Le pagelle di Milan-Roma: Pellegrini ci prova
Il numero 7 entra a inizio ripresa, conquista il rigore e tira più dei compagni. El Shaarawy impalpabile, Lukaku poco servito. Ancora male gli esterni, mediana inconsistente
Senza smaltimento. Le scorie di coppa si riversano anche sul campionato. Dopo i primi illusori minuti la Roma non mostra reazioni e si scioglie a San Siro alla prima occasione avversaria. La posizione in classifica è horror, il distacco si può ancora recuperare. A patto di cambiare marcia.
IL MIGLIORE 6 PELLEGRINI. Fra i pochi a reagire all’ultima disastrosa prestazione. Ritrova campo e fascia a inizio ripresa, guadagnando con astuzia il rigore che potrebbe riaprire la sfida e risultando il più pungente, da fermo e in movimento.
IL MISTER 5 MOURINHO. Tre centrali a disposizione ma preferisce adattare di nuovo un fuori ruolo. La pecca più grande è però nella scarsa capacità del gruppo di reagire agli eventi.
5,5 SVILAR. L’esordio stagionale fuori dalle coppe non è facile: il primo tiro nello specchio lo fa secco e nemmeno sembra irresistibile. Poi viene battuto altre due volte e si limita a qualche discreta uscita.
5 KRISTENSEN. Di nuovo schierato fra i tre più arretrati, si fa calamitare dalla sterzata di Adli, che risulta letale. Risucchiato dall’errore iniziale, fa poco per rimediare.
6 MANCINI. Alle prese coi soliti fastidi fisici, moltiplica gli sforzi e contiene bene Giroud nel primo tempo, opponendo anche il corpo per salvare la porta. Ruvido in marcatura, rimedia il giallo che fa scattare la squalifica dopo due mesi in diffida e a metà gara esce.
5,5 LLORENTE. Riprende il suo posto dopo l’assenza in coppa, ma sul centro-sinistra: qualche sbavatura - sia pure non determinante - e scarsa lucidità con la palla al piede.
5 CELIK. Seconda presenza da titolare in campionato, col Milan proprio come la prima, probabilmente per contrarre Leao, che però non pare spaventato. Palesa tutti i suoi limiti offensivi sprecando un ghiotto 3 contro 3. Sul suo destro arriva la migliore occasione della prima parte, ma Maignan intercetta. Poi buona volontà e poco altro.
5,5 CRISTANTE. Comincia intermedio sul centrodestra, cercando più di innescare i compagni che di mettersi in proprio, anche quando avrebbe la visuale per liberare la forza del suo tiro. L’uscita di Mancio lo riporta in difesa: sullo 0-2 rimedia un blocco dagli avversari e il giallo che vuol dire squalifica. Sul terzo gol rossonero, Giroud lo beffa di tacco.
5 PAREDES. Si segnala per una conclusione dalla distanza potente ma di poco alta e qualche possesso più o meno protetto. Ma la lentezza nel far girare il pallone sta diventando esasperante e un rigore realizzato non può bastare.
5,5 BOVE. La rete che sblocca il match è favorita dal suo mix di generosità e inesperienza, quando si lancia in pressing e lascia sguarnito il limite centrale dell’area. Non si risparmia ma per una volta nemmeno brilla.
5 SPINAZZOLA. Vince il ballottaggio con Zalewski contro la squadra cui ha segnato l’unica rete stagionale in A. E di nuovo fa le cose migliori al tiro, mentre i cross sono sempre troppo morbidi e leggibili, quando non fuori misura.
5,5 LUKAKU. Per un tempo e mezzo viene servito col contagocce, poi le sue sponde cominciano ad aprire spazi: da uno nasce il rigore, dai successivi qualche acuto offensivo.
4,5 EL SHAARAWY. Sembra voler confermare il luogo comune che lo vuole vivace solo entrando a gara in corso. Impalpabile.
5 BELOTTI. Entra con un discreto lasso di tempo a disposizione, nella fase in cui la porta rossonera torna a vedersi. Per gli altri perlomeno. In preoccupante fase involutiva.
6 HUIJSEN. Torna sul campo del debutto in A, anche stavolta nel finale: nel giro di poco protegge Svilar da una situazione scabrosa e rimedia un cartellino.
5 ZALEWSKI. Insolitamente a destra nel finale, ma con risultati simili a quelli ottenuti da lato opposto: zero cross a buon fine, ai limiti del goffo in fase difensiva.
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