Interviste

Dinamo Kiev, Semenyuk: "Io e mio figlio siamo romanisti. Dovbyk alla Roma? Un onore"

La storia di Taras, giornalista ucraino e tifoso giallorosso: "Cerchiamo di vedere ogni partita, il nostro sogno è lo Scudetto. Artem è un po' come Harry Potter"

PUBBLICATO DA Martina Stella
22 Ottobre 2024 - 20:26

Una storia da brividi quella di Taras Semenyuk, giornalista ucraino che segue la Dinamo Kiev ma è un grande tifoso della Roma. Nel corso del suo intervento a Radio Romanista, durante la trasmissione "Secondo Tempo", ha raccontato il momento vissuto in Ucraina, lo stato di forma della squadra che giovedì affronterà la Roma e la sua passione per la maglia giallorossa.

Prima di andare sul campo, non possiamo non chiederti come si ritrova la leggerezza per pensare al calcio quando il tuo Paese vive una situazione così.

"Grazie mille per il supporto dall'Italia. Vi ringraziamo tantissimo per tutto quello che fate per il nostro Paese. La situazione è difficile. Ma anche lontano da Kiev la gente tifa, guarda il calcio. C'è chi tifa Shakhtar, chi Dinamo... Dipende. Ma viviamo comunque. Se qualcuno mi chiede come sto, la risposta è: 'Sono ancora vivo. Non sto bene, ma sono ancora vivo'. Purtroppo la vita è così. La vita continua, anche il calcio; di recente abbiamo avuto l'opportunità di seguire le partite allo stadio, perché negli ultimi 2-3 anni non si poteva. C'è una presenza minima: lo stadio non può essere pieno. Ma è un'opportunità splendida. Speriamo che torni la normalità".

Come sta questa Dinamo Kiev?

"Da quando Shovkovsky è allenatore, la squadra gioca benissimo. Si vede qualità, arrivano tante vittorie. C'è una forte leadership. Seondo me la base di questa qualità è la scuola di Lobanovskij. Il tecnico ha lavorato con lui quando è stato allenatore della Dinamo Kiev, negli Anni 90. La strategia è quella di avere giocatori provenienti dal vivaio. Se per esempio prendiamo lo Shakhtar, quella squadra ha calciatori per la maggior parte stranieri. Molti di questi vengono dal Brasile. Da noi la partita contro lo Shakhtar è una festa splendida, come il derby a Roma. Un giorno in cui non si perde. Però abbiamo anche noi squadre giovani, di altre città, che giocano benissimo. La scuola della Dinamo che produce nuovi allenatori e giocatori segue la filosofia di Lobanovskij".

Rimanendo sulla Dinamo Kiev, qual è la probabile formazione?

"Penso a quella che ha giocato l'ultima partita. Alcuni giocatori della Dinamo sono richiesti anche a livello europeo. Buialskyi gioca nella nazionale ucraina ed è molto seguito. I veterani che hanno cominciato prima di Shovkovsky hanno una base fatta di giocatori giovani. Shaparenko, il nostro numero 10, è importante. Sono giovani nel pieno della carriera, si vede. Hanno tecnica di livello europeo. Sono la base di quello che vediamo sul campo".

Sei tifoso della Dinamo, ma anche della Roma. Da dove nasce la passione?

"Ho studiato a Roma per 5 anni all'Università Gregoriana... Ho sempre seguito la Roma. E mio figlio ha comprato lo zaino della Roma per la scuola, è molto felice. Lui vive a Varsavia, ma a scuola va con lo zaino della Roma! Siamo tifosi giallorossi e cerchiamo di vedere tutte le partite. E vedere Dovbyk a Roma è un onore. Speriamo che possa essere un buon giocatore per la Roma e che la Roma riesca a vincere lo Scudetto: questo è il nostro sogno!".

Come avete visto Dovbyk?

"Per chi è in Ucraina i giocatori sono eroi. Il lavoro che fanno è importante: portano il brand ucraino in tutto il mondo. Artem ha permesso alla nazionale di non perdere tante partite, abbiamo visto che è un po' come Harry Potter. Speriamo che possa avere questo potere anche nella Roma".

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