Pagelle

Le pagelle di Venezia-Roma 0-1: Mancini colma lagune

Il centrale difensivo detta i ritmi, argina gli avversari e sfiora anche il gol. A quello poi pensa Dybala che crea per sé e per gli altri. Celik non sfigura, Nelsson entra bene

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
10 Febbraio 2025 - 06:30

Contano i tre punti e, per alcuni, anche la gestione delle forze. Con un occhio al Porto e diverse assenze la Roma lotta e strappa una vittoria importante sul campo del Venezia, dove passare è difficile davvero per chiunque.

IL MIGLIORE 7 MANCINI. Leader assoluto in difesa, detta i ritmi ai compagni e alza altissima la pressione sugli avversari nel corso di tutta la gara negando lo spazio tra le linee. Oscura quasi del tutto il giovane Fila e va anche a un passo dal gol nel primo tempo. Sui tre punti c’è molto di suo. Mancio Doge(t).

IL TECNICO 6,5 RANIERI. Cambia ancora tanto e rischia qualcosa, ma la squadra anche con assenze, “vacanze” e debutti porta a casa tre punti pesanti. Alla fine ha ragione lui


6 SVILAR. Presente ma davvero poco impegnato. Sempre attento sia tra i pali sia in uscita. Allenamento intenso.

6,5 CELIK. Tiene la linea nel primo tempo da centrale e riduce gli errori rispetto alle “solite” uscite. Nella ripresa si sposta sulla fascia a centrocampo, spinge e limita gli avversari. Cala nel finale ma solo per stanchezza. Zeki non più Zeki.

7 MANCINI. Leader assoluto in difesa, detta i ritmi ai compagni e alza altissima la pressione sugli avversari nel corso di tutta la gara negando lo spazio tra le linee. Oscura quasi del tutto il giovane Fila e va anche a un passo dal gol nel primo tempo. Sui tre punti c’è molto di suo. Mancio Doge(t).

6,5 NDICKA. Prestazione in crescendo col passare dei minuti. Prende le misure a Yeboah e lo spegne piano piano. Nella ripresa aggiunge pure qualche uscita alta “alla Hummels”.

6 RENSCH. Fa il suo compito, sbaglia poco, ma non osa, anche se Dybala prova a coinvolgerlo. Ranieri lo cambia all’intervallo. In divenire.

6 CRISTANTE. Il titolare d’esperienza in un centrocampo inedito. Fatica un po’ a entrare in ritmo poi si prende il suo spazio e lotta col fisico. Nella ripresa prova a inventarsi uomo assist ma Dovbyk non riesce a pungere.

6 GOURNA-DOUATH. Debutta da titolare dopo neanche una settimana dall’arrivo. Corsa, fisiccità, qualche geometria e tanta, forse troppa, irruenza. Un giallo dopo 9’ lo limita ma tiene botta per un’ora di gioco. Crescere si può.

6,5 ANGELIÑO. Inizialmente patisce il mismatch fisico con il diretto avversario ed è costretto a spingere meno del solito. Nella ripresa cresce, torna a proporsi e guadagna il rigore che vale la partita. Custodia garantita.

7 DYBALA. Ranieri vorrebbe tenerlo a riposo, lui però vuole giocare e illumina.  Quando gli arriva palla, anche in un campo stretto e col pressing avversario, può sempre succedere qualcosa di importante. Regala cioccolatini per ElSha e Dovbyk non trasformati in gol, azzera la gravità coi controlli palla e poi dal dischetto non sbaglia. Mai. Paulo “Er sentenza” Dybala.

6 EL SHAARAWY. Parte da trequartista a destra e sin dall’inizio prova a dare ritmo. Spreca una grande opportunità nel primo tempo su un dipinto di Dybala, non riesce a incidere ed esce al 58’. Un Faraone “operaio”, vale comunque la sufficienza.

6 DOVBYK. In una gara in cui era chiaro da subito come un gol avrebbe potuto risultare decisivo una sua firma ci sarebbe stata bene. Ci va vicino nel primo tempo con un buono stop e tiro, nella ripresa va più in profondità ma ancora non incide. Però la Roma ha vinto, quindi è da sei.

6 SAELEMAEKERS. Subentra a Rensch sulla destra ma alza i giri del motore quando spostato in alto a sinistra, sfruttando anche la stanchezza avversaria. 

6 NELSSON. Mezz’ora da centrale a destra coerente con la gara dei compagni di reparto. Serio, duro e aggressivo il giusto. Risorsa possibile. 

6 PISILLI. Più ordinato di Gourna-Douath fatica per qualche minuto a causa di un colpo ma poi cresce e lotta come si deve

6 BALDANZI. Entra con la solita grinta, bravo nel dialogo coi compagni, manca qualcosa in zona gol.

S.V. SHOMURODOV. Solo pochi minuti in quel campo che poche settimane fa poteva diventare il suo.

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