Interviste

Parla Garzya: «Roma, adesso Chiesa»

L’ex difensore: «Federico sarebbe la ciliegina sulla torta per questo fantastico mercato. Il reparto offensivo era quello dove cambiare qualcosa, in particolare dopo l’addio di Lukaku»

Luigi Garzya

Luigi Garzya (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Monaco
05 Agosto 2024 - 07:00

L uigi Garzya, ex difensore della Roma, si racconta a trecentosessanta gradi tra il mercato dei giallorossi, il campionato alle porte e i bellissimi ricordi vissuti nella Capitale.

Come giudichi il mercato della Roma fino a questo momento e quanto possono dare alla squadra gli arrivi di Dovbyk e Soulé?

«Il reparto offensivo era quello dove andava cambiato qualcosa, in particolare dopo gli addii di Lukaku e Azmoun. Sulla carta sono due grandi colpi, anche se chiaramente sarà il campo a giudicare. La proprietà sta investendo molto e manca ancora un mese alla fine del mercato. Ma stiamo vivendo un momento molto positivo».

Da ex difensore, quali scelte faresti per la difesa della Roma? Cambieresti qualcosa?

«I centrali sono degli ottimi giocatori, andare a trovare dei difensori forti che facciano la differenza è difficile e quelli a disposizione della Roma vanno bene. Sicuramente manca un terzino destro, Bellanova ad esempio penso che potrebbe rivelarsi davvero un grande colpo per coprire bene quella posizione».

Dove può arrivare la Roma quest’anno? De Rossi è l’uomo giusto per la panchina?

«Direi di sì, lo scorso anno ha dimostrato tutto il suo valore. È stato uno dei giocatori italiani più forti della storia. Chiaro è che si deve allestire una squadra forte perché il gap con le altre squadre c’è, considerando che l’anno prossimo ci sarà anche il ritorno del Napoli e la concorrenza è tanta. Se negli ultimi anni la Roma è arrivata sesta vuol dire che le altre avevano qualcosina in più».

C’è un giocatore che suggeriresti alla Roma?

«A questo punto direi Chiesa, per completare l’attacco. Sarebbe un grande sacrificio economico ma sarebbe la ciliegina sulla torta. Considerando che Dybala, fuoriclasse di questa squadra, purtroppo non riesce a giocare tutte le partite, non ti puoi far trovare impreparato quando manca. Più giocatori di valore hai, meglio è».

C’è un difensore in Serie A che si avvicina alle tue caratteristiche?

«No, perché ormai tutti i difensori centrali sono molto alti ma i difensori della Roma, così come quelli dell’Atalanta e del Torino, sono più marcatori rispetto ad altri. Mancini in particolare mi piace molto: è uno che sputa l’anima quando gioca, poi fa anche goal, a differenza mia (ride, ndr)».

Che ricordi hai di Roma e che esperienza è stata?

«Unica, perché ho conosciuto la città più della del mondo e perché ho avuto la possibilità di giocare in una squadra di campioni che hanno fatto la storia come Giannini, Cervone, Caniggia, Carnevale e tanti altri. Arrivare alla Roma è stato il sogno di una vita. Nel momento in cui intraprendi questa strada, il sogno di ogni giocatore è quello di approdare nelle squadre forti e per fortuna ce l’ho fatta. Ho scoperto un tifo pazzesco: “de che stamo a parlà?”. Solo chi ha giocato con la Roma può capire certe dinamiche».

C’è un ricordo in particolare che ti porti dentro?

«Paradossalmente, il ricordo più bello è quello che in realtà potrebbe essere un brutto ricordo: la finale di Coppa Italia contro il Torino della stagione 1992-1993. In quella competizione subimmo delle ingiustizie: per esempio, nella semifinale contro il Milan venni espulso senza neanche aver commesso il fallo. Nonostante questo, mi è rimasta impressa la Finale di ritorno all’Olimpico. Non sempre puoi vincere, ma avere impresso lo stadio pieno, il tifo incessante nonostante la Roma avesse perso la coppa è uno dei ricordi più belli che porterò sempre nei cassetti della mia memoria. È un ricordo meraviglioso».


Luigi, ti va di fare un saluto ai lettori de “Il Romanista”?

«Certo, un saluto a tutti i lettori de Il Romanista, con l’augurio che possiamo toglierci presto delle soddisfazioni, poiché io sono il primo tifoso della Roma. Roma merita la Champions League e palcoscenici di livello». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI