Pagelle

Le pagelle di Roma-Como 2-1: Dybala indica la via

Paulo non entra nei gol, ma indirizza la gara facendo ammonire anche i parenti lontani di Fabregas. Ranieri la vince con i cambi: Dovbyk, tiro da tre punti

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
03 Marzo 2025 - 06:31

Como si cambia, per non morire. Dal Sinigaglia all’Olimpico, la cura Ranieri ha fatto effetto, il paziente ha reagito e ormai cammina sulle sue gambe. Contro il Como sorpresa del campionato, la Roma va in svantaggio a fine primo tempo, ma il Sir di San Saba la raddrizza con le mosse dalla panchina e i gol di Saelemaekers e Dovbyk regalano altri tre punti preziosi.

DYBALA 7 - IL MIGLIORE. Non entra nei gol, ma è decisivo a modo suo, facendo ammonire quattro giocatori del Como (Kempf per due volte) e qualche parente alla lontana di Fabregas. Il migliore, ancora una volta. Stella cometa.

RANIERI 7,5 - L'ALLENATORE. Da Como al Como: otto vittorie e tre pareggi in Serie A. Supera la visita dal dentista senza anestesia. Incide sulla gara con i suoi cambi, che risultano decisivi.

6,5 SVILAR. Inizia non nel migliore dei modi, sbagliando i tempi di un’uscita alta e venendo graziato da Kempf. Non ha colpe in occasione del vantaggio ospite, dà sicurezza alla difesa nel forcing avversario dei minuti finali. Mile grazie.

6 CELIK. Interpreta con coraggio il suo ruolo, difendendo sempre in avanti. A volte però, la ricerca dell’anticipo crea problemi alla difesa, come in circostanza del momentaneo 0-1, quando lascia scoperta la sua zona di campo. Lucido nell’assist per il pareggio di Saelemaekers. Alla Celik.

6 MANCINI. Deve marcare il temibile Nico Paz, ma fin dai primi minuti lo maltratta, convincendo il talento a girare al largo. Grave errore di lettura sul taglio che porta Da Cunha a segnare. Rimedia con un secondo tempo dei suoi, cattivo e concreto. Croce e delizia.

6,5 NDICKA. Si occupa di Strefezza e lo oscura, sempre puntuale ed elegante nelle sue giocate difensive. Evan il Grande.

6,5 SOULÉ. Ranieri lo mette a tutta fascia, dai suoi strappi nascono le cose più interessanti in un pallido primo tempo romanista. Esce all’ora di gioco. Colpi di Soulé.

6 KONÉ. Non riesce a fare da filtro davanti alla difesa, ma si offre sempre ai compagni con i suoi movimenti senza palla. Damme ’na Manu.

6,5 PAREDES. Fabregas studia una marcatura stretta su di lui, impedendogli di impostare come al solito. In superiorità numerica sale in cattedra, con la qualità di sempre. Fulcro.

6 ANGELIÑO. Meno incisivo del solito, anche se stupisce la sua straordinaria continuità atletica. Sempreverde.
Non entra nei gol, ma è decisivo a modo suo, facendo ammonire quattro giocatori del Como (Kemp per due volte) e qualche parente alla lontana di Fabregas. Il migliore, ancora una volta. Stella cometa.

6 PELLEGRINI. Ranieri gli chiede il doppio ruolo (mezzala e trequartista), lui lo ricopre con abnegazione, senza particolari picchi o cali. Esce all’intervallo. Pelle dura. 

5 SHOMURODOV. Tanta generosità, ma troppa poca qualità. Sbaglia quasi ogni pallone giocato e esce dopo 45 minuti. L’Eldorado è lontano.

6,5 EL SHAARAWY. Dà ritmo alla manovra romanista. Causa il secondo giallo a Smolcic per tutti, ma non per Pairetto. Bollicine.

7 DOVBYK. Sembra far fatica a entrare in partita, ma poi gli basta un pallone giocabile per spingerlo in porta, esultare sotto la Sud e regalarci tre punti. Glaciale.

7 SAELEMAEKERS. Entra all’ora di gioco e gli bastano due giri di lancette per scrivere il suo nome nel tabellino, pareggiare i conti e indirizzare la gara. Detto fatto.

6,5 CRISTANTE. Come Koné, riesce a coprire poco la difesa, ma da una sua intuizione per Rensch nasce il gol del definitivo 2 a 1. Un’altra buona prestazione, dopo la gara da migliore in campo contro il Monza. Bryan costante.

7 RENSCH. Sostituisce Celik, interpretando in modo più offensivo il ruolo. Dopo pochissimi secondi, serve al volo il pallone per Dovbyk, che è soltanto da spingere in porta. Nel finale poi è prezioso in difesa. Detto fatto parte due. 

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