Darboe: "Vorrei tornare alla Roma"
Ebrima si racconta: "Sto bene in Austria, ma il mio obiettivo è rientrare a Trigoria. Il momento dell’infortunio è stato duro, stavo bene. Al Lask posso raggiungere di nuovo i miei livelli"
Un viaggio durato tre mesi dal Gambia per arrivare nella penisola italiana quando aveva appena 14 anni. Tragitti in mezzo al mare, tanti spostamenti tramite pullman e sempre lontano dalla famiglia. La storia di Ebrima Darboe ha un fascino particolare e rispecchia perfettamente il detto «mamma, ce l’ho fatta». Nei campi in terra africani Darboe ogni giorno giocava solamente per divertirsi, perché per lui il calcio è sempre stato il gioco preferito. E fare il calciatore è stato un sogno che si è avverato prestissimo, già dal suo primo giorno dentro le mura di Trigoria: «È stato bellissimo – dice Ebrima Darboe in esclusiva a Il Romanista – Io in realtà stavo in una piccola squadra vicino Rieti, avevo fatto alcuni test con il Pescara e la Virtus Entella, poi ho saputo che c’era l’opportunità di andare a fare un provino alla Roma. Inizialmente non ci credevo, non pensavo fosse la Roma della Serie A che vedevo da piccolo». Il provino alla fine lo fece eccome: «E fu velocissimo. All’ora c’era Michele Tarantino come direttore del settore giovanile e dopo appena un quarto d’ora d’allenamento mi ha chiamato da parte e mi fa “Vuoi rimanere qui? Ti piace l’ambiente?”, tutto in inglese perché non parlavo italiano. Io subito dopo l’allenamento ho chiamato il mio procuratore dicendogli: “C’è uno che si chiama Tarantino e mi sta chiedendo se voglio rimanere qui e dopo parlerà con voi”. Poi tutto andò nel verso giusto».
Spaesato, incuriosito e con una forza di volontà fuori dal comune: così è arrivato Darboe a Roma. «Proprio Tarantino – rivela Ebrima – fu importantissimo per la mia crescita, insieme a Morgan De Sanctis. Soprattutto fuori dal campo, perché ho avuto problemi con i documenti e non potevo essere subito tesserato. Nonostante per quasi due anni abbia giocato solo partite amichevoli non ufficiali, hanno sempre creduto in me e per questo sono stati fondamentali».
L’esordio e gli insegnamenti di Mou
A un certo punto del percorso nel settore giovanile si arriva a un bivio: dentro con la prima squadra o fuori alla ricerca di nuove esperienze. Darboe è fra quelli che ha intrapreso la prima via: «Capii che potevo veramente diventare un nuovo giocatore della Roma nei debutti di campionato e coppa contro la Sampdoria e contro lo United». Giorni che Ebrima mai dimenticherà: «Sono state le settimane più felici e importanti della mia vita, ero al settimo cielo. Soprattutto contro il Manchester non me l’aspettavo di entrare subito dopo appena 33 minuti al posto di Smalling. Il mister mi rilassò dicendomi: “Stai tranquillo, fai quello che sai fare e divertiti”». In quei giorni, dopo la semifinale d’Europa League contro i Red Devils, fu sancito l’addio di Fonseca: «Con lui mi sento ancora ogni tanto, sono molto contento che stia andando bene con il Lille». Al suo posto è arrivato Mourinho: «Sentivamo delle voci, però tutti noi non ce l’aspettavamo. Poi quando ho visto la notizia che la Roma ha pubblicato non ci credevo». Special One che ha lasciato il suo timbro anche nel cuore di Darboe: «Fonseca e Mou sono stati fondamentali per la mia crescita e ho avuto ottimi rapporti con tutti e due. Di Mourinho porto ancora oggi i suoi consigli, mi ha fatto crescere come calciatore, ma soprattutto come uomo e nel diventare quello che sono oggi».
Dal crociato all’Austria
Dopo la vittoria della Conference League e qualche presenza in campionato, Darboe era pronto nell’estate del 2022 a spiccare il volo. Ma la rottura del crociato ha infranto tutti i suoi sogni: «Non me l’aspettavo, ero partito con la testa giusta, stavo veramente bene ed è arrivato nel momento peggiore. Nei primi mesi è stata dura perché era il primo infortunio importante che ho avuto, i miei fisioterapisti mi hanno aiutato a superarlo anche mentalmente tranquillizzandomi. Poi c’erano Zaniolo e Spinazzola che quando mi vedevano mi parlavano, aiutandomi e dandomi forza. Ma diciamo che quasi tutti i compagni mi hanno dato una grande mano e con tanti mi sento ancora oggi. Ad esempio, sono stato fermo per un mese e mezzo appena arrivato qui in Austria a causa dell’infortunio al flessore. Appena l’hanno saputo Abraham, Kumbulla e Karsdorp mi hanno chiamato per rassicurarsi sulle mie condizioni».
Ora Darboe si trova in prestito al Lask: «Sto bene qui. È un nuovo Paese, una nuova cultura e mi sto ambientando. Sono molto contento della scelta fatta perché è una società molto importante, con uno stadio di proprietà e che gioca l’Europa League». E in EL Darboe è tornato in campo contro il Liverpool: «È stata una grande emozione giocare dopo tanto tempo e ora sto tornando a pieno ritmo. C’è grande voglia di fare bene, sia in campionato sia in coppa. Qui in Austria c’è molta intensità, mentre in Italia c’è più tattica, ma secondo me il campionato austriaco diventerà un torneo d’élite in Europa: negli ultimi anni sono usciti tanti talenti da qui».
«Sono pronto a tornare»
La Roma, però, Darboe non l’ha persa di vista e ci tiene a commentare la sfida dell’altra sera contro il Servette: «Sono sicuro che da questo periodo negativo la squadra ne uscirà bene. La vittoria contro il Frosinone ha dato sicuramente grande carica a tutti e anche contro il Servette i ragazzi si è proseguito sulla strada giusta». La vita di Ebrima è fatta di tanti sogni e uno di questi è proprio quello di tornare a giocare con la maglia della Roma dopo il prestito in Austria: «Mi sentirei pronto a tornare a giocare per la Roma. Ho bisogno di riprendermi, tornare al mio livello e per questo ho scelto di venire al Lask. Ora sto ricominciando a giocare con continuità e spero di proseguire così, raggiungendo gli obiettivi stagionali di squadra. Ho l’obiettivo poi di tornare a Roma per lottare di nuovo con la maglia giallorossa. A giugno si vedrà».
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