Roma-Napoli, le pagelle: nel disastro ci prova solo Cristante
Dai piedi di Bryan la metà dei tiri totali della squadra di Ranieri: è l'ultimo ad arrendersi. De Rossi acciaccato dà tutto ma non basta. Difesa inguardabile
Nella gara che poteva segnare il ritorno alla speranza, la Roma perpetra l'ennesimo scempio di una stagione scellerata all'inizio, a metà e a quanto pare anche nel finale. Nemmeno i cambi in panchina e in società sembrano aver dato la sveglia a una squadra amorfa, indolente, senza amor proprio.
5,5 CRISTANTE (IL MIGLIORE) - Nella squadra inguardabile che fronteggia - solo per gli almanacchi - quella di Ancelotti, è l'unico a provarci, numeri alla mano. I dati parlano chiaro: sette tiri sui 14 complessivi della squadra arrivano da lui. A scanso di equivoci: non è l'oasi nel deserto, ma almeno dà la sensazione di non volersi arrendere, anche da quando la partita non ha più nulla da dire. E in una situazione simile, se da un lato rappresenta già una specie di miracolo, dall'altro fornisce le dimensioni del baratro in cui la Roma attuale sta arrancando.
4 OLSEN - Nel primo tempo sembra poter tornare decisivo quando sventa una colossale palla gol di Verdi. Ma si scioglie a inizio ripresa con un'improvvida uscita che spalanca le porte alla sconfitta.
4 SANTON - Altra vittima dell'inquietante involuzione che ha travolto gran parte della rosa. La volontà ce la mette anche, ma denota limiti evidenti e sbaglia tutto quello che c'è da sbagliare. Avanti e dietro.
5 MANOLAS - Una rincorsa delle sue con scivolata a inizio ripresa è il massimo che si ricordi di lui. Ma ha responsabilità evidenti su almeno due delle quattro reti.
4 FAZIO - Chiamate "Chi l'ha visto" o non lo fate più vedere in queste condizioni. La sua inarrestabile regressione stagionale impone in ogni caso qualche soluzione drastica. Certo è che così non è più presentabile.
5 KOLAROV - Nei limiti del possibile prova se non altro a ribaltare l'azione. Ma dietro è troppo spesso disattento e naufraga insieme ai compagni di reparto.
5 DE ROSSI - Il più acciaccato (nemmeno era previsto che giocasse) per un tempo sembra anche il più vivo. Tanto per dare la misura del livello in cui è piombata la Roma.
4,5 NZONZI - Monocorde, lento e a corto di idee: riesce a toccare mille palloni senza creare nulla al di fuori del passaggino laterale. Eppure sulla sua testa capita la palla del pari due volte, una a tempo: la prima schiacciata fuori, l'altra mandata sulla traversa a porta vuota.
4,5 SCHICK - Un passo avanti, dieci indietro. Sembrava rinato solo qualche settimana fa, è tornato quello di inizio stagione: molle, privo di spunti, in una parola irritante.
5 PEROTTI - Prova spesso a saltare l'uomo, ma il passo non è quello dei tempi belli e diverse giocate restano solo potenziali, senza mai tramutarsi in atto. Rigore escluso, trasformato alla sua maniera.
4,5 DZEKO - Lasciato solo nel primo tempo, si indispone nel secondo rinunciando a ogni velleità, complice anche un piccolo infortunio. Altro giocatore in preda a preoccupanti eclissi. Aridatece Edin il combattente.
5,5 ZANIOLO - L'indisposizione dell'ultima ora gli sottrae la maglia da titolare. Ranieri lo rimette dentro come mossa della disperazione, ma anche lui nulla può in quel marasma.
S.V. KLUIVERT - Paga la prestazione di Ferrara con la panchina: gli 8' finali valgono solo per le statistiche.
S.V. ÜNDER - In campo dopo quasi tre mesi: unica buona notizia del giorno.
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