Pagelle

Le pagelle di Napoli-Roma 1-0: Koné non può bastare

Manu recupera un’infinità di palloni, ma finisce con la spia della riserva accesa. Concorso di colpa fra Angeliño, Ndicka e Hummels sul gol. Pelle impalpabile

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
25 Novembre 2024 - 06:30

Nessun bagliore, come ampiamente prevedibile dopo due mesi in apnea, ma - a voler fare esercizio di ottimismo - appena una piccola luce in fondo a un tunnel infinito. A Napoli non arrivano miracoli, soltanto un po’ di compattezza in più. La strada però resta lunga, complicata e ancora in ripidissima salita.

IL MIGLIORE - 6 KONÉ. Recupera un’infinità di palloni, riuscendo sempre a raddoppiare dove si aprono potenziali spazi per gli avversari. Prova anche a capovolgere il fronte, ma in pochi lo seguono. Poi come già accaduto di recente, finisce con la spia della riserva accesa. Ma dopo aver speso tanto.

IL TECNICO - 6 RANIERI. Blocco basso, compattezza, aggressività nei recuperi: con pochi e semplici dettami restituisce logica, non però brillantezza alla squadra. C’è ancora tantissimo da lavorare.

6 SVILAR. Potrebbe essere una serata di impegni suppletivi, ma nel suo specchio di tiri ne arrivano pochi. È comunque reattivo in uscita a fine primo tempo su Lukaku, che lo colpisce anche. Non si macchia di colpe specifiche sul gol subito.

5,5 CELIK. Comincia con un tunnel ai danni di Olivera, ma è un’illusione e ben presto si riattesta sugli standard abituali, soprattutto quando il cambio di modulo lo porta a coprire tutta la fascia.

5,5 MANCINI. Dalle sue parti si aggirano clienti tutt’altro che facili, ma è attento in marcatura. Poco preciso invece nei disimpegni.

5,5 NDICKA. Nella linea a quattro non commette sbavature, col cambio di sistema diventa correo sul gol: indeciso, si ferma a metà strada spalancando spazi agli avversari.

5 ANGELIÑO. Torna nel suo ruolo originario, impiegando però più del previsto a prendere le misure a Politano. E appena si passa a tre, si addormenta sul cross che origina il vantaggio azzurro. Cerca di farsi perdonare disegnando una parabola perfetta sulla testa di Dovbyk, ma l’errore pesa tanto.

5,5 EL SHAARAWY. La convivenza con Celik a destra è da registrare e all’inizio crea qualche grattacapo difensivo. Ma a fine primo tempo è provvidenziale nella diagonale che salva Svilar. Esce nell’intervallo.

6 CRISTANTE. Schermo davanti alla difesa, ha il compito di accorciare i reparti e per un tempo riesce ad assolverlo. Dopo lo svantaggio è fra i pochi a cercare di portare palla nella metà campo di Conte.

5,5 PISILLI. Schierato in posizione inedita nella sua freschissima carriera da professionista, parte largo per poi portare densità in mezzo. Suo il primo tiro nello specchio, anche se poco pungente. Si riaccentra nella seconda parte: è volenteroso ma sbaglia molto.

5 PELLEGRINI. Cambia allenatore, ma continua a correre a vuoto. In appoggio all’attacco, si muove tanto ma la vede poco. Pochissimo. E il cambio diventa quasi previsto.

5,5 DOVBYK. Fatica a farsi largo nella morsa dei difensori azzurri. Utilissimo quando svetta sui corner avversari, dal lato opposto si vede sempre di testa quando centra la traversa a metà ripresa. Ma continua a soffrire di solitudine

5 HUMMELS. Dentro a inizio ripresa, per la seconda volta in assoluto dopo la serata horror di Firenze. Ha l’attenuante della lunga (quanto spesso incomprensibile) inattività, ma il ritardo su Lukaku è palese. La condizione ora va recuperata davvero, prima di pagare altri dazi.

5,5 BALDANZI. Entra a inizio secondo tempo, muovendosi alle spalle della punta ma soffrendo la fisicità degli avversari: ha l’occasione del pari immediato sul piede buono, eppure la spreca in malo modo.

S.V. ABDULHAMID. Prova a dare se non altro un contributo di dinamismo, ma l’incisività è un’altra cosa.

S.V. DAHL. Dà la sensazione di poter essere vivace, ma i suoi spunti non trovano grandi sbocchi.

S.V. DYBALA. Una manciata di minuti: il tempo di toccare un paio di palloni, troppo poco perfino per lui.

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