Parla Luciano, il tifoso senza memoria: "Non ricordo Totti. Ma quel rigore..."
La sua storia è diventata virale sui social: "Ho perso due Scudetti... Ma se non te li godi, che cosa ci fai?". Leggi l'intervista a Radio Romanista
Nei giorni scorsi è diventata virale sui social la storia di Luciano D'Adamo, tifoso della Roma finito in coma in seguito a un incidente avvenuto nella Capitale nel 2019. Al risveglio si è accorto di aver dimenticato quanto accaduto dal 1980 a oggi: una parte di memoria cancellata. Assenti nella sua testa ricordi come i due Scudetti vinti dalla Roma nel 1983 e nel 2001, Francesco Totti e tanto altro.
Nel corso della trasmissione "Roma All News" di Radio Romanista, Luciano D'Adamo si è raccontato, svelando aneddoti sulla sua esperienza. Ecco le dichiarazioni.
Luciano ha avuto un incidente nel 2019 e si è risvegliato avendo perduto gli ultimi 39 anni della sua memoria. Lui si è visto allo specchio e non ha rivisto il ragazzo di 24 anni che pensava di essere. Era rimasto nel 1980. Si è perso un paio di Scudetti!
"Ho perso per strada parecchie cose (ride, ndr)!. Mi sono ritrovato sposato, con due figli, tre nipoti... E pensavo di dovermi ancora sposare!".
Pensavi di essere fidanzato...
"Nella mia mente mancavano 4 mesi esatti al matrimonio, stavamo portando avanti tutti i preparativi".
Invece tua moglie non aveva 19 anni.
"Ne aveva 58 di preciso! Io sono un po' più grande".
La tua vita è andata avanti in questi 39 anni. Ci sono stati figli, nipoti... All'interno di questo buio sono successe cose che hai provato a ricostruire anche con cure. Com'è stato vedere tutti gli eventi degli ultimi 40 anni in un colpo solo?
"Piano piano, siccome mi piace tenermi aggiornato, appena sentivo parlare di qualcosa in un preciso anno andavo a informarmi grazie a internet. Ho dovuto studiare nuovamente tutti gli eventi possibili. Come le Torri Gemelle, ad esempio".
Che effetto ti ha fatto?
"Nel momento in cui leggi quelle cose ti fa effetto. Però sono notizie vecchie, non nuove...".
Su questo la sfera più colpita è quella famigliare. Ma ci sono anche cose più simpatiche: ad esempio, hai detto che eri molto tifoso della Roma nel 1980.
"Non è che se mi mancano 39 anni divento del Napoli (ride, ndr)! Con tutto il rispetto, ovviamente".
Hai detto che avevi vinto solo qualche Coppa Italia... E al risveglio ti sei ritrovato con altri due Scudetti. Sei tornato con la memoria a quando avevi 24 anni. Il futuro che hai visto con i tuoi occhi è lo stesso che avevi immaginato quando eri più piccolo?
"Per niente! In quel momento non immagini un futuro così... Tutto quello che c'è oggi per me era fantascienza".
Qual è la cosa che immaginavi meno?
"Tante cose. I telefonini, i computer... Lavoravo in aeroporto e il mio sogno era fare un bel viaggio, ma non sono riuscito a farlo. Almeno fino al 1980. Poi io e mia moglie siamo andati a Parigi. Lei mi ha mostrato foto, filmati. Avrò preso l'aereo un paio di volte. Ma a quel tempo sarebbe stata una grande emozione, che purtroppo non ho ancora provato".
E l'unico flash riguarda il cartellino che viene attaccato alla nascita di tuo nipote.
"È stato uno di quella decina di ricordi che ho ritrovato durante la cura. Ogni tanto qualcosa mi tornava in mente. Mi è venuta in mente, ma non sapevo come spiegarla; l'ho disegnata ed era il cartellino della nascita di mio nipote".
La Roma che hai trovato ti ha deluso? O ti ha confortato? Ti sei perso Totti!
"Non l'ho conosciuto. Ma questo Francesco Totti mi è venuto in mente... Non sapevo chi fosse, ma mi è venuto in mente un suo calcio di rigore. L'ho spiegato a casa. Non sapevo che lui fosse della Roma. Nel mio ricordo aveva la maglia della Nazionale e faceva questo cucchiaio...".
Il rigore contro l'Olanda nel 2000!
"Ma non sapevo chi fosse. L'ho detto a casa, c'erano i miei figli e mi hanno spiegato del cucchiaio di Totti. Io a quel punto ho detto: 'Chi è Totti?!'".
E sulla Roma?
"Nel 2022 abbiamo vinto la Conference. Nel 2023 abbiamo perso a Budapest...".
Ti aspettavi qualche coppa in più?
"Due Scudetti li abbiamo vinti in quei quarant'anni... Speravo che fossero di più. Ma se non potevo godermeli... Non cambiava tanto! Potevamo anche vincerne dieci; ma se non te li godi, che cosa ci fai? Speriamo di vincerli adesso!".
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