La Rocca (infermiere): "A Firenze è stata importante la tempestività di tutti"
Le parole a Radio Romanista: "In Italia siamo ancora tanto indietro per quanto riguarda l'informazione in casi come questi. A livello di cultura civica ne abbiamo poca"
Un episodio che ha spaventato non solo l'Italia, ma tutto il mondo del calcio. Quanto successo a Edoardo Bove durante Fiorentina-Inter, sfortunatamente, è una scena che negli ultimi anni si è riproposta in altre occasioni: per questo motivo, l'immediatezza dell'intervento dei soccorsi e delle persone vicine è fondamentale. Intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista, Mirko La Rocca, infermiere coordinatore di servizi domiciliari e istruttore di corso BLSD, ha chiarito alcuni passaggi chiave sul comportamento da assumere in situazioni come quella accaduta a Firenze.
Si voleva far chiarezza sulla manovra effettuata su Bove prima dell'intervento dei soccorsi.
"Innanzitutto un pensiero e un abbraccio a Bove e alla sua famiglia. È stato fatto tutto più meno secondo le linee guida, infatti le notizie da Firenze sono confortanti. Importante la tempestività nell'intervenire, a partire dai compagni in campo. È bene sfatare qualche mito: come successo anche per Erisken, lì fu Kjaer, ma anche per questa situazione con Cataldi, la cosa migliore da fare è stendere la persona in questione a pancia in su, stendendo poi il capo indietro. Iperestensione del capo, questa manovra fa sì che le vie aeree si aprano naturalmente senza andare a forzare manualmente, poiché potrebbe essere rischioso per tutte e due le persone coinvolte. Una cosa che si è letta su varie fonti è che è stato applicato un massaggio toracico con 60 compressioni al minuto, ma in realtà per un massaggio toracico vanno compiute 100/120 compressioni al minuto altrimenti non è efficace. Serve un massaggio di alta qualità, dunque la frequenza deve essere automaticamente maggiore rispetto a quella che è stata riportata".
Qual è il giusto intervento da effettuare per chi è profano?
"Da profani, la cosa migliore da fare è stenderli a pancia in su e NON toccare la lingua o la bocca del malcapitato. Sdraiare la persona, la seconda è chiamare i soccorsi. Se si è formati a fare il massaggio cardiaco, ben venga. Ci vuole molta più informazione, a livello di cultura civica ne abbiamo ancora poca".
A che punto è lo sport in Italia, il calcio in particolare, in casi come questo?
"Siamo ancora tanto indietro. L'obiettivo di noi informatori è quello di formare il più persone possibili finché ci sarà almeno una persona cardiopatica. Bisogna continuare ad informare e a informarci. Servono persone informate, non sono mai abbastanza. I corsi sono importanti, dobbiamo essere ambasciatori del nostro messaggio".
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