Interviste

Angelo Maggi: "Società troppo distante. L'esonero di De Rossi è stato doloroso"

Il doppiatore a Radio Romanista: "Non sono molto ottimista, servirebbe una figura dirigenziale di raccordo che conosca l'ambiente e il calcio italiano"

PUBBLICATO DA La Redazione
10 Ottobre 2024 - 20:04

Angelo Maggi, attore, doppiatore e noto tifoso romanista intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista durante Secondo Tempo. Di seguito il commento sulla Roma e sulla situazione dirigenziale: "Vedo una società sempre più assente, io sono uno di quei vecchi tifosi e rimasti legati alle vecchie proprietà, che facevano parte integrante della squadra. Vedo molta assenza, una società distante nel reperire figure dirigenziali… prese con gli algoritmi, e poi se ne vedono i risultati. L’allontanamento di De Rossi è stato un brutto colpo. Io ho sempre sognato una Roma stile Athletic Bilbao, con una squadra di tutti romanisti, ma il mondo è cambiato e bisogna adeguarsi alla globalizzazione… questo mio sogno non ci sarà mai. De Rossi ci aveva fatto sperare in una guida col cuore e con la perizia. Io in De Rossi ci credo, è un grande allenatore. Ma gli va dato tempo, secondo me ci sono stati problemi anche con la CEO, non è stato solo un fatto tecnico. Credo si senta che sono un po’ disinnamorato, penso un po’ come tutti i Romanisti ora. Penso siamo tornati un po’ ai tempi della Rometta, non credo che i proprietari non mettano energie e sold,i ma che si siano fatte scelte sbagliate. Prima assemblare una squadra con un allenatore, pensando a un modulo, e poi nel finale di mercato prendere altri giocatori più congeniali al 352. Quindi poi tutti i giocatori presi per il 433 come Soulé, sembrano un po’ da riciclare. Forse la fatica è dovuta anche dal fatto che i calciatori devono capire movimenti diversi. Juric è un onesto allenatore, mi piaceva al Torino… non voglio dire che non sia da grande squadra, ma le sue squadre hanno sempre segnato molto poco. L’impronta che dà lui data è questa, e infatti la Roma sta segnando poco. Sono un po’ affranto".

16 gennaio e 18 sttembre sono le date che fanno male ai tifosi Romanisti: gli esoneri di Mou e DDR.

"Io ho sempte avuto simpatia per Mourinho, fin dai tempi dell’Inter, poi con noi ha vinto e quindi non gli posso dire niente. La società non lo ha sostenuto ed è stato anche sofrtunato come periodo storico per quanto riguarda i problemi col Fair Play Finanziario. Si è dovuto accontentare dai “mercatini”, come li chiamava lui. Il dolore è arrivato dopo con De Rossi: parti con un progetto, importante, un contratto triennale… che evidentemente è stato uno sbaglio viste le premesse. Un inizio un po’ balbettante, ma l’allontanamento di DDR mi ha deluso. In lui ho visto un Romanismo immenso, quasi più di Totti. Il suo carattere, la sua vena, è stato molto doloroso. Molto più di Mourinho”.

Quali orizzonti vedi per questa stagione?

"Non sono molto ottimista. Non vedo un remare tutti dalla stessa parte. Una proprietà assente, servirebbe come il pane una figura di raccordo che conosca l’ambiente e il calcio italiano. Con tutto il rispetto per Ghisolfi, sarò troppo nostalgico, ma vedo persone un po’ fuori e che dunque impiegano tanto tempo per capire e agire. Juric non mi dispiace, ma io fino a 4 giorni fa non posso negare – bisogna sempre tifare la Roma, sia chiaro – che ho sempre sperato nel ritorno di DDR. Non è una bella cosa da dire, ma ho sempre ctreduto molto in questo progetto. Bastava un rigore dato a Genova e DDR sarebbe ancora qua. Poi per favore, non parliamo del rigore non dato a Baldanzi… al Var c’era una persona che forse non è proprio un tifoso romanista. Una nemesi storica, Aureliano che ci odia (ride, ndr). Adesso non si esulta più come prima, con il Var. Io la chiamata a disposizione degli allenatori la vedrei molto bene. Ma li vedo un po’ fermi, il rigore di Baldanzi sarebbe stato gol. Quella sarebbe stata un’ottima chiamata, come succede nel tennis. Sarebbe un bell’aiuto".

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