Interviste

Cucciari: "Modello City per la Roma? L'esempio calza a pennello. Terrei Abraham"

L'allenatore è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista: "Soulé, Dybala e Baldanzi possono convivere, ma servono due centrocampisti con polmoni importanti"

Cucciari e Tuchel

Cucciari e Tuchel

PUBBLICATO DA La Redazione
30 Luglio 2024 - 13:16

Il tecnico Alessandro Cucciari è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista, nel corso della trasmissione "Primo Tempo". Di seguito le dichiarazioni rilasciate.

Che cosa pensi di questa Roma? Pensavi che l'impatto di De Rossi potesse essere così importante?
"Faccio un piccolo passo indietro. Credo che non ci potesse essere scelta migliore dopo Mourinho, indipendentemente dall'esperienza che Daniele non ha accumulato, se non nella parte legata alla Nazionale e nella parentesi alla Spal. La Roma aveva bisogno di qualcuno che riuscisse a giocare sulle motivazioni dei giocatori. E lui, che conosce quell'ambiente palmo palmo, è riuscito a ricompattare, a tranquillizzare i giocatori che avevano smarrito la via. La società ha operato in maniera straordinaria. Non vedo altra figura al di fuori di De Rossi in grado di sostituire nel miglior modo un allenatore criticato - ci sono stati mourinhani e non. Però, tutto sommato, Mourinho ha raggiunto obiettivi. Potevamo non essere contenti del gioco espresso; ci sono tante opinioni. Poi si è concluso il capitolo Mourinho, perché anche gli allenatori fanno il loro percorso, e credo che sia stato sostituito nel migliore dei modi da Daniele De Rossi. Adesso lui è chiamato a cercare di fare meglio di quello che è stato fatto in precedenza: questa è una sfida che qualsiasi allenatore vorrebbe accettare. E qualsiasi allenatore vorrebbe avere la possibilità di poterlo dimostrare. È un ragazzo intelligente, che mi è sempre piaciuto per i modi avuti non solo nella Roma. Ha sempre dimostrato equilibrio, educazione, rispetto. È una figura importante".

In questi ultimi quattro mesi lui e gli altri allenatori di ultima generazione sono stati disponibili nel parlare di calcio nelle conferenze stampa. Un commento?
"Questo perché secondo il mio punto di vista si capisce l'importanza dei rapporti. Molto probabilmente gli allenatori perdono la bussola quando iniziano ad avere fama, attenzione. De Rossi, così come in tanti altri ragazzi che si affacciano nel mondo del calcio importante, capisce che i rapporti sono importanti; bisogna sempre avere rispetto con l'interlocutore. Non vedo perché non si debba informare ad esempio un giornalista sulla situazione".

Hai vestito anche la maglia della Roma, poi hai fatto la tua carriera per tutta l'Italia.
"Come tanti di noi, a cui, usciti dal settore giovanile, veniva detto che dovevamo andare a 'farci le ossa'. Io dico sempre che spaccavamo le ossa (ride, ndr)! Adesso ai giocatori bravi vengoni fatti subito tre o quattro anni di contratto. Prima ci dicevano: 'Prima devi dimostrare, poi vediamo il contratto'. Andavi a giocare spesso in campionati meno consoni alle tue capacità e c'era più difficoltà".

C'è stato un momento della tua carriera per cui porti dietro un rimpianto?
"Sì, quando ho deciso, sotto consiglio di un procuratore, di farmi vendere dalla Roma al Modena. Avevo un contratto triennale con la Roma e per la foga di voler giocare ed esprimermi ho detto: 'Forse qui c'è la possibilità per continuare a essere attenzionato da altre società'. Però la motivazione derivava dal fatto che purtroppo Dino Viola, che aveva in mente la famosa squadra dei romani, venne a mancare nel 1991. Subito dopo ci fu quella parentesi che conosciamo un po' tutti".

La Roma ha Dybala, ha preso Baldanzi e ora Soulé. Sono calciatori che hanno determinate caratteristiche. Il ruolo del trequartista è un po' sparito. Come vedi la questione? Come li faresti giocare nella Roma?
"La fantasia non si può imbrogliare. Dybala non ha bisogno di presentazioni. Credo che l'acquisto di Baldanzi sia stato fatto in sostituzione di Paulo: lui è un campione, ma ha sempre avuto problematiche fisiche. Lo dice la storia recente. Baldanzi, che è un ottimo giocatore e all'Empoli ha fatto un campionato super, per caratteristiche è stato preso proprio per sostituire Dybala. Poi li hai entrambi? Meglio così, significa che non bisogna snaturare le caratteristiche e farli giocare insieme. Soulé è un po' diverso: secondo me è un grande acquisto. Qualche giorno fa mi hanno chiesto il motivo per cui la Juventus se ne voleva privare. Credo che loro abbiano scelto Soulé perché ha avuto la possibilità di esprimersi al Frosinone; ha fatto un grandissimo campionato; è maturato più in fretta di Yildiz. E la Juve, in un momento di difficoltà, ha voluto fare cassa. Non avrei problemi a schierarli perché potrebbero essere disposti, con un 4-2-3-1, tutti e tre dietro una punta di peso. A quel punto in campo ci sarebbe fantasia, estro. Ma bisognerebbe avere due centrocampisti con polmoni importanti, con uno dei due che dovrebbe fare gioco. Sulle fasce servirebbero invece due giocatori bravi a fare la fase difensiva, coprire le mancanze degli esterni. Nel calcio gli equilibri sono importantissimi, è importante scendere in campo per vincere. Non voglio fare il 'zemaniano' e dire che bisogna fare un gol in più dell'avversario, ma lo spirito dello sport è anche questo. Cercare di scendere in campo per vincere".

Quindi De Rossi sta impostando la Roma seguendo l'idea del City?
"Esatto. Credo che l'obiettivo di De Rossi sia quello: avere una squadra bella, in grado di giocare a calcio, e che attraverso il mantenimento del pallone riesca a distruggere gli avversari a livello psicologico. Un gioco nel quale, se si vanno a vedere le statistiche, chi tiene il possesso per il 60-65% del tempo vince la partita. Ci sono eccezioni, ma normalmente chi mantiene il possesso vince. Hai fatto l'esempio del City, che calza a pennello".

Ti ho visto qualche giorno fa con Tuchel: ti ha dato qualche consiglio?
"No, no... Era in vacanza, ha noleggiato la mia barca. Sapendo che c'era Tuchel ci sono andato anche io. Una persona molto simpatica, educata. Erano in sei!".

Sull'attaccante: forse non abbiamo capito bene l'idea di attaccante che vuole De Rossi. Che idea ti sei fatto?
"Adesso non so qual è l'opinione... Però per esempio a me piace tantissimo Abraham: è giovane, ha fatto la sua esperienza, conosce il campionato italiano. Viene da un infortunio e ha qualche mancanza; però è un giocatore che tecnicamente sa tenere palla, far salire la squadra. Credo che De Rossi stia cercando un giocatore con quelle caratteristiche. Non so se Abraham verrà ceduto o tenuto. Io ci penserei due volte prima di darlo via. In alcune circostanze mi è piaciuto molto. Come tutti i ragazzi giovani ha lacune che possono essere migliorate".

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