Interviste

Canovi: "Sono ottimista su De Rossi. Servono giovani e giocatori di esperienza"

Lo storico procuratore a Radio Romanista: "Ghisolfi? Aspettiamo la fine del calciomercato per giudicarlo. Sono contrario alla multiproprietà"

Canovi durante una conferenza

Canovi durante una conferenza

PUBBLICATO DA La Redazione
06 Luglio 2024 - 13:27

Lo storico procuratore Dario Canovi è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista, nel corso della trasmissione "Il Sabato dei Romanisti". Di seguito le sue dichiarazioni.

La prima curiosità riguarda la Roma. È subentrato un allenatore molto giovane: purtroppo non è arrivata la qualificazione in Champions, ma volevo chiederle un suo giudizio. Lei si occupa anche di mercato: qual è il suo parere sulla parentesi di Tiago Pinto?
"Su De Rossi ho sempre detto di avere un'opinione positiva. È un uomo estremamente intelligente; l'esperienza con la Spal non poteva essere positiva perché era una squadra molto debole. Ma come allenatore della Roma mi pare abbia fatto bene. Credo che un tecnico giovane porti sempre idee e possibilità nuove. Sono estremamente ottimista. A Pinto credo che siano state attribuite responsabilità che non aveva. Se si dice a un ds che deve vendere, che non ci sono soldi, che bisogna ridurre il passivo di bilancio... allora deve lavorare con quello che ha. E lui non aveva molto. Tutto sommato, con Mourinho ha ottenuto risultati positivi. Ha vinto una coppa internazionale, è arrivato in finale... Credo che il lavoro di Pinto non sia stato negativo. Ora vedremo che cosa riuscirà a fare Ghisolfi, che viene da un Paese in cui credo molto dal punto di vista calcistico. Penso che la Francia sia diventata il Brasile di un tempo: crescono in continuazione nuovi giocatori importanti, che possono diventare il futuro della Roma. Bisognerà aspettare la fine del mercato per giudicarlo".

Ghisolfi è uno che storicamente ha pescato dal calcio francese. Il mercato tendenzialmente lo ha fatto lì. La Roma sembra voler intraprendere un progetto giovani con lui: crede che sia la scelta adatta alle esigenze del club? Oppure servono calciatori esperti?
"Con i giovani è difficile arrivare a risultati importanti se non ci sono anche giocatori di qualità superiore. I giovani devono crescere: l'importante è farli giocare. Ma per farli crescere servono giocatori di classe superiore, di esperienza. Vediamo che cosa succederà...".

Tempo fa c'era stata la polemica sul recupero di Udinese-Roma. La Roma si era fatta sentire, perché c'era l'accavallamento europeo. Lei ha criticato la Lega. L'altro ieri sono stati stilati i calendari ed è un fatto che la Roma abbia solo scontri diretti nelle ultime otto di campionato; partite che potrebbero accavallarsi con gli impegni europei. Che cosa pensa della composizione del calendario asimmetrico? Dovrebbe agevolare le squadre in coppa, ma la Roma non è fortunata...
"A me non piace e non è mai piaciuto. Sono un po' tradizionalista: mi piaceva vedere il calendario simmetrico. C'erano dei criteri, chi arrivava prima nelle prime partite incontrava le squadre più deboli e il calendario diventava più difficile per le squadre più titolate. C'era una ragione logica. Le squadre ricominciano la preparazione nei mesi estivi e pian piano riprendono la forma, col passare del tempo".

Un pensiero sulle multiproprietà: i Friedkin stanno per acquistare l'Everton. Lei che cosa ne pensa?
"Sono contrario. C'è un conflitto di interessi e se fossi un tifoso della Roma sarei arrabbiato. Mi domanderei qual è allora la squadra più importante per i Friedkin, se l'Everton o la Roma. Perché la Premier è sicuramente il campionato più importante al mondo e l'Everton è una squadra di grandi tradizioni. Sarei un po' preoccupato se fossi un tifoso giallorosso...".

Ricorderà bene Vanenburg, mancato acquisto della Roma nell'estate dell'89. Ha qualche aneddoto su quella trattativa?
"Purtroppo la mia memoria è carente! Ricordo il fatto, che fu clamoroso. Non mi sorprende più niente dopo quell'episodio. Questi fatti sono all'ordine del giorno, stava per succedere a Buongiorno proprio ieri: tutto fatto col Napoli, ma l'Inter ha cercato di dirottare la trattativa verso Milano. Non ci è riuscita perché non ha ceduto altri giocatori, ma stava per succedere. Si tratta di una cosa normale, tra grandi club, soffiarsi i giocatori così".

ASCOLTA L'INTERVENTO DI CANOVI SU RADIO ROMANISTA

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