Le pagelle di di Roma-Salisburgo: un sacco Belo
Gallo da capogiro: mette in campo generosità, tigna e marchio sul successo. Matic fa da bussola, Cristante protegge. Mancini ringhia, in difesa va come Chris comanda
Concentrata, gagliarda, tosta. In una parola: seria. La Roma mette in campo l’atteggiamento perfetto per ribaltare il risultato dell’andata già nel primo tempo, senza mai andare in sofferenza e centra una qualificazione mai come stavolta strameritata nella doppia sfida.
7 MOURINHO Indovina tutto: dalle scelte alla gestione delle risorse, fino alla necessaria carica trasmessa al gruppo. E il risultato ancora una volta non ammette repliche.
8 IL MIGLIORE BELOTTI Stavolta coglie in pieno l’occasione. Lotta con una tigna ai limiti del commovente (e dei crampi) ricevendo i meritati premi: marchio su gara e passaggio del turno, standing ovation. Gallo da capogiro.
S.V. RUI PATRICIO Un paio di prese aeree costituiscono il massimo del suo impegno nei primi 70’, poi un tentativo ravvicinato potrebbe svegliarlo dalla noia, ma lo blocca agevolmente.
7 MANCINI Alla vigilia aveva dipinto il match come una battaglia. Detto fatto. Scintille con Okafor fin dalle prime battute, poi lotta dura senza paura contro chiunque, senza cedere un solo millimetro. Come ogni maledetta domenica, così il giovedì: il suo ringhio c’è sempre.
7 SMALLING Tracotante nella sua superiorità, bullizza i malcapitati targati Red Bull dando la sensazione di prodigarsi il minimo indispensabile. Ma basta e avanza per dominare. Come Chris comanda.
6,5 IBAÑEZ Partenza in salita, col giallo in avvio che gli costerà la squalifica. Rischia poco dopo allungando il controllo in uscita. Ma poi rimette le cose a posto, anche tentando sortite in campo avverso.
7 ZALEWSKI Schierato nuovamente a destra, interpreta la gara come meglio non potrebbe: corsa, abnegazione, intelligenza tattica e tanti contrasti vinti. Spende bene anche il fallo tattico che gli vale l’ammonizione
7 CRISTANTE Lascia il proscenio ai compagni, dedicandosi a un lavoro tanto oscuro quanto prezioso. Dopo un’ora attira i riflettori con un bolide che Kohn ribatte col volto e per poco non gli cambia i connotati.
7 MATIC Sporca ogni traiettoria austriaca, tallona avversari, catalizza palloni, li gestisce con maestria da guida navigata. Bussola.
8 SPINAZZOLA Riconsegnato in forma Europeo dall’ultima settimana. Col Verona l’antipasto, in coppa il pasto gourmet, condito dai due strappi con vellutata di assist vincenti. Il cartellino è un minuscolo neo di una prestazione stellata e stellare.
6,5 PELLEGRINI L’inizio è complicato, fra un giallo e diversi errori di precisione, ma alla mezzora indovina l’angolo basso impegnando Kohn. Da lì in poi comincia un’altra gara: disegna il corridoio che Spina trasforma in pista da sprint, poi pesca la Joya per il possibile 3-0. Ma soprattutto si danna per la squadra.
7,5 DYBALA E meno male che le sue condizioni non erano perfette. Mou lo schiera comunque titolare e come spesso gli capita con piena ragione: Paulo timbra la prima doppia occasione (respinta da portiere prima e traversa poi), ci riprova col destro, fino a trovare la perla del raddoppio. I giochi di prestigio mai fini a se stessi sono corollario della sua classe infinita. Chapeau
6 KARSDORP Controlla la destra nel finale.
6 WIJNALDUM Altri minuti, sempre preziosi.
S.V. ABRAHAM Visuale limitata, empatia acuta.
S.V. EL SHAARAWY Pochi istanti, quelli della festa.
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