Nazionale

La dinastia romanista in azzurro

All’Olimpico, Pellegrini guida l’Italia con la 10. Pisilli spera di esordire il 10 ottobre, come Totti 26 anni fa

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
10 Ottobre 2024 - 06:00

Un filo giallorosso lungo gli anni, che lega e intreccia destini, cuori, gambe e piedi, che danno calci ad un pallone, per passione prima e lavoro poi. Tanti capitoli di una dinastia romanista, che stasera potrebbe scrivere un’altra pagina, ancora bianca, ma che già promette bene.
Già, perché anche se il campionato è fermo e la sosta ci ha tolto la Roma per due settimane - che poi forse in questo momento una pausa di riflessione, per chi crede a cose del genere, può fare anche bene - un po’ di Roma scende in campo. In giro per il mondo ce n’è tanta di Roma, addirittura in quindici hanno lasciato Trigoria nelle scorse ore per raggiungere i rispettivi ritiri delle nazionali, ma anche nella Capitale ne rimarrà traccia. Alle 20.45, infatti, allo Stadio Olimpico andrà in scena la terza giornata del Gruppo B di Nations League. L’Italia di Luciano Spalletti, a punteggio pieno dopo le vittorie su Francia e Israele, ospita il Belgio privo di Romelu Lukaku. E se gli ultimi mesi hanno tolto un po’ di giallorosso dall’azzurro, con El Shaarawy, Cristante e Mancini che hanno perso il loro posto tra i convocati, a rappresentare un po’ Trigoria anche dentro Coverciano sono rimasti in due: Pellegrini e Pisilli, che poi sono anche romani e romanisti.

Il silenzio che fa rumore

Stando alle ultime dal campo, sembra che Spalletti possa puntare sul capitano della Roma, favorito nel ruolo di trequartista - o seconda punta, decidete voi - alle spalle e a supporto di Retegui. Pellegrini è favorito su Raspadori e dovrebbe scendere in campo dal primo minuto, con la numero 10 sulle spalle. Il nostro capitano che, con la 10 allo Stadio Olimpico. Era un po’ che non si vedeva una scena simile.
Lorenzo lo farà in quella che è casa sua, da sempre, anche se ultimamente i rapporti non sono dei migliori, come in ogni casa può succedere d’altronde. In un avvio di stagione travagliato - per usare un eufemismo - della Roma, Pellegrini non è riuscito a trascinare la squadra in campo e se ne è assunto le responsabilità settimana scorsa, parlando alla stampa - e ai tifosi - a cuore aperto. Lo ha fatto dopo che, contro Udinese e Venezia, si è preso un’ondata di fischi allo stadio - Curva Sud esclusa - forse da chi, senza fondamento, lo incolpava di aver abbandonato la causa De Rossi. Lorenzo non l’ha mai fatto, neanche qualche giorno fa, parlando da uomo e giocatore ferito da una scelta assurda della società e non ha avuto timore nel rimarcarlo con Juric, il suo nuovo allenatore, affianco. La speranza, tutta in chiave romanista, è che la serata in un Olimpico di nuovo amichevole o quanto meno indifferente lo possa aiutare a ritrovarsi.

Sogna ragazzo, sogna

Molto difficile invece immaginare che Pisilli possa partire dal primo minuto. Non è da escludere però che il ventenne possa trovare spazio a gara in corso. Dovesse verificarsi questo scenario, Niccolò potrebbe esordire con l’Italia di 10 ottobre, non una data qualsiasi per le faccende di Roma in ottica nazionale. Già, perché esattamente 26 anni fa, il 10 ottobre 1998, in Italia-Svizzera 2-0, giocata a Udine e valida per la qualificazione agli europei del 2000, giocò per la prima volta con l’Italia Francesco Totti - che poi in quegli europei mostrò all’Europa e al mondo intero tutta la sua classe.
Sia chiaro, nessun paragone, neanche lontano. Solo una possibile coincidenza romantica e romanista - che poi sono sinonimi. E a proposito di Totti, ieri a Viareggio - dove ha rincontrato gli ex compagni del 2006, tra cui De Rossi, con cui ha cantato “Ci vorrebbe un amico” - ha parlato a tuttomercatoweb.com, anche del giovane Niccolò: «Contento che la Roma abbia trovato un grande talento. È promettente, educato e con i piedi per terra».

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