Le pagelle di Roma-Juventus: sette minuti di follia, tradisce pure Smalling
Chris comincia bene, poi perde la bussola e contribuisce al patatrac. Ibañez in caduta libera. Cristante poco lucido, Veretout resta inespresso. Male i subentrati
Sette minuti di follia bastano per rovinarne settanta condotti in modo quasi impeccabile. La Roma fa male a se stessa col più perverso dei masochismi, mostrando enormi limiti mentali prima ancora che tecnici. La strada è lunga e si sapeva, ma in questo momento anche ripidissima. Rimboccarsi le maniche.
5,5 RUI PATRICIO Non ha colpe specifiche sui gol subiti, ma tutti i tiri che arrivano nello specchio della porta romanista si spengono alle sue spalle.
5,5 MAITLAND-NILES Nemmeno il tempo di disfare le valige ed è già in campo. Cerca di non strafare mantenendo una posizione più difensiva, cui è anche poco abituato. Ma sbaglia tanto soprattutto quando spinge. Non sfugge al patatrac finale.
4,5 SMALLING L'inizio è promettente: a 3 o a 4 la leadership è indiscutibile, ulteriormente con la colonia britannica infoltita. Il tackle che stoppa Chiesa è perfetto, le scelte di tempo giuste, l'onnipotenza aerea mai in discussione. Tutti pro che si trasformano in giganteschi contro quando anche lui perde la bussola, diventando goffo complice della rimonta da incubo.
4 IBAÑEZ Dopo il disastro messo in scena a San Siro ci si aspettava una sua reazione, invece perfino sul 3-1 è fra i più incerti. Poi fa più danni della grandine, a partire da quando viene buggerato da Morata nell'azione che dà il via all'apocalisse. Per completare l'opera, rimedia il giallo che significa squalifica.
5,5 VIÑA Come diversi compagni, per 70 minuti è padrone della situazione in entrambe le fasi. Ma il buio collettivo non lo risparmia.
5 CRISTANTE Comincia con un bel tiro da fuori, ma perdendo qualche pallone di troppo. Col passare del tempo smarrisce sempre più la lucidità.
5 VERETOUT Nella cerniera avanti alla difesa, la posizione più schiacciata di Cristante lo delega ai cambi di ritmo, come da attitudine. Ma il compito resta confinato alle intenzioni.
5,5 MKHITARYAN Riportato sulla trequarti, resta generoso nei ripiegamenti e costringe gli avversari alle cattive. Ritrova il gol dopo una vita (dall'Empoli, ultima gara al 50% di capienza stadio), ma anche la sua prestazione resta compiuta a metà.
5,5 PELLEGRINI Per due terzi di gara la serata appare magica: in gol con fascia al braccio davanti a Totti, dalla stessa mattonella da cui il 10 trovò la sua rete numero 100: pennellata d'autore e corsa sotto la Sud. Poi però il vento gira (male). A gara già compromessa, Massa gli restituisce il rigore negato nel primo tempo, ma Szczesny lo ipnotizza. Come non bastasse, Chiellini lo manda ko.
6 FELIX Senza Zaniolo tocca a lui "strappare": mette a dura prova un velocista come Cuadrado e quando galoppa attraversando il campo costringe de Ligt al fallo che genera la magia di Pelle. Poi il colombiano (già ammonito) lo prende per il collo, ma mentre il Var è distratto.
5,5 ABRAHAM Sui corner si ergono le Tower Bridges: la prima sponda di Smalling non dà frutti, ci pensa da solo e trova il vantaggio, poi però devia fuori la zuccata di Chris. Toccato duro, si dissolve nella ripresa.
5 SHOMURODOV Entra, ma resta fuori dal match.
5 PEREZ Più confusione che efficacia.
S.V. MAYORAL Dentro a frittata già fatta.
5 MOURINHO Le squalifiche lo inducono a tornare al 4231: per oltre un'ora la scelta sembra pagare, poi i 7' di blackout annullano tutto. E nemmeno lui riesce a rimediare.
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