Le pagelle di Roma-Cagliari: Paredes attrezzato
Leandro detta i ritmi e chiude gli spazi. Ai suoi fianchi Cristante s’inserisce e contiene, Pelle sblocca il match, firma l’assist del 2-0 e dà sfogo al suo estro. Ottimo l’ingresso dei subentrati
Cuore, muscoli e testa. La Roma mette in campo tutto il necessario per fare sua la sfida col Cagliari e al contempo onorare la memoria di uno dei suoi monumenti. La gara va subito in discesa, ma la prova è talmente convincente da diventare bella.
IL MIGLIORE 8 DYBALA. Avvia l’azione del 2-0 con una finta, la conclude beneficiando di quella di Big Rom. Con due giochi di prestigio consecutivi mette Karsdorp davanti alla porta e pennella sfiorando l’incrocio. Per la doppietta deve attendere il rigore, ma la sera magica è incorniciata dai suoi incanti.
IL TECNICO 7 DE ROSSI. La terza vittoria è anche la più convincente: la squadra ora viaggia a vele spiegate, tornando a sfruttare anche le palle inattive. Tutto perfetto, cambi compresi. Mica poco.
6,5 RUI PATRICIO. Per 43 minuti resta inoperoso, poi sfodera il riflesso migliore su Lapadula. Nella ripresa non deve fare salti mortali per opporsi a Luvumbo, ma è attento.
6,5 KARSDORP. A piccoli passi ritrova spunti e coraggio, fino a spingersi con una certa continuità a ridosso dell’area avversaria. Qualcosa da rivedere sulla soglia di attenzione nei pressi di quella di Rui.
6,5 MANCINI. Tosto come grugno d’ordinanza impone. Ma stavolta nemmeno ha bisogno di fare la voce grossa. Se la comanda e basta.
6,5 LLORENTE. Resta ultimo baluardo quando i compagni di reparto si dedicano a qualche scampagnata fuori zona di troppo. Sembra capitolare quando Marcenaro vede il rigore per gli avversari, ma gli occhi del Var sono più attenti e gli rendono giustizia.
6,5 ANGELIÑO. I compagni lo cercano ripetutamente e non delude le attese, a partire dal primo cross:, tagliato e forte, che origina il palo di Bryan. Poi è tutto uno scambio stretto con Elsha e Pelle, con cui condivide versante e doti tecniche. Buona la prima, nonostante i crampi che lo costringono a uscire.
6,5 CRISTANTE. Comincia scuotendo il palo, continua con la cavalcata che genera il 2-0 e col colpo di testa che trova il rigore. Ma al di là delle partecipazioni agli highlights, cerca con insistenza Dybala sulla propria verticale, che non è mai una cattiva idea. E si dedica pure all’interdizione. Bryan crescente.
7 PAREDES. Contro il Cagliari appare particolarmente ispirato: in Sardegna la sua migliore prestazione stagionale, al ritorno un’altra prova maiuscola. In regia, come nella chiusura degli spazi. Peccato il giallo ingenuo nel finale.
7,5 PELLEGRINI. Dalla panchina lo guida De Rossi, sull’altra c’è Ranieri mentre l’Olimpico rende omaggio a Losi: nella sera consacrata al romanismo non poteva mancare la sua firma in calce. Poco più di un minuto per timbrare la terza volta in tre gare; altri 20 per assistere la Joya; un’ulteriore mezz’ora abbondante per dare sfogo all’estro.
6,5 EL SHAARAWY. Scambia spesso con Angeliño, che sembra conosca da una vita. Tanto da dedicarsi anche a coprirlo. Il sacrificio non regala copertine, ma successi collettivi.
6,5 LUKAKU. Lì dove tutto riesce, manca solo il suo marchio: ci prova, segna seppur in offside, ma pare un leone in gabbia senza gol. Quando arriverà però questa squadra potrà solo crescere ancora.
6,5 ZALEWSKI. Questa volta entra col piglio di chi vuole incidere e mettere in mostra le proprie doti: serpentine, assist, spunti di qualità. Segnali confortanti.
7 HUIJSEN. Il ragazzo ha personalità da vendere e lo evidenzia palla al piede, oltre che in marcatura. In più si toglie la soddisfazione del gol. Più certezza che speranza.
6,5 BOVE. Da titolare o subentrato, per Edo fa poca differenza: nessun risparmio, anche a gara chiusa.
6 KRISTENSEN. Ancora a sinistra nell’ultima parte, non sfigura.
6 BALDANZI. Assaggia l’aria di casa nuova. A giochi fatti ma in tempo per godersi la standing ovation.
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