Le pagelle di Roma-Sassuolo: Mancio abbondante

Quando il gioco si fa duro i campioni iniziano a contare. Con una sensazionale giocata del suo Capitano, la Roma fa sua una partita aspra e rimedia tre punti d’oro nella corsa all’Europa. Ora la sosta servirà a ricaricare le batterie.

IL MIGLIORE 7,5 PELLEGRINI. Fin dalle prime battute è fra i più attivi in entrambe le fasi: intercetta una quantità infinita di palloni, eppure non perde lucidità in rifinitura indovinando sempre la giocata e confermando la proverbiale precisione sui tiri da fermo. Ma è su azione personale che sfodera il goniometro, trova l’angolo basso, la 50ª firma personale e il gioiello che vale 3 punti. Palle da leader.

IL TECNICO 6 DE ROSSI. Prova a somministrare la cura ricostituente anche ad Aouar, ma non è ancora aria. Le fatiche di coppa si fanno sentire, la voglia di restare in corsa è però più forte. 

6,5 SVILAR. La partita porta con sé tutti i crismi della serata da spettatore non pagante e per un tempo e mezzo effettivamente resta a guardare i compagni. Ma poi deve distendersi su un tentativo di Racic e soprattutto deviare sul palo il fuoco amico di Llorente.

5 KARSDORP. Torna in campo a un mese dall’ultima presenza. Ma la ruggine gli resta addosso: di cross precisi nemmeno l’ombra, e a stento vede quella di Laurienté. Per fortuna c’è San Mancini a guardargli le spalle. E San Pellegrini ad applaudirlo mentre lo stadio lo fischia al cambio.

7 MANCINI. Copre i buchi di Karsdorp e spegne le velleità degli esterni offensivi avversari, bullizzando anche Pinamonti. Poi per non farsi mancare nulla sale palla al piede quasi con tracotanza. Maestoso. 

6,5 LLORENTE. Se Mancio è quello rude, lui interpreta il partner garbato. Ma è più sembianza che sostanza e quando occorre anche per lui la forma può andare a farsi benedire. Bene così, chiudendo ogni varco. E quando rischia, ci pensano Svilar e palo a coprirlo

6 SPINAZZOLA. Parte con la stessa lena messa in mostra a Brighton, a partire dal cross al bacio per Lukaku in avvio. Ma un indurimento muscolare lo costringe ad alzare bandiera bianca dopo poco più di mezz’ora.

6,5 CRISTANTE. Prova più volte ad aprire varchi nella diga eretta da Ballardini con verticalizzazioni coraggiose, ma non c’è verso di scardinare il muro emiliano, fino a quando non trova il corridoio per Lukaku, che raccoglie a metà. Incrollabile sul centrodestra dove cresce con senso tattico e presenza fisica dopo un inizio complicato.

6 PAREDES. Meno appariscente di altre occasioni. Ma non sempre la serata è di gala e stavolta deve infilare la tuta da lavoro. Operaio.

5 AOUAR. Preferito a Baldanzi nella sostituzione dell’assente Dybala, fatica  non poco a trovare posizione e spunti. C’è ancora strada da fare.

6 EL SHAARAWY. Festeggia la presenza numero 200 in A con la Roma con una prova di grande sacrificio e pochi bagliori. Nel primo tempo compie due chiusure difensive provvidenziali in piena area di Mile, poi bada alla posizione.

6 LUKAKU. Apre e chiude il primo tempo con due colpi di testa che sfiorano entrambi i pali. Il pallone più ghiotto però glielo serve Bryan sul mancino, ma viene contratto al momento del tiro. Mancò la precisione, non il valore.

6,5 ANGELIÑO. Rileva Spina e per poco non trova subito il cross da urlo con l’esterno mancino. Quando tocca il pallone lo fa da fine dicitore ed essendo un terzino giallorosso è una notizia. La migliore.

6 CELIK. Rileva Karsdorp e sembra Cafu, pur limitandosi all’ordinario.

6 BALDANZI. Si muove tanto e prova due conclusioni. Trottolino.

6,5 AZMOUN. Recuperi, ripartenze e possesso: fa tutto in pochi minuti, rimediando un giallo e causando quello di Erlic. Testa giustissima.

6 HUIJSEN. Ultimi minuti da battaglia a supporto degli altri due centrali.