Pagelle

Le pagelle di Roma-Braga 3-0: rotolando verso Saud

Saud infiamma lo stadio, firma il 2-0 e propizia l’espulsione. Pellegrini ritrova gol, sorrisi e applausi. Koné cemento armato: edifica per i compagni e sgretola avversari

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
13 Dicembre 2024 - 06:30

Impressioni di dicembre. Quelle positive avute con il Lecce sono confermate dal bis di coppa: altra partita dominata, altra quantità infinita di occasioni create (anche se ancora poche concretizzate), ma soprattutto altra vittoria. Due indizi però ancora non bastano per avere la prova che un’altra stagione è possibile. 

IL MIGLIORE - 8 ABDULHAMID. Ranieri gli dà fiducia dopo il chiaroscuro col Lecce, l’Olimpico è dalla sua parte e ne accompagna il galoppo. Il vento propizio lo spinge già nel primo tempo a essere una spina nel fianco sinistro del Braga, ma dopo l’intervallo dilaga: firma il raddoppio, causa l’espulsione e si permette addirittura assist raffinati. Benvenuti al Saud show.

 L'ALLENATORE - 7 RANIERI. L’undici iniziale stupisce in parte, ma regala la seconda vittoria consecutiva in un match condotto dall’inizio alla fine. Non eravamo più abituati, ma non ci annoierà.

S.V. SVILAR. Spettatore non pagante, tocca palla più coi piedi che con le mani e si può godere lo spettacolo da posizione privilegiata.

6,5 MANCINI. Per 75 minuti non c’è traccia degli avversari nella metà campo giallorossa e allora si spinge dalla parte opposta: prima pennella sulla testa di Pelle in occasione della traversa. Poi con una botta da lontanissimo sollecita l’ennesima risposta del portiere portoghese. Trova anche la rete ma in offside.

7 HUMMELS. Il primo intervento così e così ormai sembra quasi in ossequio alla cabala, come da quando è tornato il campione di Dortmund. Un neo prima di trasformarsi in impeccabile. Anticipa, smista, imbuca perfino, va in cielo a cercare la zuccata vincente, usa i modi rudi se occorre (giallo ben speso). ‘Sto Mats poesse fero e poesse piuma.

7 NDICKA. Partecipa all’azione che sblocca il match, innescando la verticale vincente sulla sinistra. Dietro non si balla e allora si sgancia dove c’è movida, andando a colpire ma trovando entrambi i portieri in versione-Jascin.

6,5 PISILLI. Prestazione di interdizione, corsa e sacrificio, che conferma lo spirito giusto. Riesce comunque a ritagliarsi occasioni: nella prima “pecca” di altruismo, nell’altra sfiora incrocio e numero spella-mani. Abnegazione romanista.

7,5 KONÉ. Nell’inedita mediana tutta freschezza e dinamismo si ritaglia compiti da play. L’interpretazione non è da regista classico, ma la riuscita è anche più spettacolare: l’effetto cemento armato (edifica per i compagni, sgretola gli avversari) che rimbalza ogni velleità di contrasto non stupisce più, ma gonfia il petto. Sontuoso.

6,5 ZALEWSKI. Sulla scia del Capitano, ritrova il feeling col pubblico. La leggerezza gli consente di scrivere a 4 mani con Pelle il capitolo da Libro Cuore dell’1-0 e di proseguire con interventi puntuali anche dietro.

6 SOULÉ. Mentre i compagni volano, lui è ancora alle prove di decollo.

7 PELLEGRINI. Si riprende titolarità e fascia dopo 3 gare. Stavolta non ci sono fischi ad accoglierlo e lo stop forzato regala i suoi effetti benefici dopo soli 10’, quando indovina angolo basso e vantaggio. Abbracci e applausi seguenti sono linfa romanista, che potrebbe diventare sollucchero poco dopo, se l’incornata non si stampasse sulla traversa. Prima dell’intervallo un riflesso di Matheus gli nega il bis. Ma almeno il sorriso è tornato.

6 DYBALA. Resta in campo un tempo, quello che gli permette di alternare delizie a sprazzi e pause.

6 DOVBYK. Appena entrato disegna varchi per i compagni, che però  sciupano. Quando tocca a lui, aderisce al festival dello spreco.

6,5 EL SHAARAWY. Vivace anche da subentrato, morbido sotto porta. Nessuna delle due è una novità.

6 SAELEMAEKERS. Meno nel vivo rispetto all’ultima gara, mette minuti preziosi nelle gambe.

6,5 HERMOSO. Partecipa alla serata dell’amico ritrovato col gol del 3-0.

S.V. LE FÉE. Una manciata di minuti utili a non farne perdere le tracce.

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