Le pagelle di Roma-Juventus: Tommy sì e Tammy no
Da Baldanzi intensità e spunti: uno di questi crea i presupposti del vantaggio Svilar decisivo nell’ultima parte. Big Rom torna al gol e fa cifra tonda. Abraham, ancora un errore
A metà del guado. Alla fine la sensazione è quasi di scampato pericolo, ma non può che essere un’occasione persa contro una Juventus tanto derelitta e con l’ennesima opportunità concessa dalla classifica per non tribolare fino all’ultimo minuto della 38ª giornata. Adesso è necessario vincerle tutte.
IL MIGLIORE 7 BALDANZI. Gioca accanto al suo idolo e proprio in combinazione con la Joya dà origine al vantaggio. A fine primo tempo guadagna due punizioni dal limite tramite altrettanti spunti in velocità, regalando nell’intervallo la sensazione che possa sempre far male. E infatti nella ripresa sguscia via a mezza difesa avversaria, ma in pochi lo seguono. Frizzante.
L'ALLENATORE 6 DE ROSSI. L’intensità della squadra è quella corretta e per certi versi stupisce anche in mezzo a questo tour de force. Ma la vittoria tarda ad arrivare e la lotta ora è dura.
7. SVILAR. Pronti via, Weah pressa in ritardo e lo tocca duro, concedendo qualche brivido. Non si mostra particolarmente reattivo sull’incornata di Bremer. E appena rientrato dagli spogliatoi deve benedire il palo alla sua sinistra, poi però è lui a dire no prima a Rabiot e poi a Locatelli da pochi passi, ma soprattutto a Kean nel finale, con un gran colpo di reni.
6,5 KRISTENSEN. Per chi occupa quella posizione «l’impresa eccezionale è essere normale». Eppure dopo 10’ può compiere qualcosa di straordinario e sbloccarla di testa, ma centra la traversa. Di occasione ne ha perfino un’altra nella ripresa, ma la sua botta è respinta a portiere battuto. In mezzo tanta corsa e buona volontà.
6 LLORENTE. Bruciato da Bremer sul duello in quota che costa il pari, ma paga più la differenza di stacco che un vero e proprio errore. E il resto della gara tiene posizione e marcature senza sbavature.
6 NDICKA. Dalle sue parti Vlahovic si vede solo in avvio, ma gli chiude lo specchio facendolo concludere fuori. Nella seconda parte poi crea superiorità nella metà campo bianconera avanzando palla al piede con cognizione di causa.
6,5 ANGELIÑO. Due cross perfetti nei primi 12’ per altrettante zuccate, di Kristensen e Lukaku, sono la conferma di un piede educato e in grado di pungere. Anche nel finale molti dei traversoni arrivano dal suo mancino. Arma in più.
5,5 CRISTANTE. Nella cerniera davanti alla difesa è quello deputato al lavoro oscuro e si vede meno del solito. Ma quando ha il possesso evidenzia diversi errori di misura e un passo fin troppo cadenzato.
6 PAREDES. Regista più “basso” del consueto per il diverso schieramento dei suoi. Si dedica a fare da cinghia di trasmissione con la trequarti. Weah può fargli male: l’arbitro soprassiede, Allegri lo “espelle” al posto suo e Leo riprende come nulla fosse.
6 DYBALA. Svaria alle spalle di Big Rom con ampia libertà e uno degli spunti crea i presupposti del vantaggio. Per 2 volte il giro delle sue punizioni non trova la misura giusta. Poi resta negli spogliatoi.
6,5 PELLEGRINI. Defilato a sinistra nel primo tempo, si riprende scena e centralità della manovra con l’uscita di Paulo e per un bel po’ sembra quello che ci crede di più.
6,5 LUKAKU. Si attendevano segni di vitalità dopo qualche passaggio sottotono in coppa. Risposta immediata: nei primi 20’ due colpi di testa e il tap-in vincente che lo fa tornare al gol all’Olimpico in A dopo tre mesi e mezzo. E gli fa raggiungere quota 300 con i club.
5,5 ZALEWSKI. In un tempo mai un guizzo o un avversario saltato. Poco per scalare le gerarchie.
4,5 ABRAHAM. Il gol fallito in pieno recupero fa il paio con quello divorato in coppa.
6 AZMOUN. Con Tammy per cambiare volto all’attacco: fa sponde, lotta, suggerisce. Più del partner.
S.V. BOVE. Una manciata di minuti, senza incidere nel bene e nel male.
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