Le pagelle di Roma-Sampdoria 4-1: Artem rinascimentale
Dopo un mese e mezzo di digiuno, Dovbyk ritrova 2 gol in 20’. E sfiora più volte la tripletta. Saelemaekers propizia le reti dell’ucraino, Baldanzi segna e non si ferma, Paredes comanda in mezzo
Atto dovuto. La Roma compie l’unico passo plausibile dopo lo scempio di Como, battendo largamente la Sampdoria e superando gli ottavi di Coppa Italia. La differenza di categoria è evidente e indirizza la sfida fin dalle prime battute. Ora però servono conferme e continuità.
IL MIGLIORE - 7 SAELEMAEKERS. Schierato a destra a tutta fascia prima, “alto” poi, impiega pochissimo a prendere le misure e già al 9’ indovina il cross giusto per il vantaggio. Poi è bravo e fortunato a propiziare la carambola che vale il raddoppio. L’asse con Dovbyk funziona e per poco non porta alla tripletta dell’ucraino. Non pago, continua a macinare per tutta l’ora che gioca.
IL TECNICO - 6,5 RANIERI Fa ricorso a un turnover misurato, rispolverando la linea arretrata a 4 a gara in corso. Di fronte non ha grande opposizione, ma le sue scelte funzionano.
6 RYAN. L’esordio assoluto in maglia romanista procede all’insegna della tranquillità finché non rischia di complicarsi la vita da solo, sbagliando un disimpegno coi piedi nella propria area. Ma è solo un brivido che vola via, il resto è equilibrio senza follia. Gol compreso, sul quale non ha colpe.
6 CELIK. Per una volta è libero di dedicarsi alle folate offensive anche partendo da dietro. I limiti restano i soliti, ma almeno ci prova. E nel recupero sfiora perfino la zuccata vincente.
5,5 HERMOSO. La serata potrebbe scorrere placida contro il morbido attacco doriano, ma a metà ripresa un suo buco rischia di riaprire giochi chiusi fin da metà primo tempo. La pochezza degli avversari evita però ulteriori problemi.
6 NDICKA. Gli avversari non gli danno particolari grattacapi e asseconda i ritmi della partita dalle sue parti.
6,5 PAREDES. Capitano di giornata, ci mette un attimo a riprendere in mano il centrocampo dopo l’assenza. Così come a tornare a dettare tempi (e legge). Almeno in questa fase è imprescindibile.
6 PISILLI. Si muove molto, toccando il pallone sempre con rapidità, di gambe e di pensiero. L’eccesso di foga gli costa il cartellino poco prima del 3-0 e probabilmente anche l’uscita anticipata.
6,5 ANGELIÑO. Spinge senza soste sulla sinistra, fino a trovare l’assist col contagiri per il poker finale.
6,5 BALDANZI. Si piazza alle spalle della punta mostrandosi vivace fin dall’inizio. Suo il primo spunto: dribbling e tiro respinto dal portiere. Innesca l’azione del vantaggio, fa tutto da solo per il 3-0 e nemmeno si ferma dopo aver messo la firma. Testa giusta.
5,5 ZALEWSKI. Più avanzato del solito e sgravato da compiti difensivi, invece di approfittarne si avviluppa su scelte sbagliate rivelandosi il meno graffiante da trequarti in su. Entra anche nel pasticcio di gruppo che causa la rete doriana.
7 DOVBYK. Stimolato da Ranieri alla vigilia, dopo un mese e mezzo di digiuno trova la zampata vincente al primo pallone utile. Resta in agguato anche sull’errore avversario, concedendo il bis in soli 19 minuti. Potrebbe addirittura incrementare il bottino personale, ma spreca un paio di occasioni invitanti. Poi Ranieri gli concede la standing ovation: prendi Artem e mettilo da parte. A benefici avuti.
6,5 SOULÉ. Un attimo dopo aver messo piede in campo, prova il mancino a giro e trova la traversa. Poi manda in porta Artem, che spreca l’invito. Passi avanti decisi dalle ultime gare.
6 LE FÉE. Leggerino in più di qualche possesso, ma senza danni evidenti.
6 PELLEGRINI. Entra nel finale e si sistema in mediana, dove rincorre avversari con generosità.
6 DAHL. Per una ventina di minuti ritrova il campo, schierato alto a sinistra. Si vede poco, ma la partita ha già detto tutto o quasi.
6,5 SHOMURODOV. Un minuto appena e trova il gol con un poderoso stacco. Non male, soprattutto perché chiude match e qualificazione.
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