Nazionale

Italia, lavori in corso: brilla solo Cristante

Un palo di Bryan l’unico squillo, Pellegrini solo una botta

Bryan Cristante in azione con la maglia dell'Italia

Bryan Cristante in azione con la maglia dell'Italia (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
05 Giugno 2024 - 08:15

Fa 0-0 l’Italia con la Turchia, al penultimo test ufficiale prima della partenza per Euro2024 in Germania, ma è un risultato tutto sommato apprezzabile per una squadra che è ancora un cantiere aperto, ma che fa vedere una struttura su cui si può cominciare a costruire un progetto. Cristante è stato il migliore in campo, suo peraltro il palo a fine primo tempo, bene anche Pellegrini (uscito per una contusione al ginocchio che non preoccupa) e Mancini, nonostante qualche difficoltà iniziale soprattutto nell’impostazione dal basso. Tra i turchi bene Celik che nel primo tempo ha neutralizzato Chiesa. C’è ovviamente da lavorare per Spalletti, ma con il tempo e il miglioramento della condizione la squadra solo intravista ieri (alla formazione titolare andranno aggiunti almeno Donnarumma, Barella e Scamacca) potrà regalare qualche soddisfazione.

Il ct è partito con il 4231 mutevole di cui ha spesso parlato in questi giorni e ha finito con i 3421 quando, nel finale, ha regalato l’esordio a Calafiori davanti ai 25000 della ormai sua Bologna. L’unico brivido della gara l’ha regalato Cristante allo scadere dei 3 minuti di recupero del primo tempo, deviando di testa sul palo un perfetto corner di Pellegrini. Un duetto in salsa romanista che ha concretizzato ciò che nel corso dei precedenti 48 minuti si era al massimo intuito. Spalletti aveva schierato la squadra con un cangiante 4231, disegnato così nell’impostazione del portiere avversario, con Di Lorenzo, Mancini, Bastoni e Dimarco in difesa, Cristante e Jorginho in mediana, Orsolini, Pellegrini e Chiesa alle spalle di Retegui, ma pronto a cambiare faccia in fase di possesso, con meccanismi ancora da oliare che portano di frequente Dimarco e (meno frequentemente) Di Lorenzo a battere sentieri interni, con Chiesa e Orsolini a prendere possesso dell’intera fascia, Pellegrini libero di svariare,  e Cristante solito cavallone un po’ approssimativo ma anche maledettamente efficace. Suo il palo a fine tempo, sua l’azione più bella alla mezz’ora (palla rubata ad Ayhan, fuga in fascia, dribbling con palla da una parte e lui dall’altra su Muldur e cross in corsa verso Retegui, in ritardo di mezzo secondo).

Bello lo schema da calcio d’angolo al 23’, con Dimarco a battere forte sul primo palo, Pellegrini a lasciare spazio a Retegui che però ha lisciato la conclusione. Bella anche l’iniziativa ad inizio partita con verticale di Dimarco su Retegui e affrettata conclusione del genoano alle stelle, per la perplessità di Spalletti che come tutti attendeva invece il passaggio nello spazio per Pellegrini che si era fiondato nello spazio. E la Turchia? Una bella squadra compatta e tosta, ben guidata soprattutto in fase di non possesso da Montella, poi forse poco efficace in attacco anche per l’imprecisione di Ylmaz che prima su corner al 24’ e poi su cross al 47’ ha deviato due volte alto da posizione vantaggiosa, infilandosi tra Bastoni e Mancini la prima volta e tra Mancini e Di Lorenzo la seconda.

Nel secondo tempo sono entrati Cambiaso e Zaccagni al posto degli esterni Orsolini e Chiesa, ma il laziale ha controllato male un assist di Bastoni e ha sprecato una bella occasione. Poi sono entrati anche Fagioli, Frattesi e Raspadori, con il ritmo più veloce assicurato nella ripresa dalla voce grossa di Spalletti all’intervallo. Anche Cambiaso e Raspadori hanno avuto l’occasione per segnare, ma non l’hanno colta, mentre la Turchia si è accontentata della solita partita di contenimento che ormai caratterizza la gestione Montella.

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