Pagelle

Le pagelle di Roma-Bayer Leverkusen: si accende solo Spina

L’esterno salva due volte la porta nel primo tempo e riparte per tutto il match. Karsdorp regala al Bayer il vantaggio con uno svarione senza senso. Azmoun e Abraham sprecano

Spinazzola in campo

Spinazzola in campo (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
03 Maggio 2024 - 07:00

Durissima. Da accettare per come è maturata e da ribaltare al ritorno, fra una settimana in Germania. La Roma approccia anche bene al match ma poi si consegna a una delle squadre migliori d’Europa con un regalo senza senso. Il resto è rincorsa, non sempre ordinata.

IL MIGLIORE 6,5 SPINAZZOLA. Parte bene: propositivo davanti ma comunque attento dietro, dove deve far fronte a un peperino come Frimpong. A un attimo dall’intervallo salva due volte la porta di Svilar. E nella ripresa è fra i pochi ad accendersi ancora e a crederci fino alla fine.

L'ALLENATORE 5,5 DE ROSSI. Di fronte ha una squadra più veloce e senz'altro più rodata, ma l'idea di aggredirla alta sembra anche pagare prima dell'harakiri. Dopo fa quel che può, ma i giochi sono fatti.

6,5 SVILAR. Comincia uscendo a valanga su Frimpong e inducendolo all’errore. Sul primo gol è l’ultimo ad avere responsabilità, poi vanno tutti un po’ in bambola e anche lui appare meno sicuro del solito negli interventi cui viene chiamato fino all’intervallo. Pietrificato dallo 0-2, deve compiere un’altra grande uscita nel finale.

2 KARSDORP. I dubbi di formazione della vigilia non a caso avevano il suo ruolo come oggetto principale. Appena partiti, un suo improvvido tentativo di anticipo andato a vuoto rischia di creare guai seri, ma c’è Mancio a vigilare. Non la seconda volta, quando da ultimo uomo compie l’ennesima nefandezza della sua scellerata stagione, porgendo su un piatto d’argento lo 0-1 e mezzo pass per Dublino.

5,5 MANCINI. Gioca molto di mestiere su Adli, che non la prende bene. Ma i tedeschi sono più veloci e in qualche modo deve colmare la lacuna, oltre ai buchi lasciati dalla sciagura-Karsdorp.

5 SMALLING. Di testa le prende quasi tutte (anche se va a vuoto sulla torre che origina lo 0-1), ma palla al piede rischia di emulare il compagno col 2 sulle spalle. E anche senza fare disastri, quasi mai sa cosa fare in uscita dal basso.

5,5 CRISTANTE. Altra gara di sostanza e peso: parte intermedio ma fa tutto, frangiflutti e manovratore. Nulla però ai livelli più elevati.

5 PAREDES. Efficace quando sporca le linee di passaggio dei tedeschi. Innesca la zuccata di Big Rom sulla traversa con un bel no-look, ma poi cala vistosamente e la manovra ne risente, fino all’inevitabile cambio.

5 PELLEGRINI. Un po’ fuori contesto nel primo tempo, a parte le due parentesi del cartellino e del destro che sibila accanto al palo. Nella seconda parte cerca di rifarsi e prendersi la squadra in mano: buona la volontà, meno la riuscita.

6 DYBALA. Francobollato da Hincapié, riesce comunque a  essere vivace e trovare lo specchio per primo. Squadra e stadio si esaltano quando trova spunti. Ma durano un’ora, poi si smorzano. Paulo esce a tempo scaduto, ma il meglio lo ha già dato molto prima.

5,5 EL SHAARAWY. Solita dedizione, a sinistra come quando è costretto a spostarsi dall’altro lato. Ma stavolta non fornisce contributi davanti.

5 LUKAKU. Sembra la sua partita quando in avvio scappa via a Tah e lo costringe al giallo, poi colpisce la traversa di testa. Ma lì finiscono i suoi lampi e con qualche sponda si esaurisce ogni contributo.

5,5 ANGELIÑO. Si sistema alto e qualcosa crea, ma sbaglia anche molto, troppo per le sue qualità. Col mancino disegna il cross da cui nasce l’occasionissima last second.

5 AZMOUN. Ha poco più di 10 minuti per lasciare il segno da ex e riaprire il match o almeno la doppia sfida, ma quando Pelle lo mette davanti al portiere sciupa in malo modo.

5,5 BALDANZI. Moltissimo movimento, altrettanta confusione. La voglia di far bene c’è, la messa in pratica lascia ancora a desiderare.

4 ABRAHAM. Entra in pieno recupero ma fa in tempo a divorarsi di testa a porta spalancata la più nitida delle occasioni per rendere molto più corposo il discorso qualificazione.

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