Le pagelle di Roma-Bologna 2-3: non si salva nessuno
Squadra allo sbando in ogni reparto. Difesa colabrodo, mediana inconsistente, attacco non pervenuto. Di buona fattura ma inutili i 2 gol di El Shaarawy
Zero assoluto. La Roma riesce nella titanica impresa di distruggere quel poco che era rimasto da salvare dopo settimane orribili. Altro ko, altra contestazione e avanti un altro allenatore. Pietà.
IL MIGLIORE - 5,5 EL SHAARAWY. A tutta fascia si barcamena come può, ma almeno non fa i danni del suo concorrente a sinistra. Spostato dalla parte opposta trova due gol belli quanto inutili, ma perde anche Karlsson quando va a chiudere il match.
IL TECNICO - 3 JURIC. Gioca a rischiatutto con scelte forti quanto azzardate e se possibile peggiora una situazione già ai limiti del parossismo. In un colpo solo perde bussola,gara e Roma.
5 SVILAR. Il primo intervento è suo, e anche se non complicato preannuncia un pomeriggio difficile. Sugli angoli avversari comincia però a essere sorpreso un po’ troppo spesso. E sul terzo gol si fa infilare sotto le gambe.
4,5 MANCINI. Qualche incursione davanti sulle palle inattive con adeguata scelta di tempo non lo salva dal disastro. Poco preciso, distratto, firma solo l’assist dell’1-1.
5,5 NDICKA. Smaltita la febbre che lo ha tirato fuori dalla trasferta belga, riprende il suo posto al centro della difesa, anche se i dettami tattici lo portano a tallonare Castro più o meno ovunque. Quando non tocca a lui, arriva il gol. Poi sbanda.
4,5 ANGELIÑO. Le sue consegne prevedono di seguire come un’ombra Orsolini, che però dopo 20’ lo lascia sul posto creando il primo vero pericolo. Copia anticipata (e meno dolorosa) dell’1-2 di 45 minuti dopo. L’involuzione prosegue dal lato opposto, dove appare contagiato dal morbo degli esterni romanisti: cross con varie destinazioni tranne i compagni.
4 CELIK. Fin dalle prime battute commette una lunga serie di errori, difensivi come in disimpegno. Mostra reattività prossima allo zero sul corner da cui scaturisce il vantaggio bolognese. Quando si affaccia nella metà campo avversaria fa rimpiangere i terzini di una volta, ancorati ai limiti della propria area. E appena esce dal suo lato nascono i gol giallorossi.
4,5 CRISTANTE. In testa alla poco lusinghiera classifica dei fischi, prova a competere come può. Ma la mancanza di rapidità non lo aiuta e alla fine viene inghiottito dalla mediocrità generale.
5,5 KONÉ. In una squadra senza capo né coda è fra i pochi a dare segnali di vitalità: pressa, copre ampie fette di campo e assiste Soulé nell’azione conclusa sulla traversa. Dopo un’ora però evapora.
4,5 SOULÉ. Sbaglia moltissimo, se cerca appoggi come mettendosi in proprio. Nel primo tempo è quello che più si avvicina alla rete con una girata che coglie la traversa. Poi torna a essere irritante.
5,5 PISILLI. Di nuovo a trequarti, dove cerca di imprimere i suoi ritmi, con scarso apporto dai compagni. È però il primo a tirare in porta e l’ultimo a darsi per vinto, fin quando resta in campo.
4 DOVBYK. La sua gara è un film già visto fin troppe volte: cercato poco e male dai compagni, deve trovarsi da solo spazi che mancano e non la sfiora mai, andando incontro il più delle volte a brutte figure. Come quando cicca l’assist di Shomu.
5 SHOMURODOV. Entra per far sentire meno solo Artem, ma anziché rimpolpare il reparto ne raddoppia l’impalpabilità. Il solo spunto degno di nota viene poi vanificato dal “liscio” del compagno.
5,5 DAHL. Trova l’esordio assoluto in una delle giornate peggiori. Eppure il suo ingresso in campo è incoraggiante, poi resta invischiato anche lui nel guado collettivo.
5,5 BALDANZI. Col suo continuo movimento cerca almeno di dare fastidio alla retroguardia ospite, ma nei minuti conclusivi spegne ogni ardore, col risultato teoricamente ancora in gioco.
S.V. PAREDES. I suoi ingressi negli ultimi 10’ di gare da rimontare sono paradigmatici del livello di confusione cui si è arrivati.
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