Le pagelle di Roma-Udinese 3-0: a regola d'Artem
Dovbyk firma il vantaggio ed è decisivo negli altri due gol
Nel giorno più complesso, dopo una settimana di tregenda, in un ambiente surreale, la Roma torna alla vittoria con la scioltezza dei giorni migliori. Rifilando un tris senza storie alla potenziale capolista del torneo. Misteri, sollievo e (un po’ di) gioia.
IL MIGLIORE - DOVBYK 7.5 Dà un’impennata ai progressi di Genova fin dalle prime battute. Il primo tiro in porta è un suo mancino sventato da Okoye. Al secondo tentativo fa centro con un gioiellino, incrociando nell’angolo lontano. Va a riconquistare con caparbietà il pallone che dà origine al rigore. Suo l’assist del 3-0, firmerebbe anche il poker con un gran lob: il fuorigioco vanifica la prodezza, non la prestazione da protagonista. Ingordo.
IL TECNICO - JURIC 7 Il debutto forse lo sognava differente, ma il suo spirito pratico gli fa prendere quello che offre la casa fornendo in cambio una prestazione inappuntabile. Ottima la prima
SVILAR 7 Un paio di interventi avventati (di mano e piede) nel pimo tempo concedono qualche brivido. Ma a metà ripresa vola a sventare una botta di Thauvin indirizzata al sette, mantenendo in ghiaccio risultato e match. Felino.
MANCINI 6.5 I friulani pungono poco e non deve scomporsi più di tanto per sopirne le velleità. Ma è attento.
NDICKA 7 L’Udinese gli evoca ricordi poco piacevoli, ma nella sua gara non ci sono spettri. Puntuale negli anticipi, comanda la difesa con la naturalezza di un veterano. Leader.
ANGELIÑO 7 Di nuovo braccetto nella linea a tre, si piazza come un’ombra alle costole di Thauvin, cancellandolo o quasi dal campo, senza però rinunciare a qualche scorribanda in campo avverso.
CELIK 6.5 Esterno a tutta fascia, più attento a coprire che a sganciarsi. Quando lo fa sfiora il primo gol in giallorosso con un gran tiro al volo.
CRISTANTE 6.5 Assieme a Pellegrini catalizza gran parte dei fischi preventivi di giornata. Non sembra accusare più di tanto l’ostilità e gioca la solita partita tutta sostanza e pochi fronzoli. Poco dopo il 2-0 potrebbe fare il terzo, ma per due volte viene arginato sul più bello.
PISILLI 7 Preferito un po’ a sorpresa a Koné in partenza, mette dentro tutta la freschezza dell’età nella corsa senza freni (con l’unico neo dell’ennesimo cartellino) e nella capacità di occupare spazi ovunque. Ma con la sorprendente saggezza di chi non vuole strafare.
EL SHAARAWY 6.5 Illumina il corridoio in cui si fionda Artem per la rete del vantaggio con un’intuizione che esalta le sue qualità. Poi però ha la dedizione per dedicarsi anche al lavoro oscuro.
DYBALA 7 Parte da destra sulla trequarti, ma come spesso gli capita va dove lo porta l’istinto. Ci prova prima dell’intervallo con il piede “sbagliato” e manca lo specchio. Subito dopo la pausa però si procura e trasforma il rigore del raddoppio: ciliegina su un pasto raffinato. L’ennesimo.
PELLEGRINI 6 Combatte contro i suoi demoni del momento: ginocchio malandato e ambiente complicato. Lo stadio lo sceglie come capro espiatorio e gioca forse una delle gare più complicate della carriera. Non può che risentirne, prima di uscire malconcio fra i fischi.
PAREDES 6 Rivede il campo dopo la partitaccia con l’Empoli. Il match è già in discesa, ma il suo ingresso aggiunge geometrie che esaltano le ripartenze delle punte.
BALDANZI 7 Apre e chiude il triangolo con Dovbyk che porta al tris sotto la Sud e lo scioglie nell’incontenibile gioia del primo gol da romanista. Al di là della griffe, si mostra vivace e propositivo. Frizzante.
KONÉ SV Poco più di dieci minuti in campo a risultato già ampiamente acquisito, ma con l’intensità già esibita nelle prime uscite.
HERMOSO SV Permette ad Angeliño di tornare in possesso della corsia di competenza nel finale.
SOULÉ SV Qualche tentativo di spunto, senza sbocchi interessanti.
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