Luca Marelli: "Ho dubbi sul contatto. Aureliano non lo ha ritenuto un chiaro errore"
Il commentatore arbitrale si è espresso a Radio Romanista sul contatto Kyriakopoulos-Baldanzi: "Se dovessi commentare nuovamente l'episodio sarei in difficoltà"
Dopo le numerose polemiche scatenate dal calcio di rigore non assegnato alla Roma nel corso della sfida contro il Monza, Luca Marelli è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista. Ecco le dichiarazioni del commentatore arbitrale di Dazn.
L'argomento ovviamente è il mancato rigore per la Roma. Tra i tifosi romanisti ha suscitato qualche perplessità la tua spiegazione a caldo. Ma con te vorremmo capire quali sono i percorsi che portano a prendere certe decisioni.
"Dopo Genoa-Roma sono stato inondato di insulti di laziali. Dopo Monza-Roma da insulti di romanisti. Dopo Genoa-Roma ero romanista, ora sono laziale. Si può sentire un po' di amarezza? In realtà no, non mi toccano questi episodi. Ma bisogna capire che in televisione non si ha il tempo per spiegare in 15 minuti la propria posizione; bisogna scegliere le parole giuste per spiegare tutto in 20 secondi. L'episodio si presta a interpretazioni differenti. Ieri sera è stato confermata la posizione dell'Aia sul non rigore a Open var. Non mi ha chiamato Rocchi per chiedermi di dire così: semplicemente conoscendo le linee guida relative a questi interventi, immaginavo che la decisione sarebbe stata quella di non dare il rigore. Possiamo discutere l'episodio e la decisione, a volte è doveroso. A volte si può cambiare idea e anche io cambio idea. Se mi capitasse nuovamente questo episodio avrei difficoltà, perché alcuni episodi sono al limite. E commentarli in diretta non è semplice. Io accetto il dibattito, altrimenti sarei stato rintanato nel mio ufficio e non avrei risposto al vostro appello; ma sono qua a parlarne".
E il tuo parere rimane quello? Perché quello che si vede non si può non rapportare a quello che ci hanno detto. Dopo Lecce-Milan (sullo step on foot di Piccoli, ndr) dello scorso anno sono state dette altre cose.
"Biosgna partire dai dati. Ho rivisto sia l'intervento di Piccoli in Lecce-Milan, sia quello di Abraham in Roma-Genoa del 2022. Quelli sono step on foot netti".
E ieri hai parlato di porzione di piede.
"Certo, è a metà. Io però sono qui per parlarne, non voglio essere convinto".
Dopo Lecce-Milan, Rocchi dice che non conta se un giocatore guarda per aria. E dice anche: 'Io capisco che i tifosi possano arrabbiarsi'. Ci è sembrato che volesse dare una linea. Ma ieri non è sembrato che questa linea ci fosse.
"Può darsi, ma non sono il portavoce di Rocchi. Sono un ex arbitro: loro parlano per l'Aia, io per la televisione. Questa è una questione relativa al fallo di Piccoli contro il Milan e posso dirvi che avete ragione. Bisognerebbe parlare con Rocchi. Secondo me sono episodi simili: da una parte sono intervenuti, dall'altra no. Con Piccoli avevo dubbi sull'annullamento della rete. Per quanto riguarda quello di ieri, ho molti dubbi. Li avevo anche quando ho commentato. Ma questo è il mio lavoro. Se poi sbaglio ne prendo atto. Se Gervasoni avesse detto che era rigore, ne avrei preso atto. Nel lavoro si può sbagliare. Un mio amico romanista addirittura mi ha detto: 'Avevo stima di Marelli fino a ieri'. Siamo arrivati a questo punto? Bisogna prendere atto delle opinioni altrui, non mi sono mai posto su un piedistallo. Porto le indicazioni del mondo arbitrale e se poi ho detto quello che ho detto è perché lo sapevo. La spiegazione non piace? Credo che sia legittimo e se ne può discutere. E probabilmente avete ragione voi. Molti hanno detto che andava assegnato. E ne prendo atto".
Stavolta si è parlato di questo episodio a Sky e Dazn. Si tratta di un episodio con rilevanza. Ma perché a volte arbitra il Var e non l'arbitro? E quanto manca al Var a chiamata?
"Parto dal fondo. Spero poco, ma temo che ci vorrà qualche anno ancora, perché è cominciata ora la sperimentazione nelle giovanili con una struttura particolare. Il Var viene azionato solo col richiamo degli allenatori e così non mi piace. Lo integrerei a quello che già abbiamo e io sono a favore del Var a chiamata. Per quanto riguarda l'altra domanda: Aureliano ha ritenuto quello un episodio interpretabile e il Var non è uno strumento con cui richiamare un arbitro per un possibile errore, ma per un evidente e chiaro errore. Anche se La Penna ha visto una cosa diversa, al Var hanno ritenuto che il suo non fosse un grande errore. Forse questa è anche un po' colpa nostra, che non abbiamo fatto capire come funziona il Var. Secondo me il concetto del 'chiaro ed evidente errore' non è spiegato bene nel regolamento. Capisco che non sia ancora chiaro. Ma non funziona così il Var. Il Var funziona se c'è un chiaro ed evidente errore. Se Aureliano avesse ritenuto quello di ieri un chiaro ed evidente errore, avendo la chiarezza che fosse un errore grave, avrebbe richiamato La Penna. Ieri, in Juve-Cagliari, Marinelli ha visto quello che è successo con Piccoli e Douglas Luiz. Ma è stato richiamato per un chiaro ed evidente errore. Douglas Luiz ha tirato a Piccoli una ginocchiata sul costato; il Var ha avuto un abbaglio e ieri Aureliano ha ritenuto che non fosse un chiaro ed evidente errore".
Un po' di domande tecniche. A proposito della confusione di Aureliano, anche lui vede e dice cose diverse. Già questo mi lascia perplesso. E lì c'è un secondo fallo, perché Kyriakopoulos aggancia Baldanzi anche con la gamba. Tant'è che il giocatore del Monza alza le mani. Perché lì non lo richiama? Nessuno ieri, né a Dazn né a Sky, ha parlato di questo secondo intervento.
"Sulle domande precedenti direi che abbiamo già risposto parlando di come funziona il Var. Non credo che ci sia necessità di ripetere. Aureliano ha visto così, continuo ad avere molti dubbi su questo episodio. Avere opinioni diverse è legittimo. Del secondo aggancio non ha parlato nessuno perché allora è un episodio che non ha rilevanza. Io l'ho visto ma non credo che sia irregolare. Ho già spiegato quello che era necessario, pensare che si possa rivedere significa non aver compreso come funziona il Var. Non ha senso dire: 'Andiamo perlomeno a vederlo'".
Il pestone non è in discussione, ma c'è un secondo intervento. Qundi sono entrambi puliti?
"Non possiamo entrare nella testa di Aureliano e capire il suo pensiero. Perché ieri sentendo la ricostruzione viene qualche dubbio. L'audio dell'episodio non è bellissimo. Ma l'Aia lo ha portato, non lo ha nascosto, perché ha trasparenza, che significa portare anche episodi dubbi. E questo credo che sia positivo".
Alla luce di tutto quello che è successo, qual è la tua opinione? Resta quella di ieri?
"Io ribadisco quello che ho detto. Se dovessi ricommentarlo mi ritroverei in difficoltà. Dopo 20 ore sono ancora indeciso. E credo che sia umano. Non sono la verità, sono una persona come tutti. E ci sono dubbi che portiamo avanti da anni, come Ronaldo-Iuliano".
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