Nela: "Alla Roma c'è un vuoto dirigenziale. Potremmo aiutare ma nessuno ci chiama"
L'ex difensore giallorosso a Radio Romanista: "A Trigoria mancano dirigenti. Il calcio è cambiato, bisogna studiare. Ci sono persone che potrebbero dare una mano"
Sebino Nela è intervenuto ai microfoni di Radio Romanista durante la trasmissione "Primo Tempo", parlando di diversi temi di attualità e sul momento generale della Roma.
Di seguito l'intervista integrale:
Cosa ne pensi del momento della Roma? Che sensazioni hai?
“Sono andato allo stadio dopo tanti mesi, possiamo parlare di molto. Ci sono cose buone, cose meno buone. Tornare all’Olimpico è sempre bello, il pubblico è sempre quello. Da calciatore, ho sempre giocato con l’Olimpico pieno, per chi gioca ti dà una grande carica. Per chi non sa gestire una pressione del genere, può diventare sempre un’arma a doppio taglio. Non tutti reagiscono bene. Questa è anche la nostra professione”.
Pellegrini e Cristante beccati dai fischi, come affronti una situazione del genere?
“Massima tranquillità, devi cercare di far sì che le cose cambino con le prestazioni e con una serie di vittorie. Quando si ottengono risultati, il pubblico va dietro e non guarda moltissimo alle prestazioni”.
Che sensazioni hai avuto dal campo?
“Serviva un po’ di coraggio, è stata una partita contro l’Inter al 60%. Da qui ci sarebbe da dibattere, c’è un mio ex compagno a cui non piace l’attaccante della Roma (Dovbyk, ndr), a me personalmente piace. Bisogna mettere in condizione l’attaccante di impattare sulla gara in più modi, giocando bene, mettendo buoni cross, ma anche avvicinarlo con un altro compagno di reparto. Questo ragazzo ha numeri, sta bene in area, ha fatto cinque cose, non tante, ma quattro le ha fatte molto bene. In tutti i reparti c’è qualcosa da migliorare. Non sarei così negativo, anche quest’anno credo la squadra possa pareggiare la sua posizione in classifica. Alla fine, credo che la Roma possa piazzarsi dove è stata negli ultimi anni”.
C’è un problema di qualità sugli esterni, è una casella che non si riesce a sistemare.
“Se pensiamo a quello che vediamo con Celik, passando da terzo di destra a titolare, vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Se ne parla da anni, della necessità di giocatori di fascia con buoni piedi. Si è parlato dei soldi spesi in questo mercato, che è stato buono ma non hai completato l’organico. Magari arriverà qualcuno a Gennaio. L’idea di calcio di De Rossi non mi dispiaceva, probabilmente c’è stata qualche difficoltà nel reperire determinati giocatori e forse anche un problema “economico” sui trasferimenti. Credo si possa migliorare in tutto. Avrebbe avuto bisogno di una figura centrale al suo fianco”.
Sei stato all’interno della Roma con dei ruoli non centrali. Cos’hanno queste proprietà? Cosa ne pensano di Roma? Cosa non gli piace? Cosa c’è che non va negli uomini di calcio?
"Stiamo parlando di persone che vengono dall’altra parte del mondo, molte di queste non conoscevano il calcio. Soprattutto in Italia. Ho sempre ritenuto che noi ex possiamo essere delle risorse importanti per i nostri club. Sappiamo perfettamente dove ci troviamo e conosciamo la tifoseria, molto dipende da noi però. Non possiamo pensare che l’incarico in società sia dovuto. Bisogna studiare: c’è chi vuole fate il ds o l’allenatore, oggi il calcio è cambiato e bisogna essere preparati. Detto questo, è una domanda che mi sono fatto molte volte. Vedo altre squadre e vedo qualcuno coinvolto, qui non succede. Parliamo di grossi imprenditori che devono gestire un club di calcio, sono discorsi che a loro interessano il giusto o forse niente. Se vogliamo dirla tutta, in questo momento mi sembra ci sia un vuoto dirigenziale. Lo dico con dispiacere, non ci sono più dirigenti. Chi è che dà l’ospitalità alle delegazione dei club esteri negli incontri in Europa? Io credo che i nomi ci siano e non costerebbero nemmeno troppo. Per il mercato posso immaginare che ti affidi a qualche dirigente o a qualche studio stranieri. Credo che potremmo fare un bel lavoro, qualcuno è molto credibile e qualcuno che è riconosciuto in tutto il mondo. Ci sono ragazzi qualificati e che hanno studiato.
Questa è una squadra adatta a Juric?
"Juric è un allenatore di calcio, poi si può discutere delle squadre che ha allenato. A me non piace sentire che un giocatore deve capire quello che deve fare, che ancora non c’è intercambiabilità o che deve fare un certo tipo di lavoro. Caratterialmente ancora non abbiamo visto il vero Juric, non è scatenato come eravamo abituati. Credo che questa squadra, sistemata bene, possa fare un buon campionato. Questo è un gruppo che alla fine uscirà fuori. La Coppa Italia non sarebbe male, devi guardare alle turnazioni, bisogna essere bravi a gestire tutti gli impegni”.
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