Amelia: "De Rossi? È dispiaciuto ma molto lucido. Ha grandi capacità"
L'ex giallorosso a Radio Romanista: "Per Juric non è facile dare fin da subito la sua impronta. Il Var è uno strumento utile, ma serve più chiarezza"
Intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista, durante Secondo Tempo, Marco Amelia ha parlato del ritrovo andato in scena nella giornata di ieri per i Campioni del Mondo del 2006 a casa di Marcello Lippi. Un commento anche sulla Roma. Di seguito le sue parole.
Fa sempre un certo effetto rivedervi tutti insieme. Oltre alla straordinarietà dell’evento, è bello come si veda che c’è un gruppo vero.
"Sì, senza quello non saremmo neanche riusciti ad arrivare fino in fondo. Bello che si percepisca dall’esterno, un gruppo molto unito. Abbiamo qualche anno in più ma stiamo bene, ci ritroviamo, è stato bello rivedere il mister e ricordare. Credo che queste cose facciano bene, al di là di averci regalato una grande gioia, dopo 18 anni passeggi e ti ritrovi la gente che ancora ti chiede ti rendi conto di quello che hai fatto".
Chi hai visto invecchiato?
"Invecchiati? Un po’ tutti... Io, De Rossi e Gilardino eravamo tra i più giovani. Il più grande forse è Cannavaro, o Materazzi. Chi ho visto un po’ più invecchiato è Gattuto, a vederlo… diverso da quello che era il ringhio di campo e che tutti conoscevano".
Abbiamo visto De Rossi abbastanza sorridente. Come lo hai trovato?
"L’ho trovato bene. Ritrovandoci in quella situazione la sensazione che ti lascia addosso un evento del genere sono belle. Quando si è parlato di Roma è stato molto lucido. Dispiaciuto. Lui è il primo ad essere dispiaciuto e vive il dispiacere di tutta la città, è naturale che questa situazione soprattutto a chi vuole fare l’allenatore può capitare. Lui può viverla più intensamente, ma sono convinto che abbia grandi capacità e lo ha fatto vedere. Può succedere, lui è un ragazzo con la testa sulle spalle. Lui ha iniziato con una squadra incompleta ed è stato esonerato dopo 4 giornate, sono cose che devi accettare e prepararti a fare meglio in futuro".
Che idea ti sei fatto di Juric?
"Non è facile dare subito un’impronta nel modo di giocare. Quell’impronta delle squadre allenate da Gasperini… ci devi arrivare piano piano. Conosco molto bene Ivan, siamo stati compagni di quadra. Conosco molto bene il suo modo di essere da allenatore so che sta lavorando".
Si sta discutendo tanto della possibilità del Var a chiamata. Sei d’accordo? Saresti lieto di utilizzare questo tipo di strumento? Come si esce da questa confusione?
"Il Var è uno strumento sicuramente utile. Il problema è che si possa utilizzare solo ad alto livello, deve esserci omogeneità. Scendendo di categoria si hanno due tipi di calcio differenti. Var a chiamata? Sono d’accordo ma ci vuole chiarezza su come deve essere utilizzata, sulle situazioni in cui deve intervenire. Tante volte uno si chiede il perché non sia andato al Var, ma magari è successo perché non poteva. Sarebbe potuto essere utile alla Roma a Monza, ma l’arbitro non lo ha valutato come fallo, non so che cosa hanno deciso tra loro. Sarebbe molto più facile se ci fosse più collaborazione da parte di tutti e anche più conoscenza dell’utilizzo del Var".
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