Le pagelle di Bayer Leverkusen-Roma: è roba da Matic
Nemanja ubiquo diventa padrone assoluto del campo, non solo al centro. Pellegrini Capitano coraggioso e talentuoso. Bove e Zalewski si sacrificano da romanisti veri
In apnea per cento e più minuti prima di far esplodere il delirio. Soffrendo come forse mai prima, la Roma gioca contro tutto e tutti: uno stadio ostile, gli attacchi forsennati di un avversario mai domo, un arbitro fin troppo permissivo, crampi e noie fisiche. Ma resiste stoicamente e sia pure stremata conquista la finale. Un’altra. Per la storia. E ora sì che si va a Budapest!
L'ALLENATORE - 8 MOURINHO Edifica un fortino non soltanto tattico, ma anche dell’anima. E conquista la seconda finale europea consecutiva. Più che Special, è The Only One.
IL MIGLIORE - 9 MATIC È la prova vivente che il dono dell’ubiquità esiste e ha il numero 8 giallorosso sulle spalle. Nemanja è ovunque a distribuire palloni e far rimbalzare gli avversari su di sé. Anche quando Palacios attenta alle sue caviglie (e gli viene risparmiato il sacrosanto rosso) non fa una piega e ricomincia a dettare legge. Padrone assoluto del campo.
7,5 RUI PATRICIO La gara più importante è anche la più difficile per lui, in stato di assedio fin dalle prime battute. Il primo squillo arriva dopo 8’ e pochi minuti dopo deve ringraziare la traversa. Da lì in poi si oppone soprattutto a Demirbay e Azmoun. E quando la deviazione può risultare difettosa, a salvarlo ci pensa Mancio. Saracinesca chiusa.
8 MANCINI In una battaglia simile, un guerriero indomito come lui non può mollare, anche quando i muscoli sembrano cedere e si prepara il cambio. E qualche istante dopo salvala porta su un possibile tap-in a botta sicura. A muso duro.
8 CRISTANTE Ancora al centro della difesa per buona parte del match, si frappone a ogni tentativo tedesco con le buone e le cattive. E finisce in mediana a spizzare ogni lungo lancio che possa dare un po’ di respiro. E anche così Cristante fa miracoli.
8 IBAÑEZ L’irruenza iniziale è quella dei giorni migliori, ma crea una via di mezzo fra l’esaltazione e l’apprensione: questione di decimi di secondo e di centimetri su quegli anticipi, che diventano sontuosi.
7,5 CELIK Rientra dopo i timori dello stop muscolare. Tiene più che bene sulla corsia di competenza fin quando può, poi deve arrendersi.
8 BOVE Scarica il contachilometri in fase di non possesso. Lo spirito di sacrificio lo pervade e termina addirittura da esterno destro. Era chiamato alla conferma, fa infinitamente di più. La prova del Bove.
6,5 SPINAZZOLA Fronteggia Frimpong e Diaby nell’avvio infuocato del Bayer, limita come può le avanzate avversarie ma la sua gara dura mezzora
8,5 PELLEGRINI Capitano coraggioso e talentuoso. Comincia con l’unico tiro verso la porta tedesca. Poi cerca di far respirare i compagni in affanno andando a prendersi i palloni che più scottano, pulendoli e mostrando una personalità fuori dal comune nelle fasi più complicate. Riceve una serie infinita di calci, senza cedere. Barcollo ma non Lollo.
6,5 BELOTTI A volte si incrocia un po’ troppo con Tammy, ma certo non lesina impegno e furore agonistico. Anche se soltanto per un tempo.
7 ABRAHAM In tandem col Gallo e in solitudine ha l’ingrato compito di allontanare più possibile il pallone da Rui: a fatica ma riesce nell’intento.
7,5 ZALEWSKI Più terzino che esterno, argina gli avversari, subisce falli in serie e regala abnegazione senza freni.
7,5 WIJNALDUM La sua personalità concede l’uscita (a piccole dosi) dal bunker.
7 SMALLING Allontana i patemi finali col carisma e la calamita della sua testa.
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