Pagelle

Le pagelle di Atalanta-Roma: Elsha, un passo in più

Il Faraone ancora a tutta fascia: nella ripresa cresce e ci prova più di chiunque. La difesa soffre di incubi per almeno un’ora, Svilar rimedia come può. Abraham risveglia Lukaku

El Shaarawy in campo contro l'Atalanta

El Shaarawy in campo contro l'Atalanta (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
13 Maggio 2024 - 07:00

Ultima fermata. La Roma dice probabilmente addio al sogno Champions nell’ultimo dei tanti scontri diretti ravvicinati. La scia di Leverkusen si fa sentire e la sfida di Bergamo comincia come peggio non potrebbe. Troppo distante per umore e stato fisico dagli avversari, va sotto senza discussioni per un’ora, poi sembra riaprire una gara chiusa in partenza, ma l’inerzia dura poco.

IL MIGLIORE 6,5 EL SHAARAWY. Ancora a tutta fascia, soffre nella prima parte, ma cresce esponenzialmente nella seconda. Subito dopo lo 0-2 ha una potenziale occasione: la palla è troppo alta per la volée. Da esterno puro dà però il meglio, cambiando passo soprattutto quando il match sembra potersi riaprire.

IL TECNICO 5 DE ROSSI Coraggioso nel mettersi a specchio accettando i duelli, ma la differenza di condizione psicofisica è abissale e l’inizio è un disastro. Meglio con le 2 punte, ma non può bastare.

6,5. SVILAR. Pronti via, un rimpallo su sviluppi di corner gli crea più di qualche grattacapo. L’uno-due atalantino non gli lascia scampo, poi deve allungarsi a fine tempo su una zuccata ravvicinata e ringraziare mira avversaria e palo sulla punizione di Koopmeiners. Nella seconda parte alza su Pasalic, poi si oppone a Ederson nel finale.

5 KRISTENSEN. Rientra dall’inizio da braccetto destro della linea a tre e le cose si mettono subito male: le due reti bergamasche nascono entrambe dal suo lato. Nel secondo tempo limita i danni ed è più reattivo, ma a giochi già fatti.

5 MANCINI. Il taglio e la sterzata di De Ketelaere lo bruciano sul primo gol atalantino, nel secondo è tagliato fuori come tutto il reparto.  Le tribolazioni durano un bel po’ e interviene come può. 

5 NDICKA. Dalle sue parti si aggira il “demone” belga in nerazzurro e in breve va in confusione. A inizio ripresa lo ferma ma con le cattive e rimedia il giallo, poi quando esce le cose migliorano. Almeno un po’.

5,5 CRISTANTE. Troppo alti i ritmi dei nerazzurri per reggerli: ci prova, andando incontro però più alle brutte figure che a un modo efficace per opporsi. Molto più proficuo al centro, quando agisce da playmaker attivando le due punte con lanci immediati.

4,5 PAREDES. Vicino alla leggenda alla BayArena, comincia claudicando al Gewiss. Resiste al cambio (fino all’intervallo), ma senza dare cenni della propria presenza.

5,5 PELLEGRINI. I dirimpettai sembrano cavallette, per come arrivano da ogni parte con marce decisamente più elevate. E la sua qualità viene inghiottita da tanta intensità. Riapre il match su rigore, poi va vicino al pari dal limite. Poco altro da segnalare.

6 ANGELIÑO. Molto alto su Hateboer in avvio, le sole due puntate offensive del primo tempo nascono dal suo mancino. Soffre anche lui in fase difensiva, ma paradossalmente meno quando diventa il terzo dei centrali e chiude bene i varchi.

5 BALDANZI. Seconda consecutiva da titolare in A: si piazza alle spalle della punta cercando di innescarla ma senza grande collaborazione si perde nell’imbuto atalantino.

5 LUKAKU. Sempre spalle alla porta, Hien lo stoppa nella maggior parte dei casi. Le rare volte in cui resiste non riesce mai a smistare. Si attiva con l’altro centravanti al suo fianco e di tacco lo manda a prendere il rigore. Ha sul mancino la palla del possibile pari, ma non punge.

6 ABRAHAM. Il suo ingresso sottrae Lukaku all’iniziale condizione di solitudine: conquista il penalty, lo accompagna, gli serve un assist interessante in piena area. Se concentrasse le energie sulle giocate più che sulle sceneggiate ne gioverebbero tutti, lui per primo.

6 BOVE. Entra dopo l’intervallo: suo il primo tiro nello specchio, partecipa all’azione che porta al gol, tambureggia sul forcing finale.

S.V. JOAO COSTA. Non tocca palla.

S.V. AZMOUN. Va a saltare sulle palle lunghe, stavolta senza prenderle.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI