Pagelle

Roma-Napoli, le pagelle: nel disastro ci prova solo Cristante

Dai piedi di Bryan la metà dei tiri totali della squadra di Ranieri: è l'ultimo ad arrendersi. De Rossi acciaccato dà tutto ma non basta. Difesa inguardabile

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
01 Aprile 2019 - 07:00

Nella gara che poteva segnare il ritorno alla speranza, la Roma perpetra l'ennesimo scempio di una stagione scellerata all'inizio, a metà e a quanto pare anche nel finale. Nemmeno i cambi in panchina e in società sembrano aver dato la sveglia a una squadra amorfa, indolente, senza amor proprio.

5,5 CRISTANTE (IL MIGLIORE) - Nella squadra inguardabile che fronteggia - solo per gli almanacchi - quella di Ancelotti, è l'unico a provarci, numeri alla mano. I dati parlano chiaro: sette tiri sui 14 complessivi della squadra arrivano da lui. A scanso di equivoci: non è l'oasi nel deserto, ma almeno dà la sensazione di non volersi arrendere, anche da quando la partita non ha più nulla da dire. E in una situazione simile, se da un lato rappresenta già una specie di miracolo, dall'altro fornisce le dimensioni del baratro in cui la Roma attuale sta arrancando.

4 OLSEN - Nel primo tempo sembra poter tornare decisivo quando sventa una colossale palla gol di Verdi. Ma si scioglie a inizio ripresa con un'improvvida uscita che spalanca le porte alla sconfitta.

4 SANTON - Altra vittima dell'inquietante involuzione che ha travolto gran parte della rosa. La volontà ce la mette anche, ma denota limiti evidenti e sbaglia tutto quello che c'è da sbagliare. Avanti e dietro.

5 MANOLAS - Una rincorsa delle sue con scivolata a inizio ripresa è il massimo che si ricordi di lui. Ma ha responsabilità evidenti su almeno due delle quattro reti.

4 FAZIO - Chiamate "Chi l'ha visto" o non lo fate più vedere in queste condizioni. La sua inarrestabile regressione stagionale impone in ogni caso qualche soluzione drastica. Certo è che così non è più presentabile.

5 KOLAROV - Nei limiti del possibile prova se non altro a ribaltare l'azione. Ma dietro è troppo spesso disattento e naufraga insieme ai compagni di reparto.

5 DE ROSSI - Il più acciaccato (nemmeno era previsto che giocasse) per un tempo sembra anche il più vivo. Tanto per dare la misura del livello in cui è piombata la Roma.

4,5 NZONZI - Monocorde, lento e a corto di idee: riesce a toccare mille palloni senza creare nulla al di fuori del passaggino laterale. Eppure sulla sua testa capita la palla del pari due volte, una a tempo: la prima schiacciata fuori, l'altra mandata sulla traversa a porta vuota.

4,5 SCHICK - Un passo avanti, dieci indietro. Sembrava rinato solo qualche settimana fa, è tornato quello di inizio stagione: molle, privo di spunti, in una parola irritante.

5 PEROTTI - Prova spesso a saltare l'uomo, ma il passo non è quello dei tempi belli e diverse giocate restano solo potenziali, senza mai tramutarsi in atto. Rigore escluso, trasformato alla sua maniera.

4,5 DZEKO - Lasciato solo nel primo tempo, si indispone nel secondo rinunciando a ogni velleità, complice anche un piccolo infortunio. Altro giocatore in preda a preoccupanti eclissi. Aridatece Edin il combattente.

5,5 ZANIOLO - L'indisposizione dell'ultima ora gli sottrae la maglia da titolare. Ranieri lo rimette dentro come mossa della disperazione, ma anche lui nulla può in quel marasma.

S.V. KLUIVERT - Paga la prestazione di Ferrara con la panchina: gli 8' finali valgono solo per le statistiche.

S.V. ÜNDER - In campo dopo quasi tre mesi: unica buona notizia del giorno.

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