Interviste

Konsel: «A Roma serve grinta. Svilar? Ha qualità. E su Gourna-Douath...»

Il doppio ex della sfida del Penzo a Il Romanista: «Ho i tifosi giallorossi nel cuore. Ranieri sta andando bene, spero che Di Francesco rimanga in Serie A»

PUBBLICATO DA Sergio Carloni
09 Febbraio 2025 - 07:00

Due anni alla Roma, tante parate e il tempo per entrare stabilmente nel cuore dei tifosi. Stiamo parlando di Michael Konsel, portiere giallorosso dal 1997 al 1999 e doppio ex di Venezia-Roma. Proprio in occasione della gara, in programma oggi al Penzo, l’ex calciatore ha parlato a Il Romanista, raccontando il suo amore per la squadra della Capitale e non solo. 

Le mancano Roma e la Roma?

«Sì, sempre. Per fortuna torno spesso, è una grande emozione, perché quando arrivo a Roma mi sento a casa. È come una seconda casa. Anche i tifosi sono ancora nel mio cuore».

Partiamo dalla gara del Penzo: lei è doppio ex, che cosa si aspetta dal match? In quale modo la Roma dovrà impostare la gara?

«Con squadre così è sempre difficile. È anche una gara abbastanza particolare, l’allenatore è un ex giocatore della Roma, Di Francesco...».

Ha anche giocato con lui alla Roma. Che cosa ne pensa?

«È un grande amico, una grande persona. Questa partita sarà difficile per lui, perché vedo una Roma che con Ranieri e un nuovo sistema sta andando abbastanza bene».

Quanto pensa che possa essere rilevante l’assenza dei tifosi residenti nel Lazio, a Udine e a Pordenone?

«Fa una grandissima differenza. La Curva Sud è una cosa impressionante: all’Olimpico, con i tifosi dietro, ho sempre avuto la pelle d’oca. C’è una grande differenza, anche a Venezia. Ho giocato lì, lo stadio è diverso e un po’ particolare».

Ricollegandoci ai tifosi giallorossi, di solito c’è grande pressione a Roma.

«Bisogna prenderla positivamente. Il nervosismo fa male. A me questa pressione ha sempre aiutato; il portiere ha una grande responsabilità, è l’ultimo giocatore in campo. A Roma ho giocato col cuore, con la passione. Mi piace quest’ambiente, non ho mai avuto paura e ho giocato con tanto orgoglio».

Ecco: tanti portieri sono passati per Roma senza continuità. Ci sono stati Olsen, Mirante, Pau Lopez; Rui Patricio ha vinto una coppa alla Roma, poi è stato criticato. Crede che la pressione della piazza possa influenzare le prestazioni di un portiere? 

«Sì. Bisogna avere carattere per giocare con continuità nella Roma. Per qualcuno è molto difficile; io ho questo carattere, la pressione mi piace e mi rende orgoglioso».

Pensa che con Svilar si stia andando verso un’altra direzione? Potrà essere un portiere importante?

«Sì, lui ha dimostrato già di avere qualità e garantisce sicurezza. In futuro non so... La qualità c’è. Poi, per un giocatore è sempre difficile mantenersi su un livello alto. Ma lui è un buonissimo portiere».

Ha giocato con calciatori come Candela, Cafu, Totti... Crede che sia proprio la qualità ciò che manca alla Roma? Oppure si riduce tutto a un fattore mentale?

«È difficile dare un giudizio. Quando giocavo io alla Roma c’erano Candela, Cafu, Aldair, Delvecchio, Montella, Totti... Eravamo un gruppo eccezionale. Non voglio sminuire la squadra di oggi; molti di noi giocavano in nazionale, Cafu ha vinto due Mondiali... Ma io credo che la cosa importante, che aveva anche il nostro gruppo, sia la voglia di vincere. Il carattere, necessario per vincere sempre. Tutti devono capire per quale squadra e per quale tifoseria stanno giocando. Serve grinta; i calciatori devono essere orgogliosi di indossare la maglia della Roma».

In passato un recente allenatore della Roma ha detto praticamente le stesse cose: Daniele De Rossi. Che idea si è fatto del suo esonero? 

«Sono stato molto contento quando è arrivato, ha fatto anche abbastanza bene. Ha portato la sua grinta, la sua voglia di vincere: è un idolo per i tifosi. Persone come lui e Totti sono fondamentali nella Roma».

Ex giocatori che rappresentano qualcosa di importante...

«Sono il cuore della Roma».

E su Ranieri?

«Lo conosco, è un buon allenatore e sta facendo molto bene. Non ho visto molte partite, ma ho avuto modo di vedere il derby: la Roma ha giocato benissimo, ha vinto ed è la cosa più importante per la tifoseria. Se vinci un derby, puoi lavorare con più tranquillità».

Restando sull’attualità: lei è austriaco, che cosa pensa di Gourna-Douath, in prestito dal Salisburgo?

«Gourna l’ho visto molte volte e al Salisburgo non ha fatto molto bene, a dir la verità. Quando è stato acquistato, tutti hanno pensato che fosse un grande giocatore. Ma non l’ha mai dimostrato. Qualche qualità c’è...».

Viene descritto come un giocatore di rottura e che recupera molti palloni.

«Però non ha dimostrato le sue qualità. Alla Roma può farlo. Forse qualcosa non ha funzionato, sono tanti i fattori necessari per fare bene. Lui ha una buona chance per mettersi in mostra. Prima di giudicare, bisogna osservare; fino ad ora ha fatto vedere poco».

La sua ultima stagione è stata col Venezia, che in questo momento riversa nelle zone più basse della classifica. Può restare in Serie A?

«Adesso non so che cosa è cambiato, ma quando ci sono stato io era una piazza difficile. C’è una grande differenza tra Rapid Vienna, Roma e Venezia: cambiano i campi di allenamento, le società... Lì si lotta sempre per la salvezza ed è una differenza fondamentale. Per me era una nuova esperienza, prima avevo giocato per vincere. Sarà difficile restare in A. Ma spero per Di Francesco, che è un amico a cui voglio bene, che ci riesca».

E oggi per chi farà il tifo?

«Eh... (ride, ndr) Che cosa pensi?».

In un’intervista ai canali del club, prima della gara d’andata, ha detto che avrebbe tifato Roma... 

«Certamente. Mi è rimasta nel cuore, è la mia seconda casa. Sono molto legato, ho tanti amici lì; e sono anche un tifoso, mi è rimasto qualcosa nel cuore. Ho un buonissimo rapporto con tanti tifosi, con la gente di Roma, è la numero uno. Poi vengono le altre squadre. In questo momento c’è anche Difra: è un amico, uno di noi. Ma la Roma è al primo posto». 

Ha un messaggio per i tifosi?

«Un grandissimo saluto da parte mia. Ho giocato sempre per loro, con tanto orgoglio».

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