Interviste

Cesari: "La gomitata di Magnani? Inconcepibile. E il pressappochismo è inaccettabile"

Le parole dell'ex arbitro su Radio Romanista: "Non si può non vedere quell'episodio. C'è il tocco con l'avambraccio, poi Kastanos ostacola Svilar..."

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
04 Novembre 2024 - 19:00

Graziano Cesari è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista, nel corso della trasmissione "Secondo Tempo". L'ex arbitro ha commentato l'episodio del gol di Magnani nel corso della sfida di campionato tra Verona e Roma. Di seguito le sue dichiarazioni.

Come si fa nello stesso weekend a valutare in maniera differente due episodi come quello di Theo Hernandez e quello di Magnani-Ndicka?

"Questa è la domanda che farò a Rocchi quando lo incontrerò. Quello che è accaduto ieri è inconcepibile. Stiamo parlando di un episodio di una sempicità disarmante sul terreno di gioco. Usate voi il termine che vi piace di più per descriverlo... Poi, quando accadono queste cose, vanno sotto accusa presidenti, allenatori; i tifosi si arrabbiano... A volte invece è anche colpa degli arbitri".

Poi, quando si parla troppo di questi episodi, sembra che si voglia mettere in cattiva luce l'arbitro.

"Quando si è verificato l'episodio della Roma ho sobbalzato. Marcenaro è anche della mia città... Ma non si può vedere quell'episodio. C'è una manata su Ndicka, l'altra su Dovbyk; Kastanos invece ostacola il portiere... E sul regolamento c'è scritto che il portiere non va trattato come un giocatore qualunque. In quel caso viene impedito l'intervento del portiere, non lo dico io. Basta controllare il regolamento, è una roba di trenta secondi. Come si fa a non vederlo? Prima di concedere il gol, Marcenaro sembrava voler indicare il fallo, poi è andato verso il centro del campo. Per non parlare di Monza...".

Non sembra lo stesso sport.

"Non c'è più il Var che guarda le immagini. Ormai è l'arbitro che guarda l'immagine nella sua mente...".

Una domanda: perché il Var non interviene?

"Si tratta di una grande domanda. Perché gli arbitri non ci vanno? A Milano lo hanno fatto. Qui c'è un'assunzione di responsabilità pazzesca. Non è che si va a rapire una persona. Ma sicuramente l'arbitro è un professionista. Viene pagato in modo sontuoso e deve prepararsi al meglio. Se non lo fai, qualcosa non funziona. O non senti l'importanza del ruolo in campo, o non senti l'importanza di questo ruolo nella vita, o non senti che non devi fare questo mestiere. Non è più come ai miei tempi. Ora questo è un lavoro serio, ben retribuito. E come tutti i lavori deve essere fatto con grande professionalità. Il pressappochismo è inaccettabile".

Il tecnico poi magari paga con l'esonero. Ci sono errori di natura tecnica. Bisogna risarcire in qualche modo...

"Purtroppo non si possono restituire i punti... Quelle classifiche fatte con i punti senza gli errori arbitrali non le ho mai prese in considerazione. Sarà così fino a quando qualche arbitro non resterà a casa. Nel senso che serve un'altra soluzione: se si sbaglia, si lascia il posto agli altri".

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