Le pagelle di Roma-Napoli 1-1: l’Angeliño custode
L’esterno ci prende gusto e, dopo quello all’Eintracht, a tempo scaduto trova il pari che premia una Roma coraggiosa, come Ranieri. Ndicka un gigante, bene Rensch
Testa alle coppe, cuore ovunque. Ranieri manda in campo una Roma diversa in sei undicesimi da quella che aveva battuto l’Eintracht tre giorni prima, con un 4-3-3 puro e finendo con un ancor più offensivo 4-2-4. La squadra reagisce con una prestazione di grinta e, dopo 7 vittorie consecutive all’Olimpico, non esce sconfitta contro la prima della classe, grazie alla prodezza di Angeliño in pieno recupero. Col Napoli finisce 1 a 1.
IL MIGLIORE 7 ANGELIÑO. A turno riposano tutti, lui no. Cresce col passare dei minuti. Non aveva mai segnato in giallorosso prima dell’Eintracht, pare ci abbia preso gusto, visto che nel finale è suo il tiro al volo che pareggia i conti col Napoli. Sulle ali dell’entusiasmo.
L'ALLENATORE RANIERI 7,5 Da bordocampo, ma comunque il migliore. Il coraggio delle sue idee, iniziali e a gara in corso, viene premiato. In 80 giorni ha dato senso alla stagione.
5,5 SVILAR. Le sue qualità non sono in discussione, ma appare incerto nei tempi dell’uscita in occasione del gol di Spinazzola e, per fortuna, l’andamento della gara non lo impegna a sufficienza per permettergli di rimediare. Una su Mile.
6,5 RENSCH. Ancora titolare dopo Udine, si conferma propositivo sull’out di destra e sicuro nei suoi mezzi. Salva sulla linea il tiro di Lukaku. Il gol del belga sarebbe stato annullato per fuorigioco, ma il gesto di Devyne resta. Buona pure la seconda.
6 MANCINI. L’errore di marcatura sull’amico Spinazzola gli costerebbe l’insufficienza in pagella, ma il resto della partita, con la solita prestazione gagliarda, lo premia. Croce e delizia.
7 NDICKA. Si occupa per gran parte della gara di Lukaku, limitandolo. A pochi minuti dal 90’, chiude su Simeone lanciato a campo aperto, evitando quello che sarebbe stato il definitivo 2 a 0. Gigante buono.
6 KONÉ. Garantisce la solita intensità in mezzo al campo, ma un’ingenuità gli costa caro, col giallo che gli farà saltare la trasferta di Venezia per squalifica. Corrente alternata.
5,5 CRISTANTE. Torna titolare a due mesi esatti dall’ultima volta. Non riesce a dare fluidità alla manovra. Esce tra i fischi, ingenerosi, delle tribune. Convalescente.
6 PISILLI. Gara di sacrificio. È ovunque e avrebbe l’occasione di incidere in avanti, ma un po’ di fretta e poca precisione glielo impediscono. Trottola.
6,5 SOULÉ. Conferma le buone sensazioni delle ultime uscite. L’egoismo non gli permette di servire El Shaarawy solo davanti a Meret, dà il via all’azione del pareggio, servendo Saelemaekers in profondità. In crescita.
6,5 SHOMURODOV. Si offre come sponda per la manovra, con sprazzi di qualità e la solita generosità. Non ha occasioni utili per mettersi in proprio. L’attaccante ritrovato.
6,5 EL SHAARAWY. La Tevere lo omaggia per il recente traguardo delle 300 in maglia romanista. Lui ringrazia arando la fascia. Esce a inizio ripresa per un pestone subito da Di Lorenzo. Risorsa.
7 SAELEMAEKERS. Genera apprensione tra le linee del Napoli, poi Ranieri lo sposta terzino destro, ma lui riesce comunque a brillare, pennellando l’assist per il gol di Angeliño. Artista.
7 PAREDES. Quando c’è lui, la Roma viaggia ad un altro passo. Il suo ingresso sposta l’inerzia della gara. Sfiora il gol su punizione, prendendo il palo. Essenziale.
6 DOVBYK. Entra per dar maggior peso all’attacco. Fa la lotta coi difensori, senza uscirne né vinto né vincitore. Appannato.
SV BALDANZI. Ingresso vivace, a pochi minuti dal triplice fischio.
SV DYBALA. A riposo in vista del Milan, partecipa alla gioia (o Joya) collettiva del pari nel finale.
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