Il ct Mancini: "Gianluca Mancini? Lo considero e mi fido di lui"
L'allenatore della nazionale italiana ha parlato a margine dell'evento per la partnership tra Figc e Tim a Radio Romanista: "Crediamo molto nel difensore giallorosso"
Torna a parlare Roberto Mancini dopo la sosta dedicata alle nazionali. Il commissario tecnico dell'Italia ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Romanista a margine dell'evento per la partnership tra Figc e Tim tenutosi in mattinata, esprimendosi sulla mancata convocazione del difensore della Roma Gianluca Mancini. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall'allenatore azzurro.
Sul suo gradimento nei confronti di Gianluca Mancini?
"Gianluca è stato un giocatore che abbiamo fatto debuttare in nazionale quando era ancora all'Atalanta. Questo significa che noi crediamo nel giocatore, poi abbiamo fatto delle scelte e a volte non è stato chiamato, però è stato quasi sempre con noi. Il discorso di Zaccagni è un po' lo stesso che faccio con Mancini: noi lo abbiamo fatto debuttare e crediamo nel giocatore. Come ho già detto, ci sono delle rotazioni. Se un giocatore è bravo lo chiamo, al di là di tutto, ma ci sono motivazioni più che valide".
Si aspetta giocatori stanchi per la Nations League alla fine della stagione? È un problema il numero di partite? Il prossimo anno saranno ancora di più, e anche Sarri ne ha parlato. Condividi un po' l'allarme sull'inflazione delle partite?
"È chiaro che ci siano troppe partite, però mi sembra che aumentino anziché diminuire e quindi nei prossimi anni sarà un problema anche maggiore. Penso che potremmo stare un po' meglio per la Nations League, perché avremo diversi giorni per prepararla, e quindi siamo positivi su questa situazione. Non è come l'ultima, che i giocatori arrivano lunedì e il giovedì devi giocare, è quasi impossibile perché non puoi fare nulla. Quindi per la Nations League avremo più tempo, ed è una cosa buona".
Pensate ad una preparazione simile a quella per l'Europeo? D'altronde, la Nations League è un po' un mini-Europeo, anche per l'importanza.
"È importante, anche perché poi alla fine ci sono tutte le squadre europee. Noi siamo arrivati due volte alla fase finale, qualcosa di buono l'abbiamo fatto. Visto che ci siamo, proveremo a vincerla e prepareremo qualcosa prima della partita, dato che ci sono due settimane prima della partita".
Hai già stabilito una data per il raduno?
"No, lo faremo presto"
Darà qualche giorno di risposo?
"Sì, il 4 pomeriggio (ride, ndr.)".
Qualcuno vede il ricorso agli oriundi come una sconfitta per il calcio italiano.
"Avete provato a fare una lista di giocatori o di attaccanti convocabili per la nazionale? Provate a farla".
In tal senso, più di qualcuno ci è rimasto male.
"I giocatori non devono rimanerci male: devono giocare, fare gol e fare bene. Se fanno gol e fanno bene, noi li chiamiamo. Non è più semplice chiamare un giocatore dell'altra parte del mondo, lo fanno tutte le nazionali. Credo sia una polemica senza logica, se abbiamo la possibilità di chiamare giocatori che giocano in Italia siamo contenti".
Lei ha detto che il problema non è Immobile. Qual è il problema? Troppo bello il 2021 o è bassa la considerazione che c'è ora per la nazionale?
"In Italia funziona così. Siamo felici per quello che è successo nel 2021 e rimarrà lì per sempre. Poi c'è stata una delusione, ma per il resto la squadra ha sempre fatto bene: ci si dimentica che abbiamo passato un gruppo con Germania e Inghilterra in Nations League, che non era semplice. Quando perdiamo conta, quando vinciamo non conta: bisogna trovare una via di mezzo".
Il Mondiale allargato le piace?
"No, perché aumentano le partite. Io credo che le partite debbano diminuire, per dare la possibilità ai giocatori di respirare. Altrimenti arrivano troppo stanchi ad un certo momento della stagione, quindi hanno bisogno di riiatare ogni tanto".
Balotelli capitolo chiuso?
"Penso di sì".
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