoria non è quello buono. Sempreverde.

7 DYBALA. Danza in campo, cercando sempre lo spazio per fare male. La traversa gli nega il gol sotto la Sud, la poca precisione di Baldanzi l’assist nella ripresa. Esce a 20’ dalla fine. È sempre una Joya.

6 DOVBYK. Bravo nel giocare di sponda, tenendo palloni e prendendo falli. Scappa coi tempi giusti alle spalle della difesa ma, a tu per tu con Agirrezabala, scivola. Tempo Artempo.

5,5 EL SHAARAWY. Dovrebbe dare brillantezza nel finale, ma sbaglia tanto e innesca un contropiede avversario che, per fortuna, non viene sfruttato. In ombra.

6,5 SAELEMAEKERS. Come altri subentrati, fatica a prendere confidenza con la partita, ma ha il merito di inventarsi il tracciante per il gol vittoria. Va bene lo stesso.

7,5 SHOMURODOV. Fa espellere Yeray e poi segna il gol vittoria. È la sera dei miracoli e lui l’uomo copertina. The Shomu must go on.

6 SOULÉ. I soliti sprint, privi però stavolta di qualità. Eclissi parziale.

SV KONÉ. Ranieri lo lascia in panchina, entra solo all’ultimo, senza incidere. Riposo, soldato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI